Approvata a Bruxelles la piattaforma comune dei socialisti europei di Renato Proni

Approvata a Bruxelles la piattaforma comune dei socialisti europei Approvata a Bruxelles la piattaforma comune dei socialisti europei DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — I leaders degli undici partiti socialisti della Cee, fra i quali Craxi, Romita, Mitterrand, Brand e Roy Jenkins, hanno discusso e approvato ieri sera una « dichiarazione politica » che formerà la base della piattaforma elettorale comune per le elezioni a voto diretto del Parlamento europeo nel giugno del 1979. Tuttavia l'unanimità sulla dichiarazione politica è stata possibile dopo che, su insistenza dei laboristi inglesi, è stata inserita la clausola riduttiva in cui si afferma che qualsiasi rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo potrà avvenire soltanto con il chiaro ed esplicito consenso dei governi e dei Parlamenti nazionali. Il programma comune elettorale sarà messo definitivamente a punto nel congresso dei partiti socialisti della Comunità, in gennaio. Il testo della dichiarazione politica si ispira agli ideali comuni dei partiti socialisti europei di giustizia sociale, di libertà, di distensione nel mondo, di sostegno dei Paesi in via di sviluppo, di una maggiore uguaglianza nella distribuzione della ricchezza, di un armonioso sviluppo economico e sociale. I socialisti pongono l'accento sull'urgente necessità di ridurre la disoccupazione, chiedono la stabilità economica, la democrazia nelle industrie, il miglioramento delle condizioni di vita, maggiori opportunità di istruzione. I socialisti si sono anche espressi a favore della adesione alla Comunità della Grecia, della Spagna e del Portogallo, e degli sforzi per ridurre i divari socio-economici delle regioni sfavorite. I leaders socialisti, ribaden- do il loro impegno per la distensione e per la fine alla corsa agli armamenti, non hanno esitato a sollecitare il rispetto dei diritti umani, come richiede l'atto finale della Conferenza di Helsinki. I partiti socialisti stanno lavorando anche nella sede di alcune Commissioni sui problemi riguardanti la campagna elettorale comune (che avrà sfumature diverse per ogni Paese), sulla disoccupazione (si chiedono tra l'altro riduzioni degli orari lavorativi) sull'allargamento della Comunità e sui diritti dell'Uomo. La dichiarazione politica dei partiti socialisti non è particolarmente originale, spesso ricalca le politiche classiche del socialismo europeo che, si deve però ammettere, sta diventando sempre più omogeneo e una forza sempre più attiva nell'edificazione dell'Europa. Al Parlamento europeo i socialisti hanno attualmente circa un terzo dei seggi e dalle elezioni dirette del 1979 essi risulteranno probabilmente il gruppo più forte. L'eurosocialismo si presenta a Bruxelles con una nuova immagine combattiva, più unito che mai e pronto a dare battaglia in tutta la Cee per il raggiungimento dei suoi fini. C'è un po' di riluttanza nel partito laborista, ma non al punto di incrinare questa ritrovata unità per influenzare in senso socialista lo sviluppo della Cee. L'Europa dei mercanti da oggi si trova dunque di fronte ad uno schieramento compatto dei socialisti, oltre che della Confederazione europea dei sindacati che, almeno sui punti economici, ha un programma simile a quello degli eurosocialisti. Ieri si sono avuti gli interventi di Brandt e del belga Simonet. Il segretario del psi Bettino Craxi parla nella seduta di stamattina e la riunione si conclude verso l'una del pomeriggio. Sono presenti, oltre ai leaders già citati, anche l'ex premier olandese Den Uyl, il laborista inglese Ian Mikardo, Zagari, Arfè, Martelli, Melani, il lussemburghese Schmit, l'irlandese Cluskey, il nordirlandese Goughy, lo spagnolo Gonzales, mentre il portoghese Soares arriva probabilmente oggi. Renato Proni

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Grecia, Helsinki, Portogallo, Spagna