Dibattito sul consuntivo del 1977
Dibattito sul consuntivo del 1977 Dibattito sul consuntivo del 1977 Regione: non riesce a spendere i miliardi che mette in bilancio Paganelli, de: "A fine anno i residui passivi erano 636 miliardi" Viglione e Si monelli sui rapporti con lo Stato: buoni ma non troppo Mai bilancio consultivo ha avuto una discussione tanto accurata, polemica, costruttiva, come quello del 1977, esaminato ieri dal Consiglio regionale. Le entrate sono risultate di lire 794 miliardi 463.489.817, le spese di 793.850.474.614 con una differenza di 613.015.203 lire. Ma queste cifre dicono poco, non rappresentano il vero meccanismo della spesa pubblica della Regione che denuncia, per l'anno in esame, « un avanzo finanziario anomalo di 66 miliardi ». La frase tra virgolette è del consigliere de Paganelli che cosi la giustifica: « Di questi, 63 circa sono rappresentati dal trasferimento all'esercizio finanziario '78 della decorrenza di limiti di impegno autorizzati da precedenti leggi regionali. In altre parole, ci troviamo di fronte ad un accorgimento contabile che evita di ingrossare l residui passivi, ma che dimostra che le relative opere non sono partite e che i soldi non sono stati spesi ». Sono cioè residui passivi veri e propri. E su questo argomento la polemica è sempre forte. « Complessivamente per gli anni '72-76 i residui passivi sono stati 421 miliardi e 175 milioni, e soltanto il 31,3%, cioè 132,044 miliardi sono andati successivamente a buon fine. Comunque a fine •77 erano 636,289 miliardi, di cui 182 riguardano il fondo ospedaliero ». Ritardi fisiologici Viglione e l'assessore Simonelli nella loro replica hanno insistito sullo smaltimento veloce che si fa di questi residui passivi, sulla « capacità di accelerazione della spesa » che questa giunta ha dimostrato; ma è certo che occorre un nuovo meccanismo per ' iiiiiniiii Illiiliiiiim M i m ' min lllllllimilllllllllllimmilllllllllllll renderla più spedita, per impedire cioè che, varate leggi specifiche di finanziamento, esse restino poi bloccate. Su questo tema è stato esplicito anche il relatore Luciano Rossi, comunista, che ha invitato a « costruire leggi che contemplino procedure agili ed elastiche ». Bossi ha però escluso dal suo discorso ogni cifra: il dibattito non deve avere toni ragionieristici ma programmatori. Ed allora la sua è stata anche una critica a quanto si è fatto fino ad ora: « Le Regioni sì rivelano sempre più come enti a finanza derivata e con destinazione vincolata ». Cioè ricevono fondi dallo Stato e li trasmettono. Esemplo tipico è la spesa ospedaliera. Rossi ha lamentato la scarsa Informazione che la giunta fa delle destinazioni di questa somma che rappresenta il 45% delle risorse di bilancio: « E' necessaria un'iniziativa corretta che ci porti a conoscenza del metodi e della qualità di questa spesa ». Ha avuto l'appoggio di un altro esponente della maggioranza, l'avv. Rossotto (uld) presidente della I Commissione che ha chiesto « a forze politico-sindacali e di categoria un ripensamento di metodi, controlli, finalità». La programmazione è il punto fondamentale da cui tutti sono partiti: il bilancio è ancorato ad essa, quindi discussioni come quella di ieri debbono diventare momento periodico di verifica. Programma: questa è la « «ocazione della Regione » che deve fare « leggi di spesa con un massiccio processo di deleghe delle funzioni amministrative ». Concetti già più volte ripetuti dallo stesso Rossi, che sono stati ripresi da tutti gli Intervenuti: i: iimiiiiiiiinmii i mimiloltre a Paganelli, Vaccarino (pri), Cardinali (psdi), Calsolaro (psi). Raschio (pei), Franzl (de) Marchini (pli). Ma una discussione di bilancio non può farsi senza cifre e dobbiamo allora tornare a Paganelli che ha rilevato — sempre a proposito della formazione di residui passivi — alcune incoerenze. Per viabilità, trasporti, infrastrutture, il bilancio impegnava 43 miliardi e ne sono stati spesi 15; per pianificazione e gestione urbanistica 5 miliardi e sono stati spesi 803 milioni; per sicurezza sociale e sanità spesi 3 miliardi su 47 impegnati; agricoltura 3 miliardi spesi su 61 impegnati; tutela dell'ambiente e sistemazione idrogeologica impegnati 10 miliardi, spesi zero. Smaltimento veloce Viglione e Simonelli hanno poi risposto, anche con dati alla mano, che si tratta di « ritardi fisiologici che vengono smaltiti nei primi mesi dell'anno successivo »; si tratta comunque di fenomeni Inquietanti. Che portano ad una conclusione: la Regione non riesce a spendere quel che deve e nel tempo dovuto. Il voto ha rispecchiato l'andamento del dibattito: si pel, psi, uld; no de, pri, pli; astenuto psdi. Ma sui bilanci regionali grava un altro spettro, la riduzione dei fondi da parte dello Stato per una nuova politica di austerità. L'argomento è stato sfiorato soprattutto da Marchini e ripreso da Simonelli: « Una riduzione anche solo del 5% manderebbe per aria ogni nostra possibilità. La respingiamo, dichiarandoci disponibili ad esaminare invece appropriate riduzioni in settori specifici ».
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