Per Trapattoni e Radice l'Italia è almeno terza di Bruno Bernardi

Per Trapattoni e Radice l'Italia è almeno terza Per Trapattoni e Radice l'Italia è almeno terza DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — Abitano nel medesimo albergo nel centro di Buenos Aires, vedono le stesse partite (solo una volta si sono divisi): Giovanni Trapattoni e Gigi Radice sembrano gemelli siamesi. Da quando sono arrivati in Argentina hanno già assistito ad una decina di incontri dal vivo (tutti quelli dell'Italia, ovviamente) più altrettanti In televisione: un'autentica orgia di calcio. Sono qui per un «aggiornamento professionale»: studiano, si documentano, valutano tattiche e uomini, Trapattoni ha un registratore sul quale incide le proprie impressioni, Radice preferisce annotarle su un taccuino. Nelle loro frequenti visite all'HIndu Club parlano con Bearzot che fa tesoro delle preziose Informazioni sugli eventuali avversari dell'Italia che gli elargiscono anche se, ufficialmente, non fanno parte dello «staff» degli osservatori. Nelle due settimane trascorse in Argentina, hanno effettuato una panoramica sul «Mundial» che sta ormai entrando nella fase calda. Con i due tecnici abbiamo fatto II punto sulla situazione alla vigilia di Italia-Austria. Entrambi sono concordi nell'affermaro che il calcio italiano, sulle rovine di Stoccarda '74, ha fatto molta strada. 'Contrariamente a quanto si temeva, il nostro football non ne esce ridimensionato, caso mai il discorso riguarda altre rappresentative: dice Trapattoni con una punta d'orgoglio più che giustificata. Approfondendo la sua analisi aggiunge che fra non molto saremo più vicini ai livelli dell'Olanda e del Brasile che rappresentano I /«edelli ideali, per l'eclettismo gli uni e per la tecnica gli altri. un torneo meno bello dei precedenti ma molto combattuto — spiega Trapattoni —. Dal Messico '70 in poi c'è stato un cambiamento d'Indirizzo. I sudamericani, senza aver smarrito certe loro prerogative, accettano un discorso tattico che prima rifiutavano. Le eliminazioni sofferte nell'ultima edizione tedesca hanno Imposto loro dì guardarsi intorno. Ecco che il Brasile ha velocizzato II gioco dando maggior importanza anche all'aspetto agonistico ed al "pressing", ecco che gli argentini si europeizzano, così come noi ci slamo resi conto che dovevamo migliorare sul piano offensivo. £' un mondiale" che Impone un grosso dispendio di energìa impoverendo lo spettacolo. E non solo per mancanza dì fuoriclasse. In compenso vengono esaltati valori atletici e dinamici: Molti tecnici, fra I quali Helenio Herrera, avevano giudicato l'Italia impreparata per la Coppa del mondo: sono stati smentiti ed hanno fatto pubblica ammenda. E' implicito Il riconoscimento al lavoro svolto durante l'anno da Trapattoni: l'Italia annovera ben otto giocatori della Juventus tra I titolari. Trapattoni non gonfia II petto anche se è motivo di soddisfazione. •Molti si sono ricreduti ma lo non avevo dubbi che, sul plano fisico, gli azzurri avrebbero recuperato le fatiche del campionato. Per I miei giocatori, come per gli altri componenti la "rosa" a disposizione di Bearzot, è un'esperienza Importantissima. Da questo "mondiale' ne usciranno arricchiti. Sin dalle prime gare hanno acquisito personalità. Scirea, che era sempre stato discusso, in Nazionale ha fatto in pieno il proprio dovere. Benettl sta disputando un grande torneo e appare tatticamente dlsclpllnatls Simo. Cabrini conferma In pieno le sue doti eccezionali, Tardelll, "sprintando" un po' meno sta offrendo un ottimo rendimento. Così Causlo, Zoff, Gentile e tutti gli altri. Bottega merita un discorso a parte: mette la sua Intelligenza al servizio della squadra, fa gioco e va a concludere. Non è una punta ma si comporta come tale quando la situazione lo richiede e fa II centrocampista aggiunto se è necessario'. Trapattoni sottolinea i valori atletici e agonistici della squadra che la tecnica di Bottega, Rossi e Causlo valorizza. Sul momento cri lieo attraversato da Antognoni preferisce sorvolare perché non vuole intromettersi nelle vicende della Nazionale: « L'ambiente è tranquillo, c'è sicurezza e gli azzurri giocano senza complessi. Sette punti In quattro Incontri sono importanti sotto II profilo psicologico e facilitano l'assorbìmen io della fatica. A noi manca II pun¬ to perso immeritatamente con la Germania ma stiamo constatando che, atleticamente, siamo In grado di sostenere Impegni a breve scadenza, che a fine stagione stiamo rispolverando un patrimonio offensivo che tutti ci invidiano: l'altra sera I tedeschi erano letteralmente terrorizzati e, alla fine, si abbracciavano come se avessero vinto. C'è equilìbrio di valori. Abbiamo visto l'Iran fare II "pressing". C'è ancora chi marca a "zona" e chi preferisce farlo "a uomo" come la Germania. Noi dobbiamo migliorare sul piano dell'eclettismo anche se In qualche ruolo continueremo ad avere degli specialisti: però In retrovia la palla la sappiamo giocare'. Sulle possibilità dell'Italia, Trapattoni è fiducioso. Ritiene possa battere l'Austria anche se si tratta di una squadra ben organizzata che pratica il contropiede con disinvoltura, con elementi di spicco come Krankl, Kreuz, Sara e Pezzey. •Sarà decisiva quella con l'Olanda, una gara tutta da giocare', conclude Trapattoni pronosticando per gli azzurri almeno la finale per II terzo e quarto posto. Anche Radice è ottimista: dice che battendo l'Austria si pub addirittura puntare ad una finale 'che appena venti giorni fa era un traguardo semplicemente utopistico: 'Il calcio italiano sta facendosi onore — commenta Radice —. / tedeschi ci temevano al punto da limitarsi a distruggere. Ciò significa che, finalmente, certi complessi sono spariti e che possiamo dire la nostra In giro per II mondo. Negli ultimi due o tre anni Juventus e Torino hanno portato una mentalità nuova in campionato trasferendola In Nazionale. GII azzurri hanno acquisito una personalità mal vista prima e non hanno ancora espresso II massimo ». Radice parla spesso con i granata, ne studia gli umori e II ha trovati ben disposti ad accettare le scelte di Bearzot. Elogia Graziani per II suo comportamento esemplare, tenendo conto che tre mesi prima era uno del pochi ad essere considerato titolare Inamovibile. •Respirare l'aria del "Mundial" è fondamentale per ì miei giocatori anche stando in panchina o In tribuna — precisa Radice —, l'Importante è esserci. E' un'esperienza che trasferiranno nel Torino. Bearzot ha in mano la squadra e, con le sue decisioni, dimostra di conoscerne a fondo la psicologia ». Bruno Bernardi