Argentina e Brasile, tocca a loro

Argentina e Brasile, tocca a loro Domenica la grande sfida tra le "nemiche,, del calcio sudamericano Argentina e Brasile, tocca a loro ARGENTINA - Una partita da vincere a tutti i costi, ma Menotti è preoccupato: "Dobbiamo correggere difetti ed errori" I guai maggiori vengono dalla difesa, che è troppo vulnerabile DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROSARIO — Dopo una notte di grande baldoria è tornata la calma. A Rosario come a Buenos Aires, a Mendoza come a Cordova. Il vibrante Munto argentino' (è II titolo di molti giornali) lascia campo alla riflessione. Ora viene II bello. Domenica, qui a Rosar'o, scenderanno I brasiliani per la partita della verità. La vittoria del cariocas contro i peruviani non è piaciuta molto anche per l'entità del successo, un tre a zero che dà al •vicini-nemici» Il vantaggio della differenza reti. Diventa ora importante il match fra Argentina e Brasilo, un confronto che I padroni di casa 'dovranno assolutamente vincere- per evitare la disillusione finale di dover lasciare II passo a1 rivali per la quisqulglia di un -go/ In più'. Il «triunfo» passa In seconda linea, quindi. SI parla già del domani, si calcolano I rischi, si assommano le possibilità, si fanno previsioni. Ma prima di guardare avanti conviene riesaminare la gara con la Polonia il bello e il brutto, le cose liete e le risultanze meno allegre. L'Argentina ha vinto, forse anche con merito, ma cosa hanno fatto i polacchi? I due gol di Kempes danno vita a un risultato Importante, ma non chiudono il capitolo, anzi aprono discussioni interessanti. Cominciamo a giudicare la Polonia. Non è più la fresca e brillante équipe di quattro anni fa, quando meravigliò il mondo con i suol Deyana, Lato e Tomaszewski. I tre campioni sono rimast' In squadra ma hanno il peso di quattro anni in più, e nel calcio l'età conta quando si arriva alle trenta primavere (e magari si superano). Il gioco è sempre quello, ma la sua realizzazione appare meno efficiente. Succede ora di buscare un gol segnato di testa da Kempes, che non è un gigante. Marcato male da Smuda o da Kasperczak, Kempes ha fatto tutto lui. Ripetiamo, ha segnato un gol di testa quasi senza saltare, appoggiando la palla in rete a dispetto del suo controllore e del lungo e bravo — meno che in questa circostanza — portiere polacco. Ma c'è di più. Deyana ha fallito un rigore che avrebbe potuto dare Il pareggio, cambiare volto della partita: Lato ha buttato alle ortiche un pallone d'oro servitogli dal generoso, forse troppo, Boniek. Agli errori si è contrapposta quasi immediatamente la bella azione di Kempes, e il secondo gol ha chiuso la partita. Al termine il commissario tecnico polacco ha lamentato: «// pubblico esercita troppa pressione sul giocatori, specialmente sul portiere-. Ha parlato della -carta gettata che disturba Il gioco-. Tutto vero, ma sono scusanti che non scusano niente. Jocek Gnoch deve esprimere giudizi tecnici non marginali. E' vero, il campo del Rosario Centrale è -una bolgia», ma già lo si sapeva; è altrettanto vero però che i suol giocatori hanno sbagliato troppo, e hanno sbagliato i più forti: Tomaszewski in occasione del primo gol, Deyna fallendo il penalty, Lato buttando a lato un pallone con Fillol fuori porta. Con questa sconfitta la Polonia ridimensiona le sue aspirazioni. Potrà riprendersi, ma dovrà cambiare uomini. La vecchia guardia potrebbe essere superata al momento dei campionati d'Europa, lo sarà certamente nell'82 per i mondiali di Spagna. E ora l'Argentina aspetta II Brasile, Il -big match» dei mondiali, la partita più delicata. Menotti ha detto subito dopo la partita: •£' ora che noi pensiamo al Brasile, nostro prossimo avversarlo. Da oggi ci prepararemo per superare I difetti e correggere gli errori- poi, per tentare di sdrammatizzare la situazione, Menotti ha aggiunto: • La prova è Importante ma non decisiva-. Sono frasi che fanno riflettere, anche perché dette nel momento del •triunfo». Menotti parla di difetti che hanno determinato gli errori. Quali sono questi difetti? Il gioco troppo orizzontale ed elaborato, il vizio di tenere la palla per un dribbling In più, la voglia di mettersi In evidenza (gli attaccanti in particolare), e Infine — ma è il difetto più grave — la scarsa consistenza della difesa. SI era parlato molto di Tarantini, di Gallego, di Passarella, e se n'era parlato in termini elogiativi A Tarantini — si diceva — era statv. offerto dai Cosmos di New York un contratto favoloso. Contro la Polonia il reparto ha dimostrato tali crepe da far pensare al peggio. Le marcature sono approssimate e sovente imprecise. La critica è feroce, ma la riteniamo giusta. Nessuno può prevedere se l'Argentina arriverà alla finale, ma se anche dovesse raggiungere questo traguardo difficilmente potrebbe vincere il mondiale. L'avversaria sarà certamente un'europea e da noi II calcio è assai meno lezioso, ma molto più pratico. Certi errori di Tarantini e di Passarella non sarebbero perdonati dagli attaccanti tedeschi, olandesi o Italiani. Giulio Accatino BRASILE - Ha ritrovato il gusto di giocare ed ha anche ritrovato un trascinatore (Dirceu, che secondo Coutinho era una riserva) - Rivelino può aspettare: nessuno lo rivuole in campo NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ( MENDOZA — / tre gol del Brasile al Perù rovinano In parte la festa di tutta l'Argentina per la vittoria della -seleccion- di Menotti di fronte alla Polonia. I pensieri già vanno alla sfida di domenica contro I rinati carlocas a Rosario, si teme II solito brutto scherzo ad opera del tradizionali rivali. Perché Il Brasile giovane che ha strapazzato Il Perù grazie anche alle Incertezze del portiere Oulroga, comincia di nuovo a far paura. Non è certamente la squadra di Pelé, Gerson e Jalrzlnho, ma è Indubbiamente una formazione che ha ritrovato Il gusto di giocare, e pone al servizio di una tecnica di base fra le migliori del mondo una carica agonistica notevole, che deriva dalla volontà del giocatori, dal desiderio del singoli di dimostrarsi non tanto Inferiori al -mostri- di un Ieri non lontano. Dirceu, per I due gol e per la grinta palesata nel novanta minuti, è II trascinatore del Brasile rivoluzionato dall'Intervento -tecnicodei presidente della federazione Heleno Nunes nel tempestosi giorni di Mar del Piata. Per Claudio Coutinho, Il commissario tecnico, Dirceu era una riserva. Magari di lusso, ma una riserva. Chiudeva la strada al ventlselenne centrocampista del Vasco de Gama II trentaduenne Roberto Rivelino del Fluminense, capitano e -santone- del calcio carioca, ultima reliquia del passato. Adesso che Rivelino è andato fuori per un Infortunio, Coutinho dice che -c'è tempo per Il rientro, Rivelino certamente non ce la farà per domenica contro l'Argentina, sta appena riprendendo gli allenamenti». In realtà, nessuno ha fretta di recuperarlo, neppure Coutinho che pure lo ha difeso a spada tratta sino a quando II contrammiraglio Nunes ha definito l'anziano centrocampista «una palla al piede della squadra», dimostrando coraggio ed Idee chiare. Il Brasile ha battuto II Perù anche soffrendo, almeno sino al secondo gol di Dirceu. GII uomini di Calderon hanno poi ceduto allo scoramento, sono crollati prima nel morale che nel fisico, ed hanno confermato le ottime doti tecniche che II avevano fatti ammirare durante II girone eliminatorio. Subito II gol su punizione dì Dirceu, Il primo, realizzato con una botta -tagliata- degna dell'antologia del football, Munante, Cublllas ed Oblltas, ben sostenuti dall'ammirevole Cueto, hanno portato due o tre minacce nell'area brasiliana che hanno fatto tremare Leao e l'hanno costretto a provvidenziali salvataggi. Nel portiere, esperto e sereno, tanto calmo quanto sono nervosi I compagni, la Nazionale carioca ha uno dei suol punti dì forza, e non da oggi. Un portiere europeo, alla loft, che In un certo senso -stona- con II resto della compagine. Ma anche la difesa dinnanzi a luì ha retto bene. José Bernardi -Oscar- e Joao José Dos Santos -Amarai- costituiscono una coppia centrale molto elastica, potente, ben assortita e pronta negli scambi nella marcatura della punta avversaria. Una difesa che farebbe inorridire molti tecnici europei per il gusto di giocare la palla anche nel frangenti più delicati: In piena pressione peruviana, In piena bagarre, -Amarai- ha appoggiato di petto a Leao una palla da brivido, con una tranquillità che era un misto di sicurezza assoluta e di Incoscienza totale. Ed è questo spirito che, alla fine, rende la squadra carioca simpatica. E' stato causa di drammi quando le cose andavano male, adesso è di nuovo sorgente di entusiasmi. Se ha anche fortuna, nessuno gliela rinfaccia. I colleghi brasiliani hanno ancora punzecchiato Coutinho, l'altra sera, malgrado l'euforia per la vit¬ toria. Hanno ancora, abbastanza Incredibilmente, accusato la squadra di «scarso spirito di corpo». // commissario tecnico si è arrabbiato, con ragione: «Se non vedete spirito di corpo in questi ragazzi, allora vuol dire che abbiamo assistito a due partite diverse. Altro non so che rispondervi». Confermerà la squadra? hanno Incalzato. «Penso proprio di si, anche se non vi è piaciuta. Rivelino può aspettare, abbiamo ritrovato schemi e gioco. Ricordate che ci giochiamo domenica tutto II "Mundial"». E poi ha avuto una battuta per Menotti: «Slamo lieti che la sfida con l'Argentina la arbitri l'ungherese Palotal, è II miglior arbitro del momento». Sull'altro fronte, Il et. Calderon ha incassato abbastanza bene la sconfitta, dicendo: «Abbiamo perso con un punteggio alto, ma che non deve ingannare. Gli incidenti mi hanno obbligato a rivoluzionare la formazione, gli schemi sono saltati. Ma il "Mundial" per noi non è finito, si sentirà ancora parlare del Perù, magari contro l'Argentina». La squadra di Menotti è avvertita: le due rivali sudamericane vogliono farla soffrire sino all'ultimo. Carlo Fuentes