Bearzot con tanti dubbi I giocatori sono divisi?

Bearzot con tanti dubbi I giocatori sono divisi? Solo oggi l'annuncio della formazione Bearzot con tanti dubbi I giocatori sono divisi? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — -La Nacion; uno del più Importanti quotidiani di Buenos Aires, definisce stamane Bearzot un uomo dalla « paelenca commovedora ». Il collega argentino si riferisce agli assalti continui, ripetuti, che il commissario tecnico azzurro ha subito e subisce da parte di noi, giornalisti italiani, in queste lunghe e tormentate ore di vigilia dell'ultimo match del girone eliminatorio. Non conta più nulla, agli effetti della qualificazione, ma conta moltissimo. E non ci riferiamo tanto alla futura composizione del gironi, sulla quale Influiranno ancora le gare di domani, ma all'immagine che la squadra azzurra si sta costruendo in questo Inizio del Mundial argentino. Adesso slamo una delle squadre-simpatia. Alla pari con l'Austria, per quanto riguarda il gioco, ancora di più ovviamente se si pensa a tutti gli italiani, e figli di italiani, che vivono e lavorano nel Paese. Stanotte, alla fine della partita, potremmo anche diventare la squadra più antipatica, se avremmo tolto — pareggiando o vincendo — Il campo del River — il campo di casa, l'epicentro del campionato del mondo — alla formazione di Menotti. La realtà è questa, al di fuori di tutti i discorsi ed i giri di parole. Per restare simpatici dobbiamo • perdere dignitosamente, ma perdere ». Enzo Bearzot sa queste cose sin dal giorno del sorteggio, lo scorso gennaio. I giocatori lo hanno capito In questi giorni. Ma a perdere nessuno ci sta, questa avventura è troppo bella per macchiarlo con una rinuncia in partenza. Restare a Buenos Aires vorrebbe dire riaffermare i diritti di una squadra ritrovatasi forte dopo molte incertezze. Costituirebbe una grossa Iniezione di fiducia per il girone semifinale, comunque venga definito. Troveremo poi davvero molta ostilità ad ogni ingresso sul terreno del RI ver? Magari si, ma non da tutti. Il pubblico argentino è non solo ospitale, ma anche competente in fatto di football, ed abbastanza disincantato. Circola da giorni la battuta più bella del Mundial. A chi, nella tensione della partita, chiedeva affannosamente dopo II rigore concesso contro i francesi chi avesse compiuto Il fallo, di chi fosse la mano che aveva pur involontariamente fermato il pallone, un collega argentino ha risposto, senza scomporsi: « Fue la mano de Dios ». Ouesta la situazione ambientale, poi c'è quella tecnica. Bisogna di nuovo fare un salto indietro, tornare a gennaio. Già allora Bearzot disse: • // nostro girone è II più duro. Se ce la faremo ad ottenere la sicurezza della qualificazione nelle prime due gare, alla terza converrà far riposare qualcuno, perché In semifinale troveremo squadre che saranno passate attraverso una selezione meno stressante ». Adesso siamo in questa esatta situazione. Bearzot potrebbe anche apportare (ma non sembra probabile1 del ritocchi alia formazione nel pieno rispetto di piani studiati mes1 or sono. Se po, Menotti ed i tifosi argentini inter pretassero gli eventuali cambi co me un favore che vogliamo fare, tanto di guadagnato per la nostra immagile nel confronti deil'oplnio ne pubblica. Le notizie sui cambi pensati, o decisi, da Bearzot si sono accavallate in queste ultime ore. Nella notte si era diffusa una voce annunciarne una squadra del tutto rivoluzionata. Questa: Zoff; Cuccureddu, Maldera; Benettl, Manfredonia, Scirea; Claudio Sala, Zaccarelli, Grazianl, Antognonl e Pulici. Poi un'altra, diversa: Zoff; Gentile, Cuccureddu; Benettl, Bellugi, Scirea; Causio, lardelli, Grazianl, Antognoni, Claudio Sala. al co- Neppure in serata Bearzot termine dell'aleinamento, ha munlcato ufficialmente la formazione degli azzurri. Da una sua dichiarazione, però, si ha ragione di ritenere che il nostro et. è Intenzionato a confermare la squadra che ha giocato contro l'Ungheria, al massimo con la sostituzione di Bellugi, lievemente acciaccato, con Gentile come stopper e l'Ingresso di Cuccureddu nella linea dei terzini. Al termine dell'allenamento, attraverso Peronace, Bearzot ha comunicato quanto segue: « La seduta di oggi mi è servita per verificare le condizioni dei singoli, e di conseguenza manderò In campo la squadra migliore possibile ». Conoscendo le intenzioni di Bearzot, il quale voleva, per motivi vari, fare riposare qualche giocatore, è chiaro che c'è stata una specie di presa di posizione degli elementi finora considerati titolari, i quali non hanno mostrato alcuna intenzione di cedere il posto ad altri. E' probabile che questo pomeriggio, ricco di notizie contrastanti, arrivi a crea¬ re qualche frattura in seno ai ventldue convocati, anche se naturalmente, ci auguriamo che ciò non accada. Una cosa è certa: sarà una partita dura per gli azzurri che andranno in campo. Menotti deve vincere, vuole vincere, deve e vuole restare a Buenos Aires. La squadra argentina non può disporre dell'infortunato Luque, giocherà dall'inizio un Bertoni che sogna Il momento del pieno riscatto. Lo spirito della squadra blancazzurra lo conosciamo, lo conoscono I telespettatori che hanno visto le partite degli argentini contro Ungheria e Francia. Le marcature a zona, logicamente un po' aleatorie, sono compensate dal gran ritmo dei centrocampisti. Sarà una battaglia fra due squadre già sicure di compiere comunque un passo avanti; ci sono anche promesse di gioco. Gli organizzatori non hanno problemi di incassi futuri. Lo stadio del River è già praticamente esaurito sino alla fine del Mundial, a Rosario ci sono ancora posti a disposizione, ma chiunque ci arrivi (Italia o Argentina) verranno venduti. Non ci saranno quindi pressioni esterne, per motivi di soldi. SI mischiano allora nel match motivi agonistici e di prestigio, la partita è quella che ogni argentino (specie se di origine italiana) vorrebbe ripetuta per la finale. E' una speranza che ovviamente sottoscriviamo. Da stanotte, dopo la sfida diretta, le strade di Menotti e Bearzot si dividono. Potranno augurarsi un nuovo Incontro, darsi un arrivedersl speranzoso, qualsiasi sia stato II risultato. Bruno Perucca Bearzot nei guai