Anche le comunità ebraiche cercano "l'intesa,, con l'Italia

Anche le comunità ebraiche cercano "l'intesa,, con l'Italia Roma - E' l'argomento chiave del decimo congresso Anche le comunità ebraiche cercano "l'intesa,, con l'Italia Per il raggiungimento di questo fine sono da tempo in corso contatti tra gli israeliti ed il governo italiano - Era presente l'on. Andreotti ROMA — Alla presenza del presidente del Consiglio Andreotti si è aperto ieri mattina in Campidoglio il decimo congresso delle comunità israelitiche italiane. Il problema della stipula di una intesa con lo Stato italiano, in conformità dell'articolo 8 della Costituzione, riguardante le confessioni religiose diverse dalla cattolica che hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, è l'argomento chiave di questo congresso. Per il raggiungimento di questo fine, sono da vario tempo in corso contatti tra le comunità israelitiche e il governo italiano attraverso una commissione composta da Gonella, Jemolo e Ago, la stessa che è stata istituita per la revisione del Concordato del 1929. Questa commissione, come si ricorderà, nel febbraio scorso, concluse le trattative con i valdesi italiani. Altri argomenti di non secondaria importanza sono il problema dei giovani ebrei ai quali viene dedicata una sessione del congresso e gli aspetti culturali ebraici che comprendono la questione delle catacombe israelitiche che secondo la bozza di revisione del Concordato dovrebbero cessare di essere sottoposte alla giurisdizione della Santa Sede che nel 1975 si disse disposta a rinunciarci. Nel corso dei lavori, che si concluderanno domani con l'elezione del nuovo consiglio e della nuova consulta rabbinica, potrebbero essere trattate anche altre questioni fra cui quella riguardante l'attuazione della legge -382 che vede direttamente interessate anche le Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenze ebraiche). Fra le molte personalità presenti nella sala della Protomoteca c'erano il prof. Bachelet, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, l'on. Galloni, vicesegretario della de, il sen. Gonella, il sottosegretario all'Interno Darida, il viceprefetto vicario di Roma Miceli, il vicesindaco Benzoni, l'ambasciatore d'Israele presso il Quirinale Schek, il dott. Kaplan in rappresentanza del Congresso mondiale ebraico, il rabbino capo di Roma Toaff. C'erano anche due rap- presentanti del Vaticano: mons. Mueller, vicepresidente della commissione per le relazioni con l'ebraismo, e il segretario della stessa commissione, mons. Salsmann; a rappresentare la Conferenza episcopale italiana c'era mons. Sansotta. Dopo l'introduzione dell'avv. Ottolenghi, presidente uscente delle comunità israelitiche italiane, che ha tracciato a grandi linee l'attività svolta dal 1974 ad oggi, da quando cioè si tenne il precedente congresso, ha portato il saluto del governo l'on Darida. Lo storico Leo Valiani ha poi pronunciato il discorso inaugurale sul tema «La democrazia e l'ebraismo» prendendo lo spunto da due anniversari, «uno triste — ha det- ' to — l'altro lieto: il trentesimo delle leggi razziali e il quarantesimo della fondazione dello Stato di Israele». I lavori proseguiranno oggi in un albergo dove in mattinata si recherà il sen. Gemella per riferire sulla situazione del problema dell'intesa.

Luoghi citati: Israele, Italia, Roma