Una muffa sta cancellando "L'ultima cena,, di Leonardo

Una muffa sta cancellando "L'ultima cena,, di Leonardo Allarmante denuncia del sovrintendente della Lombardia Una muffa sta cancellando "L'ultima cena,, di Leonardo NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MILANO — Se non si provvede, subito, a restaurare ed a proteggere l'«Ultima Cena» di Leonardo, tra non molto la vedremo scomparire, divorata dalla muffa: lo ha detto il professor Carlo Bertelli, sovrintendente ai Beni Storici e artistici della Lombardia. L'esperto non fa che confermare uno stato di cose del quale, almeno da una decina di anni, i responsabili dei beni culturali del nostro Paese non potevano non essere al corrente. Nel 1969 infatti, tra Milano e Roma, vi fu uno scambio di lettere con le quali da una parte si documentava il progressivo deperimento dell'opera, e, dall'altra, si prometteva l'installazione di un impianto di climatizzazione e di filtraggio dell'aria tra i più moderni ed efficienti. L'anno successivo fu bandito un concorso fra ditte in grado ed eventualmente interessate ad intraprendere i lavori: la gara si svolse ed ebbe anche un vincitore, ma i lavori non furono mai nemmeno cominciati. Tuttavia, oggi, si è scoperto che la situazione andava — anzi: va — ben oltre la discussione e la polemica sui nuovi impianti: infatti non funzionavano (e non funzionano) nemmeno quelli vecchi. Cioè i classici termoigrografì (che misurano temperatura ed umidità), tranquillamente e da sempre in uso in qualsiasi sala dove s'intenda ospitare opere d'arte in modo appena dignitoso. A Santa Maria delle Grazie, queste apparecchiature, debitamente installate, non sono però mai state attivate. L'«Ultima Cena» è lì e basta: per esistere e resistere può contare soltanto sulle sue forze. Oltre al capolavoro leonardesco, a Santa Maria delle Grazie stanno andando in pezzi anche gli affreschi del Bramante ed i graffiti dello Zenale. Per il «Cenacolo», la situazione è specificamente ancora più grave, perché l'incuria ha causato una precisa malattia: cioè l'insorgere di una muffa provocata dalla combinazione chimica dello zolfo (contenuto nello smog) con i pigmenti e le resine usati da Leonardo. I La «fatalità» del brutto clima milanese non c'entra I per nulla, e chi la tira in baii lo è in malafede: abbiamo a | disposizione un numero di j conoscenze scientifiche ben I in grado di neutralizzare i danni della nebbia in una grande città industriale, e basterebbe a dimostrarlo quanto succede in certe città del Nord non solo europeo che, dal punto di vista del clima, sono ancora più tristi di Milano. Ma questo non è l'unico male che affligge il capolavoro di Leonardo. «Esistono — prosegue il professor Bertelli — anche problemi di statica che fanno temere persino la possibilità di un crollo. C'è una crepa tra il muro dove sorge l'affresco e la parete d'angolo; e c'è un'ingobbatura al centro del dipinto. A tutto ciò, bisogna aggiungere i contraccolpi provocati dalla linea tranviaria che passa proprio di fronte, dell'intero traffico pesante e le conseguenze nell'atmosfera all'interno del locale, della quotidiana presenza di molto pubblico». Ornella Rota

Persone citate: Bertelli, Carlo Bertelli, Ornella Rota, Zenale

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Roma, Santa Maria Delle Grazie