L'arte dalla Montef ibre la "mobilità" del lavoro

L'arte dalla Montef ibre la "mobilità" del lavoro Crisi aziendale esaminata in prefettura L'arte dalla Montef ibre la "mobilità" del lavoro Incontro di Pumilia con Regione, sindacati, industriali - Si prevede la perdita di 5 mila posti di lavoro; « ma esistono possibilità per una nuova espansione » - Frignani rilancia « l'agenzia » a Novara, 80 a Villadossola e 110 a Domodossola. Il risultato di questo primo confronto interlocutorio può dirsi positivo, tutti infatti hanno dichiarato la loro disponibilità, ma ha fatto emergere il tema centrale sul quale lo scontro è inevitabile: la contrattazione o meno della mobilità. Il presidente della Federazione associazioni industriali del Piemonte, ing. Giorgio Frignani, ha infatti sottolir-ato come si debba raggiungere « un miglior fumionamento del mercato del lavoro evitando di affrontare i problemi connessi alle politiche dell'impiego in termini contrattuali, introducendo ulteriori elementi di conflittualità del tutto impropri ». In Piemonte esistono numerosissimi punti di crisi aziendale sui quali, dove è possibile, bisogna intervenire con processi di mobilità « ma questi — ha aggiunto — non devono essere riferiti a singoli casi, bensì impostati tenendo conto della gene- ralità delle situazioni, anche per l'impossibilità da parte industriale di stabilire priorità nei confronti delle situazioni aziendali da affrontare, dovendo contemperare i problemi di tutte le imprese associate ». La strada sarebbe cioè quella di tener distinte due fasi: la prima è quella di affrontare il problema generale del mercato del lavoro piemontese e del suo funzionamento; la seconda di affrontare 1 casi specifici. Frignani ha concluso richiamando quel complesso di proposte note come « agenzia di Zatioro » i cui contenuti si identificano con la riforma della cassa integrazione straordinaria, della tutela della disoccupazione e dei « circuiti di mobilità previsti dalla legge 675 ». Per i sindacati (erano presenti i responsabili nazionali dell'ufficio industria Cgil, Cisl, Uil, Quadrucci per i tessili e Trucchi per i chimici) l'iniziativa del governo è credibile se si parte da un caso emblematico, come quello della Montefibre per affrontare e risolvere il problema della mobilità « da posto di lavoro a posto di lavoro », anche in rapporto ai problemi e alle scelte relative alla politica industriale e ai piani di settore. « L'incontro tendeva a sperimentare le possibilità reali e l'efficacia degli attuali meccanismi legislativi per i processi di mobilità della manodopera, individuando contemporaneamente le correzioni che si rendessero necessarie di fronte ad una verifica pratica ». Tutto ciò con l'obiettivo di un controllo razionale e coordinato del mercato del lavoro « anche attraverso la contrattazione tra le parti ». Gli industriali, sentiti dal sottosegretario Pumilia al mattino, non hanno partecipato alla riunione pomeridiana con i sindacati e con l'assessore regionale al Lavoro Alasia. Questo « disimpegno » ha irritato i sindacati che hanno posto come condizione per il nuovo incontro, fissato al 14 giugno, la presenza della « controparte padronale ». Francesco Bullo Parte dal Piemonte un esperimento « regionale » sulla mobilità del lavoro. Ieri il sottosegretario al ministero del Lavoro, Calogero Pumilia, rompendo la tradizione degli incontri romani, è venuto a Torino dove ha discusso 11 problema con gli industriali, l'assessore regionale Alasia e le rappresentanze sindacali. La scelta della nostra regione non è occasionale: insieme ai vecchi nodi, che vanno dalla Monteflbre alla Singer, esistono buone possibilità per un'espansione dell'occupazione « che non devono essere sprecate — ha detto Pumilia — anche se il quadro per certi versi è preoccupante ». Come è noto si prevede intatti la perdita di cinquemila posti di lavoro (tremila nel settore Sbre, mille negli stabilimenti ex Cotonificio Valle Susa e altri mille nel settori plastica e chimica) cosi suddivisi: 1065 a Pallanza, 593 ad Ivrea, 1182 a Vercelli, 300 a Lanzo, 670 a Rivarolo, 150 a Collegno, un centinaio a Vercelli, 230