I sindacati cercano l'unità prima d'incontrare Andreotti di Giancarlo Fossi

I sindacati cercano l'unità prima d'incontrare Andreotti La riunione col governo avverrà martedì prossimo I sindacati cercano l'unità prima d'incontrare Andreotti I lavori del consiglio generale della Cisl e del comitato direttivo della Cgil si sono conclusi con l'impegno di superare le polemiche passate ROMA Il sindacato tenta 212 consiglieri preseti DMi ll'ità id ROMA — Il sindacato tenta di ricomporre una linea unitaria nell'imminenza dell'incontro di martedì prossimo con il governo e del direttivo unitario fissato per il 4 e il 5 luglio. Attenuando l'asprezza delle polemiche che hanno reso quanto mai difficile negli ultimi mesi i rapporti fra le tre centrali sindacali, il consiglio generale della Cisl e il comitato direttivo della Cgil hanno concluso i rispettivi lavori affermando l'esigenza di una ripresa di un ruolo autonomo, vigoroso del movimento sindacale di fronte all'«inerzia» del governo e al permanente «atteggiamento negativo» degli imprenditori, in particolare della Confindustria. Quindi, confronto stringente con il governo, impegno a contenere le piattaforme contrattuali e a ulteriori sacrifici in cambio di precise contropartite sugli investimenti e l'occupazione, assoluta indipendenza dal quadro politico, iniziative «di lotta» articolate per settori e territorio con un coordinamento nazionale. Per il momento, niente scioperi generali, con la riserva però di attuarli se fra qualche mese si dovesse constatare l'impossibilita di ottenere la svolta di politica economica decisa dall'assemblea dell'Eur. La Uil si pronuncerà lunedi. La relazione di Macario e alcune integrazioni, scaturite dal dibattito, sono state approvate con tre soli voti contrari (i rappresentanti della Campania) e tre astenuti su 212 consiglieri presenti. Due esponenti della sinistra Cisl, il segretario generale dei metalmeccanici Bentivogli e il segretario generale dell'unione torinese Del Piano, hanno confermato — pur votando a favore — il loro dissenso. Bentivogli si è detto contrario a qualsiasi modifica del «paniere» della scala mobile e ha proposto «forme generali di lotta» se il governo dovesse decidere autonomamente di farlo. Del Piano ha, fra l'altro, sostenuto la necessità di uno sciopero generale se dall'incontro di martedì con il governo non dovesse emergere una sostanziale intesa sui problemi scottanti dei piani di settore, degli investimenti, dell'occupazione, della scala mobile. Il «no» dei tre delegati della Campania è stato motivato con «l'inadeguatezza della relazione di Macario sulla drammatica situazione nel Mezzogiorno». Nella sua repUca il segretario generale ha richiamato l'importanza prioritaria di «rapportare i contratti, che sono la vera sede nella quale abbiamo un potere reale da spendere, all'obiettivo dell'occupazione». Confermando la proposta dì riduzione generalizzata dell'orario di lavoro, Macario ha risposto a Lama che l'ha giudicata sbagliata. «72 segretario generale della Cgil — ha osservato — ci de ve dire allora come incrementare l'occupazione senza ridurre l'orario in queste condizioni. Per la Cisl, comunque, la riduzione deve essere correlata alla produttività e all'occupazione e deve trovare prime soluzioni fin dai prossimi rinnovi contrattuali». La scala mobile non si deve toccare come «istituto», ma è opportuno realizzare l'unificazione della periodicità tra lavoratori pubblici e privati, la rivalutazione degli assegni familiari, la modifica del vecchio painere, la connessione tra scala mobile e manovre fiscali. Ha concluso ribadendo che bisogna andare a una stretta con il governo e avvertendo che «non ci sono preclusioni rispetto allo sciopero generale, il quale peraltro deve rappresentare un momento risolutivo di alcuni nodi fondamentali». Marini, unico segretario confederale intervenuto nella discussione, ha difeso soprattutto la parte della relazione dì Macario riguardante la scala mobile. Il direttivo della Cgil ha ap provato all'unanimità, dopo un interessante intervento del segretario generale aggiunto Marianetti e la replica di Lama, un documento con cui si invita il direttivo della Fede razione Cgil-Cisl-TJil, nella sua prossima riunione, a definire «una chiara strategia di lotta a sostegno della propria piattaforma generale, sulla base di un programma di iniziative e di azioni articolate, che devono coinvolgere, per il raggiungimento dei comuni obiettivi di sviluppo e d'occupazione, le strutture sindacali di settore e territoriali, garantendo attraverso uno specifico impegno della Federazione unitaria, il coordinamento nazionale di una lotta incalzante e incisiva nei confronti del padronato e delle controparti pubbliche, nazionali e regionali». L'iniziativa del sindacato, che dovrà «svilupparsi da subito», potrà così proiettarsi anche nel periodo della ripresa autunnale, in modo da saldare strettamente l'azione per i rinnovi contrattuali con la battaglia per il raggiungimento degli obiettivi dì fondo dell'occupazione e dello sviluppo del Mezzogiorno. Quanto all'incontro dì martedì con il governo, aggiunge il documento, «esso dovrà tradursi in risposte precise sulle questioni più urgenti e relative alla politica delle entrate fiscali e contributive». Come già Marianetti, Lama ha espresso una valutazione positiva della relazione di M Macario sull'unità sindacale, rilevando l'importanza che la Cisl, in termini costruttivi, abbia posto il problema che, insieme ad altri argomenti e contributi emersi nel corso del direttivo, «creano le condizioni per un dibattito depurato da polemiche e per il rilancio dell'unità». Giancarlo Fossi

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