La direzione del psi

La direzione del psi La direzione del psi (Segue dalla 1' pagina) cialisti europei a Bruxelles. I comunisti, attraverso un articolo di Occhetto su «Rinascita», replicano ai socialisti, senza citarli, che non si possono porre pregiudiziali, che occorre una intesa fra laici e cattolici, non essendo possibile scegliere il presidente sulla base di «una visione lottizzante e di mera spartizione delle alte cariche dello Stato», tanto più che se al Quirinale andasse un laico perché a palazzo Chigi c' è un democristiano, «durante il settennato diventerebbe quasi moralmente impossibile avanzare la richiesta di un presidente del Consiglio non democristiano». Gli incontri avuti ieri da Piccoli e Galloni con i liberali (Altissimo, Bozzi e Costa), con i repubblicani (Biasini, Terrana, Spadolini e Manimi), con il socialdemocratici (Romita e Preti) non hanno portato a concreti risultati. In sostanza la de, anche con un discorso di Zaccagnini a Udine, ha ripetuto di non accettare pregiudiziali sull'alternanza di un laico a un cattolico né condizionamenti di linea politica generale. I repubblicani sono d'accordo; molto meno i liberali e i socialdemocratici: insistono sulla necessità di un candidato che «non incoraggi il compromesso storico», come hanno detto Romita ad Aosta e Zanone a Trieste. Il capogruppo del pli alla Camera, Bozzi, ci ha dichiarato: «La de non ha fretta perché punta su una candidatura che abbia qualità e quantità» (cioè un ampio consenso parlamentare). I morotei si sono riuniti, per la prima volta, dopo la tragedia Moro e hanno deciso di mantenere in vita la corrente. Non hanno parlato di candidature, anche se il designato «naturale» è Zaccagnini, come leader del gruppo e, specialmente, come continuatore della linea Moro. I parlamentari della sinistra indipendente «non sono pregiudizialmente contrari alla candidatura di una personalità non parlamentare», ha detto il senatore Anderlini, ma ha aggiunto: «L'esperienza insegna, però, che ì mille grandi elettori tengono a sentirsi come una casta». L'on. Achilli, della «Nuova Sinistra» del psi ha proposto anche Leonardo Sciascia. Se, come sembra, non interverrà un accordo prima del 29 giugno, in conclusione, nelle prime tre votazioni la battaglia sarebbe sui candidati di bandiera che sarebbero: per la de, Gemella, ma non esclude scheda bianca; per il pei Amendola o, se non accettasse, Nilde Jotti; per il psi Lombardi e Pertini; per il psdi, Saragat o confluenza dei voti sul candidato socialista; ì repubblicani vo teranno scheda bianca sinché non sarà raggiunto un accordo. I liberali decideranno mercoledì se esporre una loro «bandiera». Lamberto Fumo

Luoghi citati: Aosta, Bruxelles, Trieste, Udine