Nove anni al ragazzo che soffocò l'amante perché voleva lasciarlo

Nove anni al ragazzo che soffocò l'amante perché voleva lasciarlo Il tribunale dei minori gli ha inflitto la pena minima Nove anni al ragazzo che soffocò l'amante perché voleva lasciarlo Alfonso Picchirallo, 17 anni, afferrò alla gola la vittima che morì per "choc traumatico" - Alla sentenza: l'imputato resta impassibile, pianto disperato della madre Condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere Alfonso Picchirallo, il tipografo diciassettenne che uccise Rosetta Migliare in Calleris, la giovane e bella titolare di una macelleria di cui era innamorato. I giudici del tribunale dei minori gli ha inflitto il minimo della pena, escludendo la premeditazione e concedendogli le attenuanti generiche e della minore età. Alla lettura della sentenza la madre del giovane è stata colta da una crisi di pianto. « Non l'avesse mai conosciuta quella donna » ha urlato. Proprio lei, Angela Picchirallo, ha fatto 11 racconto degli otto mesi, da gennaio ad agosto dello scorso anno, in cui nacque e si concluse tragicamente la storia d'amore del figlio. Un ragazzo un po' chiuso, introverso, cresciuto in collegio perché lei, domestica ad ore, doveva badare agli altri due più piccoli. « Ho cercato in tutti i modi di convincere Alfonso a troncare quella relazione — ha detto ieri — ma è stato tutto inutile. Quando siamo andati in ferie, a Finale, ha speso 150 mila lire in telefonate ». Poi ha ricordato la sera della lunga telefonata che II figlio ebbe con i coniugi Calleris: quel colloquio, durato due ore, in cui Alfonso vide crollare tutto il suo mondo. « Sono solo fantasie, non mi sarei mai messa con un ragazzo » gli disse Rosetta, la donna che lui adorava. Nella notte, per le strade di Torino deserte, il giovane prese la tragica decisione. All'alba si presentò in casa di lei e al suo secco « no » l'afferrò alla gola. Il perito ha accertato poi che Rosetta non morì per soffocamento, ma per uno choc traumatico che bloccb il cuore. « Sono un assassino, non cercarmi più » telefonb alla madre Alfonso prima di chiamare i carabinieri e farsi arrestare. Il suo mondo fantastico in cui tendeva a rifugiarsi, come ha chiarito la perizia psichiatrica del prof. Portigllattì Barbos, era crollato quella mattina d'agosto. Anche il consulente di parte professor Zanalda ha sottolineato questa tendenza di Alfonso ad estraniarsi dalla realtà. L'avvocato Santoni, parte civile per 1 genitori e il marito della vittima, ha sostenuto che « anche se la morte è sopravvenuta in seguito a choc, il giovane voleva uccidere e l'ha confessato lui stesso nel primo interrogatorio ». a a Il pm Bianchi (« si tratta di omicidio premeditato ») ha chiesto 10 anni e 6 mesi di carcere con la concessione delle attenuanti generiche e della minore età. Seduto sulla panca Alfonso non ha battuto ciglio alla richiesta della pubblica accusa. Egli stesso ha detto, l'altro giorno che 'mole ergere punito, vuole scontare la pena per il suo gesto. Con Rosetta aveva scoperto il sole, con la sua morte la vita non ha più importanza. Si è solo scosso un po' irritato e in¬ sofferente quando hanno parlato i difensori. « Perché sprecare tante parole, perché difendermi » sembrava voler dire. « Non è un delitto premeditato, manca la volontà omicida, Alfonso è andato al di là delle sue intenzioni » ha sostenuto nella sua arringa l'avvocato Masselli. E l'altro difensore aw. Giordano: « La donna è mo-ta per un fenomeno non prevedibile dal ragazzo ». Dopo due ore di camera di consiglio, i giudici hanno emesso la sentenza escludendo la premeditazione. Alfonso Picchirallo è riaccompagnato in carcere dai carabinieri subito dopo la sentenza

Persone citate: Alfonso Picchirallo, Angela Picchirallo, Rosetta Migliare, Santoni, Zanalda

Luoghi citati: Torino