La Brabham attacca la Lotus di Arturo Merzario

La Brabham attacca la Lotus Con l'aiuto del nuovo sistema di ventilatori-aspiratori La Brabham attacca la Lotus Alle spalle di Andretti si sono infilati Watson e Lauda - Polemiche sulle modifiche alle vetture inglesi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ANDERSTORP — Come ampiamente previsto, Mario Andretti, con la Lotus 79, si awierà oggi in «pole posltlon» alla partenza del Gran Premio di Svezia. Non era Invece previsto che avesse al fianco, anziché la vettura del compagno di scuderia Ronnie Peterson, la Brabham-Alfa Romeo di John Watson. In seconda fila ancora una Brabham Alfa, quella di Niki Lauda, e Peterson, e quindi, in terza, Riccardo Patrese, con la Arrows, e Jody Scheckter, con la Wolf. Finalmente ecco le Ferrari di Gilles Vllleneuve e di Carlos Reutemann. Le prove di Ieri hanno quindi portato conferme (Andretti e, pur se in tono minore, Peterson) e novità (l'Incredibile rilancio delle Brabham-Alfa Romeo e l'exploit di Patrese). Per la Ferrari si tratta d'una via di mezzo. La Casa di Maranello è venuta in Svezia senza troppe pretese, visto che il circuito le è ostico per tradizione, e gli allenamenti hanno ribadito che era un atteggiamento logico, spegnendo ogni speranza di miglioramenti. Ieri, al centro dell'attenzione tirano i ventilatori montati sulle vetture di Lauda e Watson che, a detta di Andretti, sono un attentato alla sicurezza di chi viaggia alle spalle dell'austriaco e dell'irlandese. L'aggeggio, infatti, aspira aria dal sotto della vettura e quindi anche pietre, olio e particelle di pneumatici, «sputandoli» poi su chi segue. Se II sistema sia lecito o meno ne hanno discusso In una serie di riunioni I rappresentanti di costruttori e per il momento non se ne è fatto niente. Può darsi che qualcuno Inoltrl reclamo (probabilmente la Lotus) e allora se ne vedrebbero delle belle. C'è infatti chi nega che il ventilatore sia regolamentare (considerandolo In realtà un elemento aerodinamico), altri invece interpretano il regolamento in tutt'altro modo e dicono che non c'è nulla da ridire al riguardo. La Ferrari ha dichiarato In ogni caso che non protesterà. Merito o meno del marchinge¬ gno (una trovata, anche se non nuova, tutta Brabham, precisa la Casa Inglese), le vetture di Watson e Lauda hanno in ogni caso migliorato di parecchio (sui 2" rispetto all'altro ieri) le loro posizioni, lasciando presagire che oggi ci potrà essere battaglia. Alle spalle di Andretti, naturalmente. Peterson (ancora una volta ad Anderstorp) è stato molto sfortunato. Andava benissimo (terzo tempo complessivo), quando una pietrina (dalla ventola di una Brabham?) gli ha spaccato il radiatore. E' rientrato ai boxes con il termometro dell'acqua che segnava 130 gradi e l'Impossibilità di proseguite nelle prove. In casa Lotus ieri sera c'era ottimismo, ma non eccessivo, forse per prudenza o scaramanzia. Esultante, invece, Patrese. « Sono andato benissimo — ha detto —: avrei potuto scendere di qualche centesimo di secondo se avessi avuto via libera da parecchi concorrenti ». Il pilota italiano (il quinto tempo da lui ottenuto è il migliore della sua carriera) conta di fare oggi una bella corsa « se la vettura tiene ». In casa Ferrari (- Quest'anno — è stato detto con inaspettato ottimismo — abbiamo decisamente meno problemi che In passato ») non ci si fa troppe Illusioni. Interessanti I risultati dati dalle gomme Michelin (» CI offrono di più — hanno affermato i tecnici — e forse non siamo lontani dal punto ottimale che potrebbe verificarsi anche nel corso della gara »). Ieri Vllleneuve è stato per un soffio più veloce di Reutemann. Vedremo se oggi riuscirà ad arrivare con la vettura intatta al traguardo. L'argentino non è troppo ottimista: non « sente » la corsa. Non dimentichiamo in ogni caso che quest'anno le Ferrari partono in posizione assai migliore del 1977 (allora Reutemann si era qualificato dodicesimo e Lauda quindicesimo). Chi ha deluso un pochino è stato Scheckter, superato da ben cinque piloti rispetto alle prove di giovedì. «Ho fatto tutto II possibile — ha detto —, ma evidente¬ mente gli altri vanno più forte di me ». Deluso anche Vittorio Brambilla che sperava In meglio. Nella foga di piazzarsi è uscito un paio di volte di strada, senza conseguenze, ma non è riuscito ad andare più In là del 18° tempo. Arturo Merzario, che parte in penultima fila, è soddisfatto di essere riuscito a qualificarsi e spera oggi nelle disgrazie degli altri. Walter Rosboch

Luoghi citati: Anderstorp, Svezia