Nuova, improvvisa sortita dei detenuti in corte di assise

Nuova, improvvisa sortita dei detenuti in corte di assise Nuova, improvvisa sortita dei detenuti in corte di assise brigatista Pelli arrogante ribadisce «Non voglio che i legali parlino per me» Per lui il p.m. Moschetta aveva chiesto l'assoluzione con il beneficio del dubbio - Una lezione di diritto del prof. Pisapia, difensore di Borgna - Si attende l'avv. Guiso, assente da quando Curdo rifiutò un appello per salvare Moro Da una settimana 1 brigatisti detenuti non davano segni di « vitalità ». Leggevano o chiacchieravano. Indifferenti alle arringhe, abbracciavano 1 parenti durante la pausa. Ieri c'è stata una improvvisa fiammata, protagonista Fabrizio Pelli, per il quale 11 p.m. aveva chiesto l'assoluzione con il beneficio del dubbio. Significativa fiammata, perché preannuncia l'atteggiamento dei detenuti quando parleranno i loro avvocati d'ufficio. Barbaro dunque informa che dalla Cassazione sono giunti gli atti di un procedimento in cui Pelli è imputato di banda armata. Il fascicolo « istruito » a Milano fu trasmesso alla corte suprema dai giudici di quella città, dichiaratisi « incompetenti » e la Cassazione assegnò alla sua volta il dibattimento a Torino. Moschella: « Pelli è imputato di banda armata anche in questo procedimento, non può essere giudicato due volte per lo stesso reato, chiedo quindi che la sua posizione sia stralciata e riunita a quella del processo di Milano ». Si alza l'avv. Avonto (difensore d'ufficio di Semeria), Felli è inquieto. Avonto: « Vorrei sapere... ». Il brigatista si avventa verso il microfono: « Lei per chi parla? Io rifiuto l'avvocato ». Barbaro: « Pelli lei ha capito la questione? Sì? Stia tranquillo ». Pelli: « Ma io non voglio... ». Barbaro: « Stia calmo, parli avvocato Avonto ». Avonto: « Vorrei sapere se anche Semeria è i-teressato al processo trasmesso dalla Cassazione ». Barbaro: « No, Semeria non c'entra ». Avonto: « Mi basta questo » e si slede. Barbaro: « Lei Pelli che cosa dice della richiesta del p.m.?». Pelli con un'alzata di spalle, arrogante: « Non m'interessa ». Barbaro: « L'imputato Pelli dice che la cosa non lo riguarda. La corie si riserva di decidere con ordinanza ». E qui si chiude la parentesi: i brigatisti sono ben decisi a continuare nel rifiuto delle istituzioni. Torniamo al processo, diciamo cosi, normale, dove si registra la brillante lezione di diritto tenuta dal prof. Pisapia, in difesa di Riccardo Borgna per il quale parlò già l'avv. Eavaslo. Borgna deve rispondere di partecipazione a banda armata per aver messo In contatto Girotto con Levati. Ma è partecipazione a banda armata quella dell'imputato? Pi I sapia risponde no. E impegnan dosi nella costruzione di delicate e complesse architetture giuridiche, illustrando i concetti di « errore determinato dall'altrui inganno », « reato apparente » e « reato impossibile », sostiene appunto: « E' impossibile che Borgna abbia compiuto un'attività illecita ». Perché? E' evidente, secondo Pisapia. Girotto non voleva militare nelle Br, ma distruggerle e allora non c'era « nessuna messa in pericolo della personalità dello Stato, bene tutelato dalla norma che punisce la banda armata ». In altre parole, Girotto era quella « cartuccia caricata a salve » di cui aveva già parlato l'avv. Cardinali. Ma il giudice istruttore Caselli, parla di « preesistente attività di partecipazione del Borgna », il quale avrebbe avuto 11 compito di segnalare agli appartenenti alle Br il nome di persone disposte ad entrarvi. Girotto avrebbe quindi avuto la funzione di « cartina di tornasole » di una precedente situazione, dove ruoli e compiti risultavano ben definiti. « Ma dove stanno le prove di questa preesistente attività? », domanda Pisapia. E aggiunge: « Non c'è niente, solo qualche vago sospetto, ma il sospetto non è indizio e meno che mai prova ». E precisa: « Non basta qualche dichiarazione, che si presume com¬ promettente. Attenzione, qui c'è il rischio di superare un limite, oltre il quale si violano i princìpi della libertà di pensiero ». Ma sono semplici « manifestazioni di pensiero » quelle di Borgna? Il p.m. Moschella lo ha negato. Dall'istruttoria Caselli (pagg. 175-176): «Durante l'incontro del 16 giugno 1974 con Girotto, Borgna si diceva certo di poter introdurre lo stesso Girotto nelle Br, dichiarando di aver i ili iiiiiiiiniiiiiiii immillili deciso di mettersi in contatto con Levati... esaltava la serietà e l'estensione delle Br, parlava di un prossimo inserimento attivo dell'organizzazione nella Rhodiatace ». Dall'istruttoria Caselli (pag. 195): « Nell'interrogatorio del 10 ottobre 1974 Borgna dichiarava testualmente: " Girotto mi chiese d'entrare nelle Br " ». Dalla stessa istruttoria (pag. 394): « L'iniziativa di Borgna per conoscere Girotto, la sua affermazione di essere certo di poterlo introdurre nelle Br, la possibilità affermata dal Borgna di usufruire anche di canali diversi dal Levati, il riferimento alla Rho&iatoce, provano una concreta partecipazione alle Br ». Dopo Pisapia, ha parlato 11 prof. Pecorella per Annamaria Bianchi, della quale ha chiesto l'assoluzione piena. Oggi altre arringhe, mentre si è in attesa dell'arrivo dell'aw. Guiso, allontanatosi dalla scena processuale il giorno in cui 1 brigatisti rifiutarono di lanciare un appello per la salvezza di Moro. Clemente Granata Giurìa per l'Assise Prima estrazione dei nuovi giudici popolari per formare la giuria della prossima sessione estiva della Corte d'assise. Su cinquanta nominativi estratti, quindici hanno accettato la nomina. Secondo le nuove disposizioni, la corte deve essere formata di sei giudici effettivi e di dieci supplenti. Dopo le ripetute defezioni dei cittadini estratti a sorte per il precesso alle Brigate rosse, la corte ha la possibilità di ripetere le estrazioni fino ad ottenere il maggior numero di giudici popolari, il più possibile vicino a 50. Il presidente Oucchiara effettuerà un'altra estrazione. n umilimi n i iniiii Il prof. Pisapia e l'avv. Pecorella • Il brigatista Bonavita parla con la fidanzata

Luoghi citati: Milano, Torino