Compatto sciopero dei giudici domani riprendono il lavoro

Compatto sciopero dei giudici domani riprendono il lavoro Tribunali e preture vuoti per due giorni Compatto sciopero dei giudici domani riprendono il lavoro Hanno chiesto un adeguamento degli stipendi e più efficienti strutture ROMA — Tribunali bloccati in tutta Italia per lo sciopero proclamato dall'Associazione nazionale magistrati per l'intera giornata di ieri, e ohe proseguirà anche oggi. «Per noi è andato benissimo — ci ha detto il dott. Sergio Letizia, segretario generale dell'Associazione. — Non abbiamo avuto contatti diretti con ogni singolo tribunale (solo le preture sono 945), ma i grossi centri ci hanno dato il termometro della situazione, che è di paralisi quasi completa ovunque». Secondo l'Associazione nazionale magistrati la partecipazione allo sciopero è stata del 100 per cento a Milano e Napoli, del 97 per cento a Catania, Palermo e Cagliari, A Roma su 140 pretori uno solo ha dato udienza civile, e 8 udienze penali. «E' un'adesione che supera i livelli di presenza della nostra associazione — ha detto Letizia —e che fa capire quanto l'agitazione sia condivisa dalla base». L'Anm raccoglie circa il 90 per cento dei magistrati italiani, mentre un altro 8 per cento si riconosce nellUmi, Unione magistrati italiani, che non si è associata allo sciopero. L'Unii è particolarmente forte in Cassazione (70 per cento di iscritti): «Ebbene, tutte le sezioni civili della Cassazione sono rimaste chiuse, così come tre "penali". Una sola, la sesta, ha lavorato regolarmente, mentre la prima e la terza si sono occupate solo di processi che riguardavano persone detenute. In totale, V80 per cento della Cassazione non ha tenuto udienze». Come è noto l'astensione non ha coinvolto solamente quegli uffici che sono delegati a sbrigare gli atti di partico- lare urgenza. Non scioperano i magistrati che devono occuparsi di provvedimenti, di qualsiasi natura, assolutamente indifferibili; quelli dei «servizi esterni» della procura della Repubblica e della pretura in materia penale. Inoltre continuano nel loro lavoro i magistrati ohe devono eseguire interrogatori di persone fermate o arrestate, e i giudici ai quali spetta decidere in materia di libertà personale dei detenuti, dei fermati e di coloro per i quali scadono i termini della carcerazione preventiva. Le magistrature speciali (Consiglio di Stato, tribunali militari) dovranno decidere la prossima settimana, avendo convocato i propri organi statutari, se e quando astenersi dal lavoro, sulla falsariga di quanto già deciso dall'Anni. Il Tribunale amministrativo regionale non ha aderito all'agitazione, che è invece appoggiata dalla Corte dei conti. I magistrati impegnati in questa branchia dello Stato ieri e oggi fano «sciopero bianco »; si limitano cioè a quegli atti espressamente richiesti dalle loro mansioni. «Gli avvocati dello Stato — annuncia un comunicato — sono entrati in sciopero con i magistrati ordinari, non solo per l'identità di interessi concernenti il miglioramento delle strutture giudiziarie e l'adeguamento delle retribuzioni, ma anche per protestare contro l'atteggiamento omissivo del governo». Solidarietà ai magistrati è stata espressa anche dalla federazione dei funzionari direttivi dello Stato (Dirstat). In merito allo sciopero c'è da registrare una presa di posizione del presidente dell'Ordine degli avvocati e procuratori di Roma, aw. Giuseppe Valenzise, secondo il quale «la decisione dell'Anm di proclamare lo sciopero per due giorni ripropone le ragioni di perplessità e le preoccupazioni che aveva suscitato allorché venne adottata, e poi non attuata, nel febbraio scorso. C'è da chiedersi se una simile manifestazione sia compatibile con la logica del nostro sistema costituzionale; appare difficile dare una risposta positiva al quesito circa la possibilità che un potere dello Stato scioperi contro lo Stato, contro gli altri poteri statuali». Nel frattempo un gruppo di parlamentari democristiani ha chiesto, con un disegno di legge presentato a palazzo Madama, un aumento dell'indennità parlamentare ed un aumento degli stipendi dei magistrati. La proposta, che ha fra i primi firmatari il sen. Silvestro Coco, prevede aumenti biennali illimitati nella misura del 2,50 per cento degli stipendi iniziali delle singole qualifiche. A decorrere dal primo gennaio 1979 gli stipendi dovrebbero crescere in misura percentuale pari all'aumento del costo della vita. m. t.

Persone citate: Giuseppe Valenzise, Sergio Letizia, Silvestro Coco

Luoghi citati: Cagliari, Catania, Italia, Milano, Napoli, Palermo, Roma