Squadra che vince si tocca o no?

Squadra che vince si tocca o no? Argentina 78 Il "Mundial,, argentino è arrivato alla fase decisiva - L'importanza delle soluzioni di riserva (e degli infortuni) nelle varie formazioni, le prospettive per gli incontri di domani nei gironi di semifinale Squadra che vince si tocca o no? L'Olanda è la nazionale che ha effettuato sinora il maggior numero di "ritocchi", utilizzando 19 giocatori - Il nostro et. Bearzot si è dimostrato "conservatore" schierandone solo 14 nelle quattro partite DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — Il «Mundial» stringe i tempi, le otto squadre rimaste In lizza sono chiamate allo sforzo decisivo. Nessuna è ancora tagliata fuori del tutto dalle finali, almeno da quella per il terzo posto. Neppure Perù ed Austria, che hanno Incassato sonore batoste nel loro primo match di semifinale. I peruviani hanno accusato le incertezze di Qulroga che hanno favorito le staffilate di Dirceu, ma se non si lasceranno prendere dallo scoramento potranno ancora far valere il loro gioco. Gli austriaci non vanno valutati sulla misura dei cinque gol subiti dall'Olanda. Andò tutto male a loro, tutto bene ai «tulipani» che parevano tornati, pur senza Cruijff, la squadra irresistibile o quasi di quattro anni or sono. I tecnici fanno la conta degli uomini più in forma, e degli Infortunati. Menotti vuole recuperare Alonso e Luque, Il Brasile perde Roberto, l'Olanda ha ancora dubbi sui recuperi di Rijsbergen e Neeskens, la Germania deve sostituire Flohe (Beer o Hans Muller), il Perù teme che Oblitas non ce la faccia, l'Austria deve cambiare Krieger — Il «libero» del Bruges che in nazionale gioca dà centrocampista — con Schachner. Forse il più tranquillo è Bearzot, sotto questo profilo. Bellugl regge anche se imbottito di medicine, Il dubbio fra Antognoni e Zaccarelli è di pura natura tecnica. Anche sotto il profilo della salute generale, la nostra nazionale è guardata con ammirazione ed Invidia. Bearzot è il commissario tecnico che ha impiegato sinora il minor numero di elementi — quattordici — nelle quattro partite disputate. Diciannove ne ha fatti ruotare Happei, l'Olanda è la squadra che ha effettuato I cambi maggiori. Si discute in questi giorni se in campionato del mondo si arrivi ai migliori risultati con una formazione bloccata su pochi elementi, oppure se è prudente non rischiare il crollo del «titolari» e convenga alleggerire via via la fatica del singoi' con opportuni cambi. La logica dice che una squadra bloccata dovrebbe avere i maggiori vantaggi, ma l'Olanda sta dimostrando il contrario. Proprio quando è stato costretto dalle assenze di Rijsbergen e Neeskens a fare entrare dei giovani, Happei ha visto salire di molto II rendimento del suoi. Non pochi fra i giornalisti presenti nella sala stampa di Buenos Aires, sottolineano che una serie di cambi ben graduati non solo dà fiato a chi ha già speso molte energie, ma consente di sfruttare la grinta, la voglia di Imporsi di chi sino a quel momento ha fatto da spettatore. Per l'Olanda, anche se le ultime sostituzioni sono state Imposte e non programmate, la molla psicologica ò scattata. Sarebbe scattata anche in qualche azzurro contro la Germania, almeno nella ripresa? La risposta è Im- possibile, il calcio non offre controprove. L'orientamento dei tecnici delle otto semifinaliste è comunque evidente. Bearzot, Coutlnho (le varianti gli sono state imposte dal presidente della Cbd Heleno Nunes, le sue idee sono altre), Senekowltsch, MenotBti, Calderon lo stesso Schoen per quel poco di autorità che ancora conserva nel ritiro di Ascochlnga (dove sotto lo stesso tetto vivono a contatto del giocatori quaranta giornalisti tedeschi, con la bagarre facilmente Immaginabile) sono I più conservatori. Happei è generalmente abbastanza propenso alle variazioni sullo schieramento base a seconda delle caratteristiche dell'avversarlo, lacek Gmock, il polacco, anche se ha Impiegato solo sedici elementi li ha mischiati di gara in gara come un mazzo di carte, operando anche un notevole tourbillon nell'assegnazione del ruoli. E' chiaro che le idee dei commissari tecnici sono strettamente legate al tipo di gioco, ed al tipo di squadra. La nostra, ed ecco non solo la convenienza ma la quasi Impossibilità di un comportamento diverso da parte di Bearzot, è bloccata sulla Juventus, tanto che si discute sulla sostituzione di un «estraneo» al blocco bianconero, ovvero Antognoni, e semmai su quella di Rossi con Graziani. Happei fra I suoi ventidue elementi ha giocatori di dodici squadre, che già fanno mosaico, ma per contro può contare su uno stile comune di tutti I club, per cui chi subentra non crea disagi di natura tattica. Nell'Argentina Menotti ha operato sostituzioni con la massima cautela. E' curioso come abbia costantemente Impegnato inizialmente Valencia per toglierlo sempre, durante II gioco. Evidentemente il centrocampista piace al tecnico, ma non ha sufficiente tenuta atletica. Bertoni è entrato solo grazie all'infortunio di Luque, sennò i biancazzurrl sarebbero stati ancora più bloccati su una formazione base. Il dottor Oliva avrebbe però consigliato al commissario tecnico di dare fiato a qualcuno contro il Brasile. Ardiles ad esempio ha speso molto nelle quattro partite, e non possiede un fisico abbastanza potente per dare ancora II massimo rendimento. I medici, a questo punto della competizione, hanno grande importanza. Debbono confortare, se non consigliare, il tralner nelle sue decisioni. E' un mundial di football più atletico che spettacolare, le fatiche si sommano, si è visto contro la Germania dove pure la nostra squadra ha giocato molto bene, che qualche azzurro comincia ad accusare il dispendio di energie. Menotti ha impiegato otto giocatori «fissi» nelle quattro partite. E lo stesso ha fatto praticamente Bearzot, anche se per la statistica Bettega ha giocato «solo» 353 minuti e non 360, contuso nel finale del match con l'Ungheria. Li ha battuti entrambi Senokowitchs, il giovane tecnico austriaco, con ben nove confermati di gara in gara, ma alla quarta fatica il risultato gli ha dato torto: la sua squadra è stata sfortunata in alcune conclusioni, ma è anche stata presa In velocità dal più freschi olandesi. Brasile e Polonia, con solo cinque 'Sempre presenti', sono le formazioni che hanno subito le maggiori rivoluzioni. Ma solo Gmoch, come si è detto, ha fatto di testa sua. Il dilemma è quindi sul tappeto, la sola conti oprava è data dai risultati anche se a questo punto del torneo è indubbio che un elemento riposato, desideroso di sfruttare il suo momento, può compensare con il rendimento atletlco le eventuali sbavature che può creare negli schemi. Il gioco conta sempre di meno, bisogna vincere, e si vince anche correndo più forte, saltando più in alto dell'avversario. Questa è pure l'idea di Krol, l'esperto difensore olandese. Ha dichiarato a Cordoba: «A quel punto Happei e gli altri tecnici possono andare a casa, o salire in tribuna. Contiamo solo noi giocatori, con le nostre volontà ma soprattutto con la potenza che sapremo ancora esprimere. Bisogna essere tanto onesti da far posto ad un compagno, se ha più birra in corpo'. Bruno Perucca Antognoni ha fatto sorgere molte perplessità