In Comune il computer ha seguito minuto per minuto la situazione
In Comune il computer ha seguito minuto per minuto la situazione In Comune il computer ha seguito minuto per minuto la situazione Uno speciale ufficio allestito nella sala del Consiglio ■ 40 pullman per trasportare i plichi di schede dai centri di raccolta - Come si è votato nei quartieri Alle 14 di Ieri si sono chiusi i seggi elettorali: da quel momento la « macchina municipale » per raccogliere 1 dati dal 1664 seggi sparsi In città si è messa in moto. Un lavoro molto ordinato sotto 11 super controllo del segretario generale del Comune, dott. Ferreri. All'opera oltre 40 dipendenti negli uffici dell'anagrafe, altri 60 a Palazzo civico. La sala del consiglio, in genere spettatrice di dispute politicoamministrative, ieri era affollata di Impiegati che ricevevano dati, 11 confrontavano con precedenti statistiche. Nell'anticamera 11 quartieri generale con un terminale del computer che consentiva di avere minuto per minuto la situazione del risultati su video. Altre due derivazioni erano piazzate nella sala del marmi ed in sala giunta. Alle 16,30 dopo lo scrutinio di 586 seggi la tendenza del voto sul finanziamento del partiti era ormai chiara: a Torino vince 11 « sì » con uno scarto di circa 7 punti sul « no ». Per la legge Reale 1 dati affluivano più lentamente, ed, in questo caso, la vittoria del « no » all'abrogazione era molto più netta: circa 11 73 per cento contro poco più del 27. Ma vediamo come 1 risultati sono affluiti dalla città al municipio. I presidenti di seggio, terminate le operazioni di scrutinio, hanno comunicato l'esito al centro di smistamento dell'anagrafe ed inviato 1 piloni contenenti entrambi 1 carteggi (schede per il finanziamento e per l'ordine pubblico) nelle 40 sedi di raccolta. Ad attendere gli incartamenti vi erano 40 pullman che, a lavoro ultimato, 11 hanno trasportati al deposito municipale di via Garibaldi. Il maggior afflusso di cittadini e di politici (amministratori, deputati, consiglieri) a Palazzo civico lo si è avuto dopo le 18. Ormai la tendenza degli elettori torinesi era delineata e Torino, con Aosta e Trieste appariva fra le tre città del Nord dove 11 « si » aveva vinto, abrogando (almeno idealmente) la legge sul fi¬ nanziamento al partiti. Volti scuri dunque fra 1 rappresentanti delle forze politiche (pei e de) che durante la breve compagna elettorale avevano Invitato 1 loro simpatizzanti a dire « no » all'abrogazione di entrambe le leggi e felicità del pochi radicali che hanno lasciato il loro quartler generale di via Garibaldi 13 per un « giro d'orizzonte » nelle sedi ufficiali. Per democrazia proletaria, il maggior Interesse era rivolto alla legge Reale, quindi ancora nessun commento sul risultato del primo referendum scrutinato. Tutti comunque erano d'accordo nell'osservare che i cittadini (almeno a Torino) hanno dimostrato molta autonomia rispetto alle indicazioni partite dai « santuari tradizionali » della politica. Nel quartieri torinesi, mentre per la legge Reale la tendenza sul « no » è stata pressoché schiacciante, per il « finanziamento » solo in tre (Barriera di Milano, Borgo Vittoria e Valdocco) 11 « sì » è stato battuto, ma con uno scarto abbastanza esiguo di voti. A caldo le valutazioni del partiti del « no » sono caute, mentre si è iniziata la « festa » del « sì », dì uno schieramento politico esiguo sulla carta (nelle elezioni del '76 fra radicali, dp, rasi e pli avevano ottenuto complessivamente poco più del 9 per cento delle adesioni), ma che, sul finanziamento del partiti, qui a Torino, ha giocato una carta risultata vincente.
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