Otto donne hanno abortito al reparto maternità di Asti

Otto donne hanno abortito al reparto maternità di Asti Altre 4 si presenteranno all'ospedale Otto donne hanno abortito al reparto maternità di Asti NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ASTI — Sono otto le c' _>nne che hanno abortito al reparto maternità dell'ospedale provinciale di Asti dall'entrata in vigore della nuova legge sull'interruzione della gravidanza, e altre quattro si presenteranno per l'intervento nei prossimi giorni. Il consultorio, oggi nella sede dell'istituto d'igiene e profilassi, di via Natta 3, si trasferirà tra alcune settimane in corso XXV Aprile 10. Potrà disporre di locali più vasti, sale per visite ambulatoriali e per riunioni con le pazienti. Avrà in dotazione un colposcopio, l'apparecchio che consente gli esami clinici per l'identificazione dei tumori. L'equipe conta due ginecologi, i dottori Eric Domini e Adolfo Saul, presenti al consultorio sei ore settimanali, un'assistente sociale, una psicologa, un sociologo e tre ostetriche. Per la donna che intende abortire è previsto un primo colloquio con l'assistente sociale e con la psicologa, segue una visita ginecologica e un'attesa di sette giorni per eventuali ripensamenti alla scelta dell'interruzione della gravidanza, alla fine della quale potrà presentarsi con un certificato d'autorizzazione al reparto maternità del! l'ospedale per praticare l'in1tervento. L'attività del consultorio, , cominciata a marzo, ha in| contrato molte difficoltà nel'■ l'organizzazione sanitaria ed assistenziale. Alcune polemi! che nacquero mesi fa in se{guito ad un comunicato dei i medici ospedalieri del repar1 to maternità nel quale moti1 vavano il rifiuto di prestare servizio all'ente. L'ostacolo fu superato grazie agli interventi del «comitato di gestione »del consultorio, costituitosi in qualità di organo di controllo, tuttora funzionante, sull'attività ospedaliera relativa agli interventi d'interruzione della gravidanza. Qualunque deci¬ sione per la procedura d'aborto viene presa in seguito a riunioni tra i membri del comitato, nel quale sono rappresentate le diverse forze politiche e sindacali. «La maggior parte delle otto donne che hanno abortito — dice Alessandra Visioli Grassi, psicologa del consultorio — si sono presentate col marito e col padre, sono già madri ed hanno un'età media tra i 25 e i 35 anni. Non c'è stato nessun caso di minorenne. Vengono da noi impaurite, spesso non conoscono i nuovi metodi anticoncezionali. Sono operaie, immigrate e hanno tutte gravi problemi economici». Laurana Lajolo, assessore al comune di Asti, dice: «Oggi il consultorio è in grado di garantire alla donna che sceglie di continuare la gravidanza e a quella che decide di interromperla tutta l'assistenza necessaria. Senza pressioni o discriminazioni sulle scelte fatte dalle interessate». s. m.

Persone citate: Adolfo Saul, Alessandra Visioli Grassi, Laurana Lajolo

Luoghi citati: Asti