Modena, un triste addio alla B

Modena, un triste addio alla B Una squadra dal glorioso passato in grave crisi Modena, un triste addio alla B DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MODENA — Domenica la squadra del «Modena» giocherà la sua ultima partita In serie B: dal prossimo campionato sarà In C, dove le capitò di finire nel '59, per un anno, e nel 71 per tre anni. Conobbe anche le glorie della A; dal '45 al '48 e dal '63 al '65. Al bar Storchi, dove si danno convegno I tifosi più accesi, c'è aria di lutto, anche se alla retrocessione erano già preparati da metà aprile, quando la Cremonese aveva battuto I «canarini» per 3 a 0. Ricordano con rimpianto le annate memorabili, come II '46, con 55 gol segnati e 25 subiti, all'lnclrca II rovescio dell'ultima annata disastrosa: 22 gol fatti e 56 incassati. Quanto Incide un evento di questo genere nello spirito di una città? Non molto, si direbbe a scostarsi un po' dal tavoli del bar Storchl e dalle pagine sportive del giornali locali. Però se si presta un po' orecchio e occhi a questa storia si scopre dietro un torbido e affannoso ansimare finanziarlo e tecnico, soprattutto finanziarlo. SI parla di miliardi di deficit, I conti non sono chiari. Dicono alla sede del «Modena Football Club, SpA»: -Abbiamo soltanto ottocento milioni di debiti, con la Lega e con del fornitori, nemmeno un soldo con le banche: E fanno capire che alcuni dirigenti hanno versato di tasca propria più di un miliardo e mezzo. Hanno scritto certi giornali, e dicono molti sportivi, che I miliardi di deficit sono tre; che ! dirigenti non hanno versato niente, ma solo prestato la loro garanzia alle ban¬ che; che si è arrivati a pagare interessi passivi per un milione al giorno; che i «canarini» stanno a volte tre mesi in attesa dello stipendio; che qualcuno fra gli esponenti sta navigando con la propria azienda In cattive acque, non si sa se a causa del dissesto della società sportiva; che si riduce sulla carta il deficit gonfiando fino a un miliardo e mezzo il valore del giocatori I quali potranno costare si e no 200-300 milioni. Il bar Storchl ha tavolini all'esterno, sotto I platani di viale Martiri della Libertà. Basta sedersi qui e fingere di leggere il giornale ascoltando invece discussioni e commenti degli sportivi, per apprendere tante cose. Intanto che restano solo un ricordo le entusiasmanti partecipazioni della città, con 35 mila spettatori allo stadio, come quella volta, nel '63 quando il «Modena» vinse la «Juventus» per 1 a 0. 'Domenica — dice uno — sarà tanfo se assisteranno alla partita in un miglialo: Crisi dirigenziale e una catena di errori: hanno svenduto del giocatori buoni per pagare I primi debiti e hanno buttato soldi In giovani che sembravano promettere ma non valevano. L'ultimo di questi errori è stato compiuto all'Inizio del campionato che sta ora finendo. Hanno venduto all'«Ascoll» Gianfranco Ballotto, mediano, un cursore di fiato e scatto, per 80 milioni avendo In cambio un certo Mario Vivianl già sfruttato dall'-Ascoli » per dieci anni. 'Carne l'os chi dan ed zunta su la cheren », come l'osso di giunta che danno sulla carne, com¬ menta uno; e aggiunge: 'Invece Belletto poteva essere venduto per 300 milioni'. Il «Modena» senza Il suo pilastro principale è cosi partito sbilanciato, ha Incominciato a perdere partite una dietro l'altra e intanto prendevano sempre più consistenza le voci del gravissimo deficit. Altre considerazioni. La squadra è nelle mani di forestieri, ma non per colpa loro, solo perché I modenesi hanno da tempo rinunciato alle redini. Sono ormai lontani gli anni in cui a capo del sodalizio sportivo c'erano figure rappresentative della città, come II cavaller Alessandro Bonaccini, poi diventato cavaliere del lavoro, proprietario della fonderla Corni, che era presidente; e II cavaller Giordano Biondi, cartolaio e gioielliere, che era vicepresidente. Anni di entusiasmi. Dice Enzo Tonini, uno del bar Storchl: 'Fino al '73 ho seguito la squadra In ogni suo trasferimento, per 27 anni. Adesso mi limito a vederla In casa e gli assidui come me sono già una rarità'. Il presidente è un Industriale della ceramica, Cesare Anceschl, reggiano; Il vice, che non c'è più, era anche lui di Reggio. Su sette consiglieri solo tre sono modenesi. Perché? Uno sportivo dice: 'Al modenesi non gliene Importa più niente dello sport, badano solo a fare soldi'. I «canarini» vanno dunque In «C Uno», ma poi potrebbe essere «C Due», un buco dal quale non si risorgerebbe più. Non ci sono proprio più speranze? SI sentono voci: ci sarebbe un gruppo (quattro industriali della Bassa modenese e l'Inter), disposto a subentrare. Costoro vorrebbero però non avere più nulla a che fare con l'attuale gestione e le sue non chiare vicende di bilancio. Ma pare che questi dirigenti non intendano lasciare l loro posti, r ] Giochi della Gioventù Anche un primato nel salto in alto BARI — Un primato ha caratterizzato la terza giornata di gare nella fase finale del decimi Giochi della Gioventù. A realizzarlo è stata la lombarda Alessandra Fossati che, nel salto In alto allieve, ha superato la misura di tri. 1,82, migliore prestazione nazionale di categoria. Prosegue, dunque, con successo nelle varie sedi della Puglia la fase finale dei giochi della gioventù, cui sono impegnati 4000 ragazzi provenienti da tutta Italia. Alle varie fasi comunali, provinciali e regionali hanno partecipato circa 4 milioni di giovani. I dati ufficiali, desunti dalle tessere sportass, che è la cassa di assicurazione degli sportivi, relativi all'ultima stagione (e che non tengono conto dei partecipanti alle fasi di Istituto] danno questa classifica: atletica leggera 1.706.540; pallavolo 298.128; palI: canestro 167.631; ginnastica 80.561; seguono con cifre minori calcio, tennis, pallamano, rugby.

Persone citate: Alessandra Fossati, Alessandro Bonaccini, Corni, Enzo Tonini, Gianfranco Ballotto, Mario Vivianl, Storchi

Luoghi citati: Italia, Modena, Puglia, Reggio