Bearzot: "Difendersi è un errore l'Italia si batterà per vincere" di Bruno Bernardi

Bearzot: "Difendersi è un errore l'Italia si batterà per vincere" Bearzot: "Difendersi è un errore l'Italia si batterà per vincere" DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MAR DEL PLATA — « La partita con l'Ungheria vale doppio: vincendo ci garantiremo la qualificazione e con l'Argentina, il 10 giugno a Buenos Aires, potremo amministrare le forze valutando se sarà il caso di fare una robusta rotazione oppure utilizzare i titolari ai quali novanta minuti in più potrebbero aggiungere qualcosa sul plano della condizione ed evitare pericolosi rilassamenti. Ritengo non ci convenga cercare di vincere il girone per restare a Buenos Aires: abbiamo un seguito ovunque ed anche a Rosario c'è una folta comunità italiana. Cambiare non ci farà male, anzi servirà a combattere la monotonia ». Enzo Bearzot esamina la situazione alla vigilia della sfida decisiva con I magiari. Peronace, secondo copione, ha appena letto la formazione (che sarà quella del primo tempo con la Francia con Antognoni mentre Zaccarelli andrà In panchina accanto a Cuccureddu che rileva Maldera) e Bearzot analizza gli aspetti tattici, le difficoltà e le prospettive dell'odierna partita dicendo che non esistono gare tranquille e che gli azzurri sanno cosa spetta loro. Baroti ha dichiarato che la sua preoccupazione principale è di bloccare Cabrlnl e Gentile. Bearzot ribatte che si tratta di una mossa giusta ma che I nostri terzini hanno prima di tutto II compito di neutralizzare le ali avversarie e poi di sussidiare l'attacco con I loro sganciamenti. ' Se ciò fosse difficile sarà Scirea ad avanzare al momento opportuno — spiega Bearzot —. Giocheremo con il solito schema che si avvicina a quello della Polonia 74 ma senza pressing. Abbiamo la tranquillità di sapere che un pareggio è anche un buon risultato ma cercheremo i due punti. Anche l'Ungheria vuole batterci e farà del suo meglio per assumere l'iniziativa. C'è da vedere se, riuscendovi, pagherà lo sforzo. Non sappiamo difenderci ed abbiamo passato i momenti più critici con la Francia proprio quando ci siamo chiusi: pertanto non faremo dell'autolesionismo snaturando le nostre caratteristiche, ben sa- pendo che il volume di gioco che potremo esprimere è rapportato a quanto ci permetterà l'avversario. Se perde, l'Ungheria è out: dovrà aggredirci esponendosi al nostro contropiede. Probabilmente adotterà la tattica del "fuorigioco" di cui un tempo era maestra. Ma la nostra carta vincente potrebbe essere Paolo Rossi che nel Vicenza agisce di rimessa. Bettega gli darà la massima collaborazione cercando di andare a concludere sui palloni alti ma badando a sottrarsi alla marcatura stretta a cui verrà sottoposto da Torok l'unico in grado di contrastarlo in elevazione ». Alla « ragnatela » che tesseranno gli ungheresi a centrocampo, Bearzot dice che dovremo contrapporre « la compattezza a centrocampo costruendo una specie di piattaforma corta dalla quale uscire con estrema rapidità per sfruttare le fasce laterali ». Gentile controllerà Nagy, Cabrini agirà su Puszta! e Bellugì, assente Torocsik, se la vedrà con Fazekas. A centrocampo toccherà a Benetti marcare Plnter poiché Bearzot ritiene Tardetti più adatto a Csapo, con Antognoni che opererà nel settore di Zombori. « Ho grande stima di Plnter che è uno dei centrocampisti più completi d'Europa, un grande organizzatore di gioco ricco di personalità — commenta Bearzot — e reputo Benetti più di Tardelli in grado di contrastarlo. Torocsik e Nyilasi hanno qualcosa in più sul piano della classe ma Plnter è un elemento di notevole valore internazionale ». — C'è // pericolo che l'Italia compia un passo indietro? « La seconda partita è, in genere, quella che conferma il valore di una squadra — risponde Bearzot —. Sul piano fisico tutti hanno recuperato abbastanza bene lo sforzo prodotto contro la Francia ma sono i nervi ad essere stati messi a dura prova e mi auguro non si registrino flessioni. Anche l'Argentina non dovrà sottovalutare la Francia che ha senz'altro I mezzi per metterla in difficoltà ». Per Bearzot l'Ungheria ha significati lontani e romantici. Nel 1955, al Nep Stadlon di Budapest, Bearzot disputò la sua unica partita In Nazionale A, perdendola per 2-0. Fu un'epica battaglia che vide gli azzurri Inchiodati nella loro area dalla grande Ungheria. Il suo avversarlo diretto era Ferenc Puskas che siglò un gol di testa nel finale. Gli chiedono se questa è l'occasione per • vendicarsi » ma Bearzot, stupito per la domanda sorride: • Non c'è nessun motivo. In quella partita rimasi più che soddisfatto del lavoro che svolsi. L'Ungheria era fortissima e purtroppo non potemmo disporre di Bonlperti e Vivolo che diedero forfait all'ultimo ..lomento. Anche con loro non l'avremmo spuntata poiché era l'epoca in cui i magiari si permettevano di andare a Wembley e di travolgere l'Inghilterra. Altri tempi. L'Ungheria di oggi non ha più quei "fenomeni" pur disponendo di elementi che alla classica scuola danubiana aggiungono un ritmo elevato ». Fra gli azzurri regna un diffuso ottimismo non disgiunto, però, dalla consapevolezza che l'Ungheria li farà soffrire. Tutti sperano di ripetere la prova con la Francia. Antognoni si augura di restare In campo per novanta minuti e fa: « Ho accettato serenamente la sostituzione contro I francesi porche nasceva da motivi tattici e non tecnici. C'era bisogno di un marcatore ed io non so difendere. Adesso sto bene ed il mio rendimento dovrebbe migliorare. Ad una staffetta non penso ma è chiaro che se dovessi deludere non avrei motivo di lamentarmi per un cambio ». Zaccarelli, festeggiato da alcuni italiani che l'hanno definito un • eroe » per il gol vincente messo a segno contro la Francia, è deluso di dover tornare in panchina. Sperava di giocare e la decisione di Bearzot lo ha sorpreso, ma non fa polemiche e non discute le scelte del et. dicendo che se « crede in una formazione è giusto che insista ». Anche sul viso di Maldera si legge II disappunto di dover andare In tribuna, però dalla sua bocca non escono parole di protesta, anzi sostiene che si aspettava di non andare in panchina neppure con la Francia. Come al solito esiste la possibilità per Zaccarelli e per Oraziani, che sta tornando gradualmente In buone condizioni di forma, di essere impiegati durante la partita qualora se ne presentasse la necessità. Trapattoni e Radice, che l'altra sera hanno cenato con la squadra all'Hotel Iruna, Ieri hanno assistito all'allenamento. Trapattoni, che va alle partite con II registratore sul quale incide le proprie osservazioni critiche come promemoria, dice che II gioco a « zona » dell'Ungheria può favorire gli azzurri: « L'importante sarà non voler vincere a tutti i costi ». Radice spiega che l'assenza di Nyilasi e Torocsik è un grosso vantaggio e che bisognerà approfittarne. Per gli spostamenti nelle varie sedi di partite del « mondiale », Radice e Trapattoni e gli osservatori Pacchetti e Vicini, viaggiano in un aerotaxi messo a disposizione da Pescamona, un industriale di Mendoza. £' curioso notare che Pacchetti si cimenta anche in giornalismo ed il suo primo articolo riguarda Svezia-Brasile. Ieri pomeriggio gli azzurri sono andati al porto per vedere la flotta dei pescherecci d'alto mare. Rientreranno a Buenos Aires domani sera, dopo aver assistito a Brasile-Spagna, con un volo speciale sul Fokker dell'aeronautica militare, per I soliti motivi di sicurezza. Bruno Bernardi