Dal divorzio fra la Ferrari e Niki Lauda la fortuna della coppia Andretti - Lotus

Dal divorzio fra la Ferrari e Niki Lauda la fortuna della coppia Andretti - Lotus Via libera per l'italo-americano nella lotta per il mondiale di F 1? Dal divorzio fra la Ferrari e Niki Lauda la fortuna della coppia Andretti - Lotus Confermati nel Gran Premio di Spagna i meriti di chi ha vinto - Prospettive difficili per Reutemann DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MADRID — La separazione tra Niki Lauda e la Ferrari sta facendo la fortuna di Mario Andretti e della Lotus. Può sembrare un'affermazione un po' paradossale, ma, in effetti, la scissione del binomio che nel 1977 aveva vinto II titolo mondiale di Formula 1 con una vettura meno competitiva del modello '78 allora in mano a Lauda, ha lasciato via libera al pilota italo-americano e al « team > Inglese. Il cosiddetto duello tra « ex » offre modesti palpiti e né II campione del mondo (a parte i vantaggi economici) né la nostra Casa hanno tratto giovamento dal « divorzio ». Lauda sta guidando una monoposto, la Brabham-Alfa, inferiore alla 312-T3. Una vettura che, a dispetto di certe soluzioni avveniristiche, risulta arretrata nel settore Importantissimo dell'aerodinamica. L'austriaca corre quasi sempre in difesa e quando cede l'elemento migliore della sua macchina — Il generoso motore AlfaRomeo —, come è accaduto domenica nel Gran Premio di Spagna, sono dolori. La Ferrari ha promosso a « numero uno - Carlos Reutemann e ha assunto Gilles Villeneuve. Non è il caso qui di discutere sul talento e sull'esperienza dell'ar- gentlno e del giovane canadese o sui loro problemi psicologici veri o supposti, ci sembra Invece importante sottolineare come sia venuta meno nel « team » di Maranello la voce di un uomo attento e pignolo come Lauda, competente In modo particolarissimo per quanto concerne i pneumatici. E' un'assenza che ha il suo peso, specialmente quest'anno. La Ferrari ha giocato la carta Michelin con un atto di coraggio e di fede nelle capacità della grande società francese di pneumatici. Una decisione che si deve condividere pienamente: è ridicolo che le gomme radiali equipaggino ormai tutte le auto di normale produzione per la loro superiorità su quelle convenzionali e che nella Formula 1 si sia rimasti ancorati a vecchi schemi, pur validi per l'esperienza specifica della Goodyear in materia. Un Lauda avrebbe potuto offrire alla Ferrari e alla Michelin un contributo prezioso nello sviluppo dei radiali da competizione, nella ricerca delle soluzioni migliori in relazione alle circostanze. Il progresso, dall'Inizio della stagione, c'è stato, ma tra alti e bassi, sempre condizionato dalle mutevoli situazioni dell'ambiente (temperature, stato della pista, tipo di tracciato eccetera). Mi pare che non si sia ancora raggiunto un elevato standard medio nel matrimonio tra macchina e pneumatici. Aggiungiamo poi le infelici partenze di Reutemann a Monaco e in Belgio e la foratura (ma era proprio tale o non piuttosto un « dechapage »?) di Villeneuve ancora in Belgio, e il quadro generale non appare tanto roseo. Quanto è accaduto domenica al Jarama lascia perplessi. Nelle prove di qualificazione erano emerse le Lotus di Andretti e del suo compagno di squadra Ronnie Peterson. Un fatto logico date le caratteristiche strutturali delle monoposto Inglesi e quelle del circuito madrileno. Ma Reutemann aveva ottenuto il terzo tempo e Villeneuve il quinto. Negli allenamenti liberi del mattino della corsa — una mezz'ora utile per un ultimo controllo generale delle vetture — l'argentino era stato Il più veloce. Un fatto significativo, perché in questi trenta minuti i piloti girano con il pieno di benzina e con le gomme da gara, e tutti • tirano » per collaudare fino in fondo I loro mezzi. Poi, nel Gran Premio di Spagna, il crollo di ogni speranza: le due Ferrari hanno perso ogni ■ verve ». Reutemann e Villeneuve hanno dovuto combattere con due puledri ribelli: sottosterzo, scarsa aderenza, nessun equilibrio. In tale situazione si deve andare più adagio e poi si finisce per rientrare al « box » e cambiare le gomme. E cosi hanno fatto l'argentino e II canadese, ma subito gli specialisti della Michelin hanno sottolineato che le coperture tolte dalle macchine non erano deteriorate. E allora? Un piccolo mistero, ma un fatto è sicuro: qulcosa non ha funzionato al Jarama, nelle condizioni ambientali in cui si è svolta la corsa, tra Ferrari e Michelin. E, nel finale, l'incidente dì Reutemann — rìsoltosi senza danni per il pilota — ha reso ancora peggiore il bilancio della giornata. Le prospettive per II prossimo Gran Premio di Svezia non sono esaltanti. Il circuito di Anderstorp ha sempre penalizzato la Ferrari e posto in risalto la Lotus. Lauda dà per scontato un altro successo di Andretti, Il quale sta involandosi verso la conquista di quel titolo che l'anno scorso gli sfuggi principalmente per alcuni er- rorl suoi e del « team » e per la forza del binomio Lauda-Ferrari (sagacia tattica più affidabilità). Andretti ha 36 punti, Peterson 26, Depailler 23, Reutemann 22 e Lauda 16. La matematica e la competitività della Lotus '79 sono a favore dell'italo-americano, né c'è troppo da Illudersi su una sfida in famiglia tra Mario e Ronnie. Reutemann, comunque e malgrado tutto, continua ad essere il rivale più pericoloso per Andretti. Ha vinto due gare in modo esemplare, ha alle sue spalle una squadra molto forte e un complesso dalle mille risorse. Trovato il modo di evitare crisi come quella di domenica, la Ferrari può ancora sperare di essere Tanti-Lotus e continuare a giocare un ruolo di primo piano nel campionato. Michele Fenu Dopo sette prove s 1 1 PILOTA I £ $ ° S .2 1 § <mco32ea(oi- Andrettl (USA) 9 3 — 6 — 9 9 36 Peterson (Sve.) 2 — 9 3 — 6 6 26 Depailler (Fr.) 4 — 6 4 9 — — 23 Reutemann (Arg.) — 9 — 9 — 4 — 22 Lauda (Aus.) 6 4 — — 6 — — 16 Laffite (Fr.) — — 2 2 — 2 4 10 Watson (Ir.) ——4—3—2 9 Scheckter (S. Af.) — — — — 4 — 3 7 Fittipaldi (Bra.) — 6 — — — — — 6 Pironi (Fr.) — 1 1—21—5 Hunt (G. B.) 3 — — — — — 1 4 Jones (Aust.) — — 3 — — — — 3 Villeneuve (Can.) — — — — — 3 — 3 Regazzoni (Svi.) — 2 — — — — — 2 Patrese (It.) — — — 1 1 — — 2 Tambay (Fr.) 1 — — — — — — 1 Andretti « mascherato » e felice dopo il trionfo