Sono oltre quarantamila i terremotati che vivono nelle baracche del Belice

Sono oltre quarantamila i terremotati che vivono nelle baracche del Belice Mercoledì una delegazione di sindaci e sindacalisti a Roma Sono oltre quarantamila i terremotati che vivono nelle baracche del Belice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Mercoledì prossimo una folta delegazione di sindaci, politici e sindacalisti sarà a Roma. Uno sciopero generale, inoltre, è indetto per venerdì 30 giugno in tutta la Valle del Belice. Forti pressioni vengono esercitate nuovamente perché, a dieci anni dal sismo, finalmente vergano ricostruiti i quindici paesi rasi al suolo dalle scosse telluriche tra il gennaio e l'aprile del 1968. La delegazione verrà ricevuta, tra gli altri, dal ministro dei Lavori Pubblici, Stammati, al quale verrà chiesto di sveltire la legge n. 178 del 29 aprile 1976 che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi e far superare ogni residuo ostacolo. In realtà, quell'ennesima legge non è servita a molto, perché parecchi cantieri sono stati chiusi per mancanza di fondi Sono oltre 40 mila le perso¬ ne costrette tuttora a vivere in baracche latiscenti. A Roma i terremotati chiederanno che consistenti modifiche alla legge di due anni or sono siano apprestate dal governo e presentate alle Camere prima delle vacanze. «Se mercoledì vi saranno altre risposte interlocutorie, bisognerà che le forze politiche facciano risentire la loro voce sul problema del Belice», ha dichiarato Von. Gaspare Saladino, socialista, deputato eletto anche nella Valle e nativo di Santa Margherita Eelice, uno dei paesi maggiormente danneggiati. Il parlamentare, che è membro della «Commissione dei venti», formata da deputati e senatori per vigilare sull'applicazione della legge n 178, ha aggiunto che «allo stato delle cose nessuno può escludere l'esigenza del varo di un'altra legge». «Ormai abbiamo sempre più netta la sensazione che le cose stiano precipitando», ha commentato invece Von. Enzo Culicchia, sindaco democristiano di Partanna, altro paese terremotato, e deputato all'assemblea siciliana. Ed ha aggiunto: «Perseguiremo comunque ad oltranza il nostro obiettivo, che è di avere una nuova legge prima delle ferie, in modo che non si perda altro tempo prezioso». Tanti ritardi nella ricostruzione, come è stato già rilevato di recente, sono dovuti, almeno in parte, allo scandalo per gli «appartamenti d'oro» a Salemi, nel versante trapanese della vallata, dove 130 alloggi popolari costarono fino a 170 milioni di lire l'uno. Intanto amministratori comunali e sindacalisti della Valle del Belice stanno rendendosi interpreti del malcontento per l'esclusione dei paesi terremotati dai programmi del Cipe e della Re¬ gione Sicilia per gl'interventi straordinari nel Mezzogiorno e nell'isola. Cgil, Cisl e UH delle zone terremotate, pertanto, hanno chiesto appoggio alle segreterie nazionali dei metalmeccanici e dei chimici perché si facciano interpreti dei problemi del Belice nei prossimi incontri con i ministri del Bilancio, Moriino, e delle Partecipazioni statali, Bisaglia. a. r.

Persone citate: Bisaglia, Enzo Culicchia, Gaspare Saladino, Stammati

Luoghi citati: Palermo, Partanna, Roma, Salemi, Sicilia