Battati dal Brasile (2-1) di Giovanni Arpino

Battati dal Brasile (2-1) ITALIA AL QUARTO POSTO NEL MUNDIAL Battati dal Brasile (2-1) Oggi alle 20 la finalissima Argentina-Olanda DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — In quella che i tabelloni luminosi del « River Piate » de. finivano impietosamente e con scarso gusto « la final des perdederos », la rimaneggiata squadra azzurra, che si basava su un centrocampo rimediato a malapena, ha dovuto cedere il terzo posto ai brasiliani di Dirceu e Rivelino. Potevano andare in vantaggio di ben tre gol nel primo tempo, i nostri «fratellini », ma alla lunga il gioco più fitto dei gialloverdi ha finito col sottomettere la squadra proprio nella zona mediana, dove ovviamente non si possono « regalare » uomini come Benetti e Tardetti a un avversario di buona scuola anche se privo delle antiche celebrità individuali. I sostituti che il « vecio » ha dovuto mandare sul terreno, da Maldera a Antognoni, non sono certo apparsi i combattenti che a una squadra da « Mundial » sono indispensabili, sia per mantenere gli schemi abituali, sia per reggere agli urti implacabili degli avversari. I brasiliani, da parte loro non hanno certo sciorinato incanti: Zoff non ha parato un solo pallone, ma ne ha dovuti raccogliere due, frutto dì tremendi bolidi (come quelli olandesi, indimenticabili) che nel nostro campionato non vediamo da secoli: e su questi episodi bisogna riflettere, naturalmente senza fare alcuna colpa a capitan Dino, che certe cose può soltanto subirle e non correggerle. Ancora una volta gli azzurri, dopo trame ottime nel primo tempo, e non potendo costruire le giuste e abituali cerniere nella zona centrale, non sono riusciti a spuntarla, malgrado le cose belle e talora purissime offerte da Bettega e Rossi. Ma non vanno certo giudicati in base a questa gara, tra l'altro molto dura: i vellutati zamponi brasiliani non hanno pietà (Rivelino è sempre stato un « killer » di lusso) e lo stesso commovente « forcing » finale degli uomini di Bearzot sospinti da Claudio Sala si chiudeva con l'ennesimo colpo di «malasuerte », cioè con una traversa colpita da Bettega. Tra gli infiniti fischi del pubblico per gli odiati brasiliani, si concludeva così questa « mini finale » che non ci vede affatto strapazzati o sminuiti. Domani si consumerà la «finalìssima», gravida di incognite, di componenti non solo sportive. L'arbitro italiano Gonélla è stato scelto tra i 377.000 «fischietti» di tutto il mondo e avrà addosso gli occhi — responsabili e anche gelosi — di quindicimila colleghi nostrani, il suo compito non è facile. L'Argentina ha sognato questo « mundial », ora lo pretende. L'Olanda ricorda ancora lo « scippo » che subì quattro anni fa in Germania. E' fiera, e forte, professionisticamente implacabile e cinica fino all'intimidazione e alla caccia all'uomo: i nostri azzurri ne sanno qualcosa. I « tulipani » meriterebbero il titolo perché da dieci anni distribuiscono insegnamenti di calcio collettivo. Giovanni Arpino Buenos Aires. Franco Causio segna il gol che porta in vantaggio l'Italia

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Buenos Aires, Germania, Italia, Olanda