Eseguite finora 219 interruzioni

Eseguite finora 219 interruzioni Aborto: polemiche e sollecitazioni sindacali Eseguite finora 219 interruzioni Le prenotazioni sono 141 - Un seminario di studi per preparare il personale Dal 6 giugno, giorno di entrata in vigore della legge sull'aborto, in Piemonte ci sono state 219 interruzioni di gravidanza; 141 i casi in lista d'attesa. La situazione ospedale per ospedale, in dettaglio, è questa: Sant'Anna: 91 interventi compiuti, 45 prenotazioni; Maria Vittoria: 41 e 25; Mauriziano: 11 e 20; Moncallerl: 11 e 14; Cirlè: 4 e 3; Asti: 7 e 2; Alessandria: 9 e 2; Acqui: 2 e 2; Cuneo: 7 e 1; Verbania: 6 e 1; Cuorgné: 3 e 2; Vercelli: 7 e 4; Novi Ligure: 4 e 2; Ivrea: 11 e 5; Rivoli: 5 e 12; Nizza: nessun caso eseguito. I dati, aggiornati a ieri, sono stati forniti durante una conferenza stampa per la presentazione di due Iniziative dell'amministrazione regionale: la pubblicazione di un fascicolo con i testi delle leggi sui consultori e sulla tutela della maternità e l'aborto; l'annuncio di un seminario di studio sulla formazione degli operatori dei servizi consultoriali. L'occasione è valsa a ribadire l'importanza sociale e la novità contenute in due provvedimenti che riguardano da vicino la famiglia e soprattutto la donna. « La legge non ha cancellato la piaga dell'aborto clandestino », ha detto il presidente del Consiglio regionale Sanlorenzo. Da qui l'edizione di 200 mila copie del fascicolo che presenta le « due leggi per la donna ». Oltre 165 mila copie sono state distribuite negli ospedali, nelle scuole, nei consultori, nelle fabbriche; altre 16 mila sono state prenotate da Comuni piccoli e grandi e dalle organizzazioni sindacali. « E' inutile fare le leggi se poi l'opinione pubblica non le conosce », ha spiegato ancora Sanlorenzo. Il consenso alla pubblicazione è stato dato dal Consiglio regionale a maggioranza con l'astensione della de « perché ritiene compito di una società civile la difesa della vita fin dal suo concepimento e perché la legge offre, in modo obiettivo, incentivi a una sua utilizzazione permissiva ». La de si dice tuttavia « favorevole a una opportuna informazione affinché si faccia ricorso ai servizi con l'intento di difendere la vita ». Il seminario di studio sulla formazione degli operatori dei servizi consultoriali, che si terrà da venerdi a domenica all'hotel Lanterna di Saint-Pierre, in Valle d'Aosta, è stato presentato dagli assessori Vecchione, Fiorini e Enrietti: « E' necessario per la preparazione di personale a cui saranno affidati compiti di primaria importanza sociale », hanno spiegato. Il discorso si è ampliato: l'aborto — e stato sottolineato — non è « uno strumento per il controllo delle nascite », ma una soluzione a cui « la donna responsabilmente può ricorrere qualora non siano praticabili altre possibili soluzioni per la salvaguardia della salute psico-fisica propria o del nascituro ». Si è parlato dell'obiezione di coscienza e della mobilità del personale, ricordando che un ospedale deve assolvere ai compiti previsti dalla legge « anche nell'ipotesi che tutto il personale sia obiettore ». Si inserisce a questo punto il discorso delle équipes volanti, pronte a muoversi di ospedale in ospedale, con il rischio però di diventare soltanto esclusivamente abortiste. Un argomento (come quello relativo al day hospital) da riprendere dopo il 5 luglio; dopo, cioè, che si conoscerà la mappa dell'obiezione.

Persone citate: Enrietti, Fiorini, Sanlorenzo, Vecchione