Napoli: Valenzi è rieletto sindaco con la "benevola astensione,, dc di Franco Giliberto

Napoli: Valenzi è rieletto sindaco con la "benevola astensione,, dc Intesa sul programma della giunta pei-psi-psdi-pri Napoli: Valenzi è rieletto sindaco con la "benevola astensione,, dc Una acoesa seduta del Consiglio comunale - Polemiche fra i socialdemocratici - Un repubblicano è assessore, ma è perplesso - Fuori dalla crisi con un "accordo romano" DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — La democrazia cristiana ieri notte non ha votato contro l'elezione d'un comunista: si è benevolmente astenuta — pur digrignando i denti, come vedremo — e Maurizio Valenzi, per la terza volta dal 1975, è diventato sindaco della città. Il più autorevole «testimone del tempo» o «barometro sociale» di Napoli, San Gennaro, non ha dato segni: il sangue della teca fino a questo momento — dicono nella cattedrale — è rimasto raggrumato ed è difficile decifrarne l'immobilità: indifferenza? gradimento? disaccordo? prudente attesa degli eventi e dell'opera della nuova giunta? Relativamente più semplice è l'interpretazione della rielezione di Valenzi. La maggiore novità riguarda la de, che dall'opposizione è passata alla collaborazione con i comunisti, grazie a «un'intesa sul programma della nuova giunta»: solo a Napoli, fra le grandi città italiane, ci sono ora i comunisti al governo e i democristiani (la cui astensione ha «valenza politica») in appoggio esterno. Con 9 consiglieri del pei fanno ora parte della giunta 4 socialisti, 4 socialdemocratici e un repubblicano (altra novità, il pri nell'esecutivo). Ma per il Consiglio non si è trattato d'una seduta al latte e miele. Ci sono state tensioni, jrrida del pubblico di disoccupati e senzatetto, polemiche, euforia e applausi per la falsa notizia dell'Italia in finalissima ai campionati mondiali di calcio, bizze d'un assessore del precedente esecutivo che non ha voluto dimettersi e ha costretto tutti a mantenerlo in carica, benché l'accordo fra i partiti non prevedesse la sua rielezione. In un'atmosfera vagamente surreale le cose sono andate così. Al Maschio Angioino, nella sala dei Baroni, il Consiglio comincia i lavori alle venti e trenta, anziché alle diciotto com'era nel programma. Fra il pubblico, inferocito forse anche per questa ingiustificata lungaggine, ci sono un centinaio di giovani e donne che ritmano assordanti slogans intorno ai concetti di « casa e lavoro per tutti ». Valenzi chiede silenzio, minaccia lo sgombero, si appella ai vigili urbani perché facciano tacere i più scalmanati. Per dichiarazione di voto cominciano a parlare i consiglieri di estrema destra, un socialdemocratico, poi i democristiani; e volano parole di fuoco, sia pure da diversa angolazione politica. Il consigliere Grieco (psdi) si rammarica che un proprio compagno di partito, Vincenzo Barbato, abbia distribuito fra i giornalisti presenti la fotocopia di una propria lettera in cui annuncia di non essere più dimissionario. Barbato, assessore ai Cimiteri di Napoli, ha saputo che nell'organigramma della nuova giunta non era previsto il suo nome e si ribella alla prospettiva di non doversi più occupare di salme, loculi, funerali e lapidi. Imbarazzo di tutti. Valenzi si assenta dall'aula per esaminare il caso con i propri collaboratori. Grieco prega il Consiglio di votare i nomi di tre socialdemocratici, soltanto «finché il partito, estraneo completamente al personalissimo caso Barbato, non avrà risolto la questione ». Un consigliere grida: « Pulcinella era molto più serio! ». I disoccupati e i senzatetto ricominciano cori potenti. A fatica l'ex sindaco democristiano Milanesi prende la parola. Legge il brano dell'intervista a Valenzi che mercoledì scorso è apparsa su La Stampa e rimprovera aspramente il sindaco per la frase sul municipale palazzo San Giacomo (« Quello che in passato era stato chiamato cloaca massima»: questa era l'espressione di Valenzi). Dice Milanesi: « Queste di chiarazioni vengono rilasciate a conclusione del nostro impegno ad appoggiare la vostra amministrazione. Meritiamo quindi il vostro disprezzo! ». La polemica infuria. Valenzi: « Non ho detto frasi insultanti, se affermo che non le ho dette potete credermi. Ma se sarà necessario darò querela, chiederò una smentita ». Le polemiche si spostano su altri argomenti, con il liberale De Lorenzo che annuncia il voto contrario del suo partito. Afferma che si sta discutendo di tutto fuorché del programma della giunta, unica cosa che i cittadini avrebbero voluto ascoltare nel dibattito del Consiglio comunale. A questo punto i banchi democristiani si animano improvvisamente; si vedono consiglieri alzarsi, ridere e applaudire. « L'Italia è in finalissima », grida uno, « perché l'Olanda si è drogata! ». Finimondo. I disoccupati e i senzatetto emettono l'urlo più acuto della serata e si lanciano fuori, a ingrossare le schiere di concittadini che già «pazziano» per le strade. Interviene il consigliere democristiano Tesorone, gettando acqua sul fuoco degli en¬ tusiasmi extrapolitici. Afferma che se Napoli è allo sfascio si deve all'inefficienza di psi e pei. Il socialista Buccico sottolinea che Tesorone parla « fuori della regìa democristiana », ma che comunque il suo partito si è battuto e sì batte per trovare chiarezza, dissipare l'ambiguità democristiana a costo di far esplodere mille contraddizioni. Il demoproletario Vasquez, unico a intervenire sinteticamente nel volgere di un minuto, rileva il decadimento della situazione: « I disoccupati che scappano fuori a gridare "forza Italia"; l'assessore ai cimiteri che non vuole mollare il posto; Tesorone che rivela quanto poco convinta sia la de della propria "astensione benevola"; i repubblicani in accesa polemica fra loro per l'entrata in giunta di un proprio esponente; i socialdemocratici turbati da una pùbblica lettera di alcuni loro noti esponenti, in disaccordo sul nome dì un nuo-. vo assessore designato dal partito: per tutti questi motivi voterò contro il pateracchio ». Alle 2 di notte sono cominciate le votazioni a scrutinio segreto. L'accordo siglato lunedì scorso a Roma fra i responsabili nazionali degli enti locali dei vari partiti non è stato smentito: Valenzi rieletto, come scrivevamo all'inizio, nonostante il dibattito al calor bianco del Consiglio comunale. Franco Giliberto