Si "apposta,, al cimitero spara e ferisce 2 persone

Si "apposta,, al cimitero spara e ferisce 2 persone Ivrea: per una lite si è sfiorata la tragedia Si "apposta,, al cimitero spara e ferisce 2 persone 5 ; L'aggressore ha fatto fuoco sul rivale che si è presentato spalleggiato da un gruppo di amici - Ferito leggermente un passante Misterioso ferimento ad Ivrea, sul piazzale antistante il cimitero: un uomo armato di fucile ha colpito un conoscente ad una spalla, fratturandogliela. Un secondo proiettile ha raggiunto un ragazzo di 16 anni. Lo sparatore è Renato Baratono, 32 anni, manovale, Ivrea, via del Castellazzo 3. E' stato arrestato dagli agenti del commissariato e trasferito in carcere a Torino. I feriti sono: Felice Di Stefano, 22 anni, falegname, via Cattedrale 9, e Alfredo Scaglione, 16 anni, via Garibaldi 31. Ricoverati all'ospedale cittadino, entrambi sono stati sottoposti ad intervento chirurgico por l'estrazione dei proiettili. Non si conoscono ancora bene 1 fatti; gli agenti del commissariato di Ivrea stanno indagando per accertare la veridicità di quel poco che Baratono ha confessato, assistito dall'avvocato Musumeci, davanti al' sostituto procuratore della Repubblica, dottor Enrico Gumlna. Una cosa è certa: sia Baratono che Di Stefano hanno precedenti penali. In questura, a loro carico esistono fascicoli con denunce per liuti ed assegni a vuoto. La polizia è venuta a conoscenza della sparatoria quasi per caso. La sera di domenica un ragazzo in ciclomotore si è presentato al sottufficiale di guardia. Era stremato e perdeva sangue da una gamba. « Sono ferito — ha detto —. Mentre passavo sul piazzare del cimitero ho sentilo sparare due colpi d'arma da fuoco. Provenivano da una macchina in sosta in fondo al piazzale, una "Nsu Prinz" verde. D'un tratto ho sentito una fitta alla gamba e un bruciore, poi qualcosa di caldo che colava. Ho avuto paura. Sono venuto via a tutta velocità. Sono in-grado di riconoscere' lo sparatore: è un uomo biondo .con la barba». Poi, esausto, è svenuto. E' stato portato al pronto soccorso. La ferita non è grave, se la caverà in una ventina di giorni. All'ospedale, un'altra sorpresa per gli agenti. Il dottore di guardia consegna loro 11 referto di un uomo che si è fatto ricoverare per una ferita d'arma da fuoco. Il ferito è Felice DI Stefano. Interrogato dal sostituto procuratore, in un primo tempo nega: « Mi sono ferito da solo con una carabina », mail racconto non convince il magistrato, che lo incrimina per reticenza: viene piantonato da un agente. Poi si decide a parlare, dà qualche indicazione per trovare lo sparatore, ma niente di più. Il maresciallo Cauteruccio e due agenti si recano a casa del presunto sparatore, ma non c'è. Gli .agenti perquisiscono l'alloggio e trovano una carabina calibro 22. Intanto rientra il padrone di casa che è fermato. Anche lui, sulle prime, non parla; poi ammette di avere sparato. Sull'interrogatorio si mantiene 11 massimo segreto, ma pare che si tratti di un regolamento di conti. Sembra che Baratono e Di Stefano fossero in « società » in furti e truffe ai danni di negozianti della zona. E' proprio per una di queste truffe che sarebbe scoppiata la lite. Qualche tempo fa, Di Stefano ed un suo amico sarebbero stati accompagnati da Baratono presso un negozio di Ivrea («I.V.R. Abbigliamento»), dove con un assegno falso avrebbero tentato di truffare il proprietario. Ma 1'«affare» andò a monte per 1 sospetti del negoziante. Qualche tempo dopo. Di Stefano viene a sapere che il proprietario del negozio So ha identificato, sembra proprio grazie alle Indicazioni fornite da Baratono. Scatta la molla della vendtetta. Di Stefano «convoca» Baratono. Per lavare l'onta «pretende» uri indennizzo'di ventimila lire. Baratono non solo non ha la somma, ma pare che non abbia alcuna intenzione di pagare. E' «convocato» una seconda volta: l'appuntamento è presso il convento Olivetti, un luogo appartato alla periferia di Ivrea. Baratono non si-presenta. Una terza convocazione da parte di Di Stefano giunge domenica: l'appuntamento, questa volta, è nel pressi del cimitero. Stavolta l'uomo accetta ll'nvito, ma per paura — Di Stefano è un violento e normalmente è in compagnia di amici — porta oon sé il cane lupo e 11 lucile. Arriva per primo, si apposta. C'è solo un ragazzo ohe si diverte su un ciclomotore. Dopo dieci minuti vede arrivare Di Stefano con altri quattro o cinque amici. Baratono è preso dal panico, punta 11 fucile e spara due volte: un proiettile raggiunge Di Stefano a una spalla, U secondo — viene a saperlo dopo — colpisce il ragazzo all'inguine. Gli amici di Di Stefano si dileguano in fretta; il ragazzo si trascina fino al ciclomotore, lo inforca e va al commissariato a denunciare il fatto. d. gen. Felice Di Stetano, ferito.- Lo sparatore Renato Barantono

Luoghi citati: Ivrea, Torino