A Le Rughe, nella villa "contestata,, la famiglia Leone vive come in esilio di Giovanni Leone
A Le Rughe, nella villa "contestata,, la famiglia Leone vive come in esilio A Le Rughe, nella villa "contestata,, la famiglia Leone vive come in esilio Polizia e carabinieri ne difendono la "privacy" e la sicurezza - Ieri soltanto 2 visite - Com'è la costruzione ROMA — «Privacy» e sicurezza di Giovanni Leone non corrono rischi. Attorno al «casale» di campagna dove l'ex presidente della Repubblica ha fissato la sua residenza, in località Le Rughe, vigilano ininterrottamente due furgoni dei carabinieri e una volante della polizia. E' vietato fermarsi davanti all'ingresso della villa e chi staziona lungo la strada viene sottoposto a scrupolosi controlli. La consegna del silenzio è rispettata alla lettera dagli addetti alla sorveglianza. Sono una decina, tutti in borghese, ad alternarsi. Uno, un carabiniere armato di una Beretta calibro 9 lungo, fa entrare i visitatori. Gli arrivi segnalati dopo le prime ventiquattr'ore trascorse da Leone alle Rughe si contano col contagocce: un funzionario del cerimoniale del Quirinale e un senatore, di cui s'ignora il nome. Il primo, il dottor De Nardis, si è recato al casale nella tarda mattinata, il secondo nel pomeriggio. Si sono fermati per un'ora, rifiutando all'uscita di fare dichiarazioni. Un telegramma, recapitato verso le 13 da un carabiniere che non sapeva a chi consegnarlo, e il trasbordo da un pulmino di una cospicua quantità di generi alimentari. Poi non arriva più nessuno. In casa ci sono Giovanni, Vittoria e Paolo Leone. Mauro e Giancarlo sono usciti prima di mezzogiorno: il primogenito al volante di una «131» tallonata da un'«Alfetta» gialla di scorta; l'altro, da solo, è partito di scatto in direzione di Roma alla guida di una «Bmw». E il presidente? Sembra che abbia trascorso gran parte della giornata chiuso nel suo studio. In mattinata ha telefonato al Quirinale per salutare la segretaria, Adele Finiteli, sua collaboratrice da quando era presidente della Camera. Infruttuosi i tentativi di "arrampicarsi sui muri di recinzione delle due ville che sorgono di fronte a quella dell'ex capo dello Stato. Sono valsi solo a scoprire la varietà degli alberi che riempiono il giardino, il quale delimita l'ampio frutteto, il pollaio e un orto molto ben curato. Decine e decine di larici, cipressi, abeti, cedri, pini ed eucalyptus affollano il parco del casale, costruito su un pendio. La villa dei Leone — in tutto 39 stanze — è articolata su tre piani. Quello inferiore è costituito dall'atrio d'ingresso, dalla zona pranzo e da un vasto locale plurifunzionale che serve da soggiorno. Nel fondo si nota una «boiserie» con i libri del Presidente. In realtà, la libreria scorre nel muro: al di là ci sono lo studio e la vera biblioteca di Giovanni Leone. L'«office», la cucina-dispensa e le camere del personale di servizio occupano l'ala laterale del pianoterra. Una scala di legno sale ai piani superiori. Qui si aprono le camere da letto con gli spoglia- toi guardaroba e i relativi bagni, nonché le stanze degli ospiti. Gli appartamenti per i tre figli sono separati e si dividono in due settori su piani differenti: soggiorno-studio e angolo di cottura al piano inferiore, scala interna, zona letto e bagno nelle mansarde sottotetto. Quello di Mauro Leone è stato ricavato dal fienile e resta un po' isolato rispetto al corpo centrale della casa. Il giovane ha diviso il suo studio in settori separati: quello della musica, con il pianoforte e il giradischi, quello del disegno e della pittura e quello della biblioteca. Sandro Petti, l'architetto che ha curato il restauro del casale, ha cercato di rispetta¬ re lo stile rustico delle stazioni di posta per il cambio dei cavalli, di cui il fabbricato della famiglia Leone era un esempio architettonico: intonaco grezzo, cotto, tegole, mattoni, speroni di pietra, legno. Sono rimaste immutate anche le travi di castagno del tetto, rinforzato esternamente da cerniere in ferro battuto. Al casale delle Rughe, scoperto dai Leone alcuni anni fa durante una scampagnata, il presidente aveva pensato di risiedere stabilmente con la famiglia una volta terminato l'incarico al Quirinale. « E' il posto ideale per vivere e lavorare », avrebbe detto. Giuseppe Fedi Formelle. Polizia e carabinieri sorvegliano la villa «Le Rughe» dove s'è trasferita la famiglia Leone (Tel. Ansa)
Persone citate: Adele Finiteli, Beretta, De Nardis, Giovanni Leone, Giuseppe Fedi, Mauro Leone, Paolo Leone, Sandro Petti
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