Chagall, novantun anni e riesce ancora a sognare

Chagall, novantun anni e riesce ancora a sognare A Firenze, sono esposte le opere dal 1967 al 1977 Chagall, novantun anni e riesce ancora a sognare L'artista sabato all'inaugurazione ha parlato ad una folla accorsa spontaneamente: è stato semplice e arguto: "Io parlo meglio con la pittura, amo Firenze e i fiorentini" FIRENZE — La mostra di Marc Chagall si apre al pubblico stamane lunedì, alle 9 in palazzo Pitti. Resterà aperta tutti i giorni, escluso il martedì, fino a settembre. Sono esposti 62 quadri. L'inaugurazione ufficiale è stata sabato mattina. Doveva essere soltanto una specie di preludio riservato al maestro, ai responsabili dell'iniziativa e a pochi invitati. Invece è stata l'occasione, per tanti fiorentini e molti turisti, di manifestare il loro entusiasmo e il loro affetto al grande artista. I saluti inaugurali erano previsti nella sala delle colonne, ma già prima della cerimonia una gran folla si era già radunata rendendo difficile far arrivare Chagall e la signora alle due poltrone preparate per loro. Difficoltà per entrare ne hanno avute anche diverse personalità di primo piano. L'ambasciatore di Francia, Francois Puaux, ha potuto farsi avanti, come altri, solo verso la fine dei discorsi Fra tanta folla, e soprattutto per l'inattesa spontanea testimonianza di affetto al maestro e alla sua signora, non sono mancati momenti di confusione. Ma ciò non ha turbato affatto Chagall che è apparso dapprima sorpreso, poi commosso e infine tanto tranquillo da rispondere ai discorsi di benvenuto. L'artista ha parlato con semplicità e arguzia al microfono dopo avere mormorato sotto voce: «Non vorrei dire molto, perché io parlo meglio con la pittura. Ma voi siete venuti per me, vorrete certo vedere come sono capace di muovere le labbra, vorrete sentire la mia voce». Eppoi, sempre con tanta semplicità: «Che grande onore mi fate oggi a Firenze: a me che dubito spesso di me stesso. Ho notato anch'io, come molti altri, ciò che mi avvicina a voi: questa gran sorgente d'amore, ed è questa grande sorgente che ha fatto nascere nel mondo una grande arte. E' questo slancio dello spirito che ha conquistato il mondo con la sua grandezza. Se sapessi pregare, pregherei perché possiate nutrire, e con voi gli altri popoli, quest'amore della creazione, di cui il mondo ha bisogno. 10 — ha finito il maestro in italiano — amo Firenze e voi». A porgere il primo indirizzo di saluto era stato il sindaco Elio Gabbuggiani che ha unito nei ringraziamenti per 11 successo dell'iniziativa tutti quelli che vi hanno lavorato per la sua realizzazione: il maestro, madame Vava, i loro amici fiorentini Marcella e Vincenzo Traballesi, l'assessore di Firenze Camarlinghi e il soprintendente Luciano Berti, gli amici dei musei fiorentini, e la stampa. La storia dei rapporti che sono andati stringendosi tra l'artista francese e Firenze, da quando egli nell'ottobre 1976 volle far dono agli Uffizi di un suo ritratto, è stata fatta dal soprintendente Luciano Berti. Poi l'ha ringraziato ancora con sincera commozione per l'ulteriore dono della mostra destinata a illustrare l'estate fiorentina. Quindi il saluto grato del governo italiano, portato dall'onorevole Edoardo Speranza, che per l'occasione ha letto alcuni ispirati versi di Apollinaire, un altro grande straniero trapiantato nel fertile clima francese. Infine un indirizzo cordiale dell'ambasciatore Puaux. Una medaglia per Chagall è stata inviata dal presidente del Consiglio Andreotti. La folla si è poi riversata nella sala bianca e nelle due sale vicine dove, grazie a un'abile ambientazione cura¬ ta dall'architetto Piero Micheli, le 62 tele sono ben valorizzate. Il catalogo critico curato da Vanni Bramanti, con i saggi di Maurizio Calvesi e Vittorio Strada, è edito dal Centro D; ne sono state vendute subito centinaia di copie. Inseguito dagli ammiratori, Marc Chagall è poi anda¬ to in Palazzo vecchio, dove il sindaco ha offerto una colazione in suo onore. Nell'albo dei visitatori illustri ha disegnato un grande cuore, e ha scritto, fedele al suo stile, una parola sola: «Merci». Grazie. Per tutti una giornata indimenticabile. Elvio Bertuccelli Firenze. Chagall con la moglie è intervenuto a Palazzo Pitti per la sua mostra (Tel.)

Luoghi citati: Firenze, Francia