Fitti, norme tv private aumenti ai militari leva in Marina 12 mesi di Gianfranco Franci

Fitti, norme tv private aumenti ai militari leva in Marina 12 mesi Approvati dal Consiglio dei ministri Fitti, norme tv private aumenti ai militari leva in Marina 12 mesi ROMA — Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri per due ore a Palazzo Chigi, per approvare una serie di provvedimenti da presentare al Parlamento fra cui il decreto che proroga nuovamente il blocco degli affitti ed il disegno di legge per la disciplina delle radiotelevisioni locali. Ecco, in sintesi, le più importanti decisioni del governo. Blocco dei fitti: si tratta di una proroga pura e semplice di un mese soltanto, fino al 31 luglio, per consentire al Parlamento di completare l'esame della legge sull'equo canone, attualmente in discussione alla Camera. Rimasto interrotto per dar modo alla assemblea di approvare la riforma sanitaria, il cammino della legge riprenderà dopo la elezione del nuovo presidente della Repubblica per poi proseguire al Senato, dove il provvedimento dovrà tornare in seguito alle modifiche già apportategli in sede di commissione. E' la quarantaseiesima proroga del blocco degli affitti e, se le votazioni per il capo dello Stato andranno per le lunghe, potrebbe anche nor. essere l'ultima. Militari: su proposta del ministro della Difesa, Ruffini, sono stati approvati alcuni disegni di legge tendenti a favorire gli arruolamenti. Uno di essi stabilisce il raddoppio delle paghe attuali (da 500 lire a 1000 lire al giorno per i soldati, da 550 a 1100 per i caporali) per i militari ed i graduati di truppa (sia in servizio di leva che trattenuti o richiamati) e la rivalutazione di quelle spettanti agli allievi delle accademie militari ed agli allievi dei carabinieri, dei finanzieri, delle guardie di ps, degli agenti di custodia e del le guardie forestali (da 750 li re al giorno a 1500 per i primi tre mesi per passare nei sue cessivi a 2800). Un altro uni fica la durata della ferma nel le tre forze armate riducendo da 18 a 12 mesi quella in Marina. Valle d'Aosta: con l'adesione del presidente della Regio ne, è stata chiesta una proro ga di sei mesi alla delega con ferita al governo per la emanazione dei decreti che estendono alla Valle d'Aosta le disposizioni in materia di decentramento amministrativo, già stabilite per le regioni a statuto ordinario. Enti inutili: sarà prorogata con un decreto fino al 31 dicembre la concessione dei contributi dello Stato a quegli enti sottoposti a radiografia allo scopo di consentire ad essi di proseguire le prò prie attività e di pagare gli stipendi al personale. Si tratta di una quarantina di enti di cui è ancora «sub judice» la utilità o l'inutilità. Radiotelevisioni private: il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri è di importanza fondamentale. Colma un vuoto legislativo creatosi esattamente due anni or sono con la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittime le norme che vietavano la installazione di impianti a carattere locale e regolamenta perciò un settore che, proprio a causa di questo vuoto, era cresciuto nell'assoluto disordine. La legge, che ora passerà al vaglio del Parlamento, è il frutto di un largo consenso tra le forze politiche. «E' una grossa legge di libertà», ha osservato il ministro delle Poste, Gullotti. Essa ribadisce il monopolio delle trasmissioni radiofoniche e televisive su scala nazionale, in quanto servizio pubblico essenziale, ma assicura un largo spazio alle emittenti private locali. Il piano di assegnazione delle frequenze sarà predisposto oltreché dagli organi te- onici del ministero anche con l'intervento delle regioni e delle Provincie autonome. Nel determinare i criteri per il rilascio delle autorizzazioni ai privati si è cercato di garantire, nella misura massima possibile, l'esercizio del diritto di iniziativa privata sancito dalla Costituzione. L'«ambito» in cui potranno irradiare le tv locali sarà suddiviso in aree metropolitane ed extrametropolitane. Le emissioni potranno raggiungere i 15 chilometri, elevabili in alcuni casi a 20. Negli «ambiti» extrametropolitani, una emittente potrà servire un'area comprendente un milione di abitanti, in casi eccezionali un milione e mezzo. Per quanto riguarda le licenze, il disegno di legge stabilisce che ciascun titolare potrà avere da una a quattro concessioni purché il numero delle domande sia inferiore a quello delle frequenze dispo- nibili e perché con esse non sia servita più del 15 per cento della popolazione nazionale. La pubblicità non potrà superare il 10 per cento delle ore di trasmissione. Gianfranco Franci

Persone citate: Gullotti, Ruffini

Luoghi citati: Roma, Valle D'aosta