Per varare l'equo canone "maratona" alla Camera di Gianfranco Franci

Per varare l'equo canone "maratona" alla Camera Si dovrà discutere tutta la settimana Per varare l'equo canone "maratona" alla Camera ROMA — La legge per l'equo canone è giunta alla svolta finale. La Camera ne comincia oggi la discussione che, secondo le intese dei capi-gruppo, sarà portata avanti per tutta la settimana alternandola con l'esame degli articoli della riforma sanitaria. Per la prima volta il Parlamento, su esplicita richiesta dei repubblicani, intacca la prassi della sospensione dei lavori durante il congresso di un partito (il congresso del pri si aprirà mercoledì per concludersi domenica) allo scopo appunto di accelerare l'iter di molte leggi importanti di cui da tempo si attende l'approvazione. La legge sull'equo canone è la più urgente. Il 30 giugno scade l'ennesima proroga del blocco dei fitti e il governo, d'accordo con i partiti e con i gruppi parlamentari, vorrebbe evitare un altro rinvio malgrado il provvedimento, che ha subito numerose modifiche di carattere tecnico in Commissione, debba tornare al Senato per un ulteriore esame prima del voto definitivo. Contemporaneamente la commissione Giustizia della Camera riprenderà a discutere gli articoli della «legge Reale bis», rimasta bloccata all'art. 15 per l'ostruzionismo dei radicali e dei missini. La Commissione interni si occuperà invece della proroga del- le provvidenze per l'editoria mentre la Commissione Istruzione ultimerà l'approvazione degli articoli della riforma della scuola secondaria superiore. L'assemblea del Senato affronterà questa settimana una serie di provvedimenti fra cui quello che modifica la legge sul divorzio per offrire una migliore tutela assistenziale ai coniugi separati. Tornando alla legge sull'equo canone, la Camera dovrebbe votarla entro venerdì della prossima settimana, cioè il 23 giugno. Essa si compone di 84 articoli e, dopo un nuovo accordo raggiunto a livello politico dai vicesegretari dei partiti della maggioranza, è stata modificata in più punti rispetto al testo approvato nel dicembre scorso dal Senato. Si tratta soprattutto di emendamenti di carattere tecnico non marginali, ma che non intaccano l'impianto del provvedimento. Restano infatti immutati i valori e i parametri per la determinazione del canone, il tasso di rendimento, rimasto fissato al 3,85 per cento, ed i criteri per l'aggiornamento del canone. Il relatore di maggioranza, il de Andrea Borri, pur esprimendo perplessità su taluni punti della legge, ha affermato che occorre «fare quadrato attorno a questo testo, sorretto da una vasta intesa politica» perché esso rappresenta una soluzione «ampiamente compatibile» tra i due fondamentali interessi in gioco, quello di rendere gli affitti sopportabili per tutti i cittadini e quello di remunerare adeguatamente i proprietari, L'on. Borri ha anche osservato che «data la complessità della materia, non era attualmente percorribile alcuna al tra strada». Gianfranco Franci

Persone citate: Andrea Borri

Luoghi citati: Roma