Fiat: svolta di ottimismo nell'estenuante trattativa

Fiat: svolta di ottimismo nell'estenuante trattativa Il problema della mezz'ora per i 150 mila Fiat: svolta di ottimismo nell'estenuante trattativa La novità che ha consentito di sbloccare il negoziato è la proposta sindacale di istituire dei terzi turni permanenti negli stabilimenti del Sud - La discussione prosegue « Va meglio di giovedì e di venerdì ». Così ha detto ieri sera il segretario nazionale della Firn, Silvano Veronese, che guida la delegazione sindacale nella estenuante trattativa per la mezz'ora dei 150 mila operai turnisti della Fiat. Questo cambiamento di atmosfera è il dato più significativo: l'accordo non c'è ancora e le difficoltà da superare sono ancora parecchie, però al pessimismo del giorni scorsi si è sostituito un cauto ottimismo, non. soltanto nella delegazione sindacale ma anche in quella Industriale. La novità che ha determinato una svolta nel negoziato è stata la proposta, avanzata venerdì al tavolo della trattativa dal sindacalista Tom Dealessandri, di esaminare la possibilità di recuperare una parte della produzione che si perderà con la mezz'ora, istituendo dei terzi turni in via definitiva negli stabilimenti del Meridione (in particolare a Cassino ed a Termini Imerese). Spezzoni di terzi turni verrebbero organizzati anche negli stabilimenti del Nord, come misura transitoria, nei settori dove non è possibile eliminare strozzature produttive in tempi brevi. La via del « terzi turni » è stata giudicata praticabile dall'azienda ed è stata accettata dalla delegazione sindacale in una lunga riunione che si è svolta nella mattinata di ieri nella sede dei metalmeccanici in via Porpora. L'assemblea sindacale è terminata nel tardo pomeriggio e la trattativa all'Unione Industriale è ripresa soltanto alle 19. « Abbiamo discusso a lungo al nostro interno — ha dichiarato Veronese — per avere le idee ben chiare su tutti i punti ». Per evitare qualsiasi dubbio sono stati chiamati anche i delegati del principali stabilimenti del Sud, che sono giunti all'aeroporto di Caselle solo nel tardo pomeriggio ed hanno subito tenuto una riunione informativa, in una saletta dell'Unione Industriale. Un sindacalista torinese ha commentato: « Penso che anche i compagni meridionali non avranno riserve perché il terzo turno è sempre meglio del "sei per sei" cioè dell'ipotesi di lavorare sei ore al giorno compreso il sabato ». A Cassino (dove si produce la u 131 » come a Miraflori) ed a Termini Imerese (dove si produce la « Ritmo » come a Rlvalta) 11 terzo turno « In via stabile » dovrebbe interessare subito circa 11 10 per cento degli attuali operai turnisti, con possibilità di arrivare fino al 25 per cento nell'arco del 1979. L'Istituzione del terzo turno In questi stabilimenti comporterebbe anche delle assunzioni: ieri. In forma non ufficiale, circolava la cifra di 250 persone, come dato indicativo che sarà probabilmente ritoccato nel corso della trattativa. L'adozione del terzo turno nel Sud imporrà alla Fiat un riequilibrio del programmi produttivi tra Nord e Sud nel senso auspicato dai sindacati, cioè destinare al Meridione gli incrementi produttivi. Per l'azienda 11 terzo turno avrà un costo, perché in base al contratti aziendali il lavoro di notte è retribuito con una maggiorazione del 50 per cento. I problemi da risolvere sono ancora parecchi. Per esempio, i sindacalisti chiedono che la mezz'ora in più dei lavoratori del terzo turno (dovrebbero passare dalle attuali 7 ore a 7 ore e mezzo di lavoro effettivo) dia luogo a un riposo compensativo. Bisogna anche stabilire dove, negli stabilimenti del Nord, potranno essere Istituiti degli « spezzoni transitori » di terzi turni. Per adottare i terzi turni ci vorrà qualche tempo. Nasce così il problema delle misure temporanee. La delegazione sindacale, per esempio, ieri ha discusso a lungo se è meglio concedere un sabato lavorativo nel mese di luglio, oppure rinviare di qualche settimana l'applicazione della mezz'ora per la mensa (che dovrebbe cominciare da domani). Inserendo la mezz'ora per la mensa nelle otto ore giornaliere (oggi è fuori) si perde il 4,4 per cento di produzione, pari a 60 mila macchine. Il terze turno consente di recuperare una parte della produzione ma non recupera in produttività (come, invece, prescrive il contratto nazionale dei metalmeccanici). Si deve quindi concordare come si procederà nel ricupero della produttività durante 11 periodo transitorio (da luglio a dicembre) e quali misure possono essere adottate subito. Nel giorni scorsi si è parlato a lungo delle pause a scorrimento (un gruppo continua a lavorare mente l'altro si reca in mensa per consumare il pasto); della modifica delle pause tecniche; dei tabelloni flessibili (oggi si calcola un assenteismo teorico, per esempio, del 14 per cento e la produzione non cambia anche se, per ipotesi, in una determinata giornata l'assenseismo scende al 10 per cento; con il tabellone flessibile la pro¬ duzione dovrebbe salire quando l'assenteismo reale è inferiore a quello teorico previsto). C'è anche da risolvere la questione dei sabati che dovrebbero essere lavorati durante il periodo transitorio (forse un paio: uno in luglio ed uno in settembre). I sindacalisti giudicano che due sabati siano troppi e, inoltre, chiedono che diano luogo a del riposo compensativo. L'azienda, invece, è contraria a questa soluzione. A tarda notte la trattativa era ancora in corso ed è quasi certo che proseguirà anche oggi. Sergio Devecchi

Persone citate: Sergio Devecchi, Silvano Veronese, Tom Dealessandri, Veronese

Luoghi citati: Cassino, Miraflori, Rlvalta, Termini Imerese