Pertini: "Io vecchio? I miei passano tutti novant'anni"

Pertini: "Io vecchio? I miei passano tutti novant'anni" Battute nel Transatlantico prima del voto Pertini: "Io vecchio? I miei passano tutti novant'anni" Craxi: "Io non ho l'età..." - Amendola (conversando con Nenni) : "Gli alfieri sono giovani, invece mandano avanti noi" - Zaccagnini dice: "Non c'è rosa senza edera" ROMA — «Pertini entro domenica. La Malfa se si va oltre. Oppure chi altro?». Due previsioni e un interrogativo sintetizzano gli umori che si colgono, seguendo la gran battaglia delle schede nell'immediata retrovia del fronte parlamentare: «il Transatlantico». E" un immenso salone un po' barocco a ridosso dell'aula di Montecitorio, punto privilegiato d'osservazione perché qui s'incontrano i capi di stato maggiore spesso per risolvere con colpi di mano le sorti del combattimento e qui si raccolgono, prima e dopo aver votato, le truppe impegnate in prima lìnea. In verità, per ora è una guerra di posizione, con tanto di «bandiere», come s'addice a qualsiasi esercito. Non c'è ansia apparente, né tensione, e neanche un eccesso di pronostici e di battute, ma un gran brusio prodotto dal fitto parlottare di gruppi che si fanno e si disfanno, come onde d'un mare in continuo movimento. Ecco Craxi svettante per altezza fisica, vestito in blu. Sorridente volto disteso in superficie, disposto a conversare. PaTe ci sia un mezzo accordo fra pei e de per votaTe Pertini, sostenuto dai comunisti come candidato effettivo al Quirinale, mentre per i socialisti è il nome d'una rosa aperta da Nenni e, in ordine alfabetico. De Martino, Pertini, Giolitti e Bobbio. Risponde Craxi: «I comunisti volevano votare per me. Poi si sono accorti che non ho l'età». Infatti ha poco più di quarant'anni, mentre per aspirare al vertice dello Stato la Costituzione ne richiede cinquanta compiuti. Dice ancora della rosa di candidati presentata dal suo partito, è contento che la de sia aperta a sostenere un nome laico e anche socialista «Se la scelta cadrà su un socialista saremo felici». E se cadesse su Pertini? ribattono i giornalisti un po' maliziosamente. «Allora saremmo felici e commossi». Ma giunge, proprio a proposito, Pertini. Indossa un bell'abito chiaro, ha la cravatta blu, tempestata di piccoli gigli gialli. Gli riferiamo quanto ha detto Craxi sulla commozione che, nel psi, si aggiungerebbe alla felicità se Pertini, uno dei padri della Repubblica, ascendesse al Quirinale. Taglia corto, come risposta. «Se Craxi si commuove mi rincresce perché può venire una crisi nel partito». Quali previsioni fa, lei, Pre siderite? (titolo che gli deriva daU'aver presieduto per otto anni la Camera). «Previsioni contro di me», risponde. Perché, non vuole andare al Quirinale? «No, perché sto scherzando. Si dice che il silenzio è d'oro. Ma stavolta è di platino, di brillanti». Va un po' più in là, seguito da noialtri: il colloquio è vi vacissimo, pirotecnico, allusivo. Uno di noi gli dice, con delicatezza: «C'è chi ha dubbi anagrafici per la sua età...». Lui risponde, accendendo la pipa: «C'è chi nasce giovane e chi vecchio: vecchi non si diventa». A chi, come noi, è pratico di cose vaticane, questa battuta di Pertini ricorda irresistibilmente certe altre di Papa Giovanni. Difatti aggiunge, come faceva quello straordinario papa: «Afia sorella ha toccato i 94 anni, lucidissima. Mia madre ha lasciato questo mondo a 90 anni e per una caduta, la trasportarono al cimitero di notte, in modo clandestino, durante l'occupazione nazifascista. Mio padre è arrivato a 91 anni e mio fratello a 94. Appartengo, dunque, a famiglia longeva e lucidissima». Se ne va in aula, perché la seduta congiunta incomincia. Il Transatlantico si sfolla, Arriva in quel momento Pietro Nenni, la prima « bandiera», come candidato iniziale, del psi. E' affaticato, attende il suo turno su un divano al quale, via via, s'avvicinano Berlinguer, Amendola, Lombardi, De Martino per sa lutare l'anziano leader. Gli domandiamo una previsione, «Ormai sono fuori», replica un po' triste, lui così battagliero. Amendola, che gli è vicino, osserva che sotto le armi i portabandiera sono scelti fra i soldati più giovani, gli «alfieri». E commenta: «Inve ce qua scelgono noi vecchi. Anch'io sono una candidatura di bandiera benché il pei non mi ritenga tale». «Sai com'è — conclude Amendola — quando il partito ci chiede una cosa...». Poco prima Galloni era alle prese con i cronisti. Paese Sera «sparava» a nove colonne che la de proponeva La Malfa. Colpo di scena? Operazione - diversivo per coprire il presunto accordo dc-pci sul nome di Pertini, così che gli altri, a cominciare dai socialisti, lo accettino senza vederlo come frutto di un diktat da compromesso storico? Galloni spiega, con certosina pazienza: «La de non ha fatto nomi, ma ne ha chiesto agli altri. Da dove salta fuori La Malfa? Se entra in una rosa, proposta da altri, è un nome altamente serio. Ci è sembrato scorretto indicare candidature laiche». E Pertini, Pertini? «E' un nome degno come altri nella rosa». L'età di Pertini crea difficoltà? «E' un elemento che concorre nel quadro generale. La Costituzione fissa un'età minima oltre cinquant'anni, ma non pone limiti massimi. La de vuol risolvere il problema dell'elezione il più rapidamente possibile». Qualcuno dice che, scontando la scelta di Pertini, i socialisti abbiano controllato poco fa sull'«Annuario parlamentare» il nome del primo dei non eletti del psi in Liguria che gli succederebbe nel seggio di deputato: è G. B. Canepa, genovese, che ebbe già un mandato parlamentare. Non sembra, però, che tutta la de sarebbe disposta a votare Pertini, non per l'uomo che, anzi, è stimatissimo, ma per non darla vinta allo «stile impositorio di Craxi». Pertini, osserva un giornalista, non è propriamente il candidato preferito da Craxi. «Infatti — dice Angelo Sanza, sottosegretario agli Esteri — Pertini per i comunisti è la scelta migliore, per noi viene dopo La Malfa, per i socialisti è il terso in ordine alfabetico». Secondo Sanza due nomi garantiscono più di ogni altro gli equilibri politici: «Zaccagnini e La Malfa, che è il più politicamente affine a Zaccagnini». E qui s'intreccia la cabala dei pronostici, spesso azzardati, talvolta basati su dati coerenti e logici. Pertini, se pei e de decidono, può veramente essere eletto anche oggi perchè i due partiti hanno ben 720 voti. Ma c'è l'opportunità politica, non spaventare gli altri, specialmente i socialisti, con un'operazione da compromesso storico. Allora, o si arriva a un accordo e Pertini può essere eletto entro domenica. Oppure salta fuori il nome di La Malfa. Sarebbe un'intesa più laboriosa, per l'opposizione dei socialisti. Ammonisce il sen. Giovanni Spadolini: «Calma, calma. Niente fretta. E' una elezione lenta». Poi prosegue, di proposito: «Zaccagnini ha detto: "Non ci sarà rosa senza edera"». De Carolis e qualche altro puntano su un «candidato di pacificazione nazionale». E chi? «Fanfani, Paolo Rossi, Bobbio, Giolitti uomini estranei al Cln attuale», replica. Se fosse Pertini? «Mancherebbe della necessaria indipendenza verso il pei». E La Malfa? «Si è autoescluso teorizzando il governo d'unità nazionale». Allo stato delle cose il toto-quirinale di De Carolis è però questo: «Pertini o La Malfa», dice, come segnasse sulla schedina, in ordine di difficoltà, «uno» e «due». Lamberto Fumo

Luoghi citati: Liguria, Roma