Satellite per misurare la distanza delle stelle

Satellite per misurare la distanza delle stelle E' allo studio presso il Cnr Satellite per misurare la distanza delle stelle PADOVA — Una settantina di scienziati europei e statunitensi partecipano da ieri a Padova a un convegno internazionale sui satelliti artificiali per misurazioni astronomiche, organizzato dagli istituti di astronimia applicata dell'Università di Padova. «L'incontro — ha affermato il professor Cesare Barbieri, ordinario di Statistica stellare nell'ateneo padovano — ha lo scopo principale di illustrare i risultati dello studio di un satellite — chiamato "Hipparcos", dal nome dell'astronomo greco vissuto nel secondo secolo prima di Cristo il cui obiettivo scientifico è quello di misurare con estrema precisione la distanza tra le stelle, i loro movimenti «lo studio dell' "Hipparcos", che dovrà essere capace di compiere misurazioni su circa centomila stelle — ha proseguito Barbieri — è stato deciso dall'agenzia spaziale europea (Esa) e commissionato ai Consiglio nazionale delle ricerche, per conto del quale hanno lavorato i ricercatori dell'Univeristà di Padova, dell'Osservatore astronomico di Asiago, del Politecinco di Torino e le industrie Aeritalia, Matra (francese) e Saab (svedese)». Se sarà realizzato — la de cisione finale spetterà comun que allTEsa il satellite astronomico sarà lungo tre metri e largo uno, peserà 125 chilogrammi e sarà dotato, tra l'altro, di due telescopi sistemati in modo da costituire, come ha sottolineato il prof, Francesco Scandone, presi dente della commissione spaziale del Cnr, «una sorta di Teodolite cosmico». L'orbita dell"«Hipparcos» sarà «geosincrona» — il satellite, cioè, girerà attorno alla Terra alla stessa velocità di rotazione del pianeta, apparendo, quindi, più o meno fermo in un punto del cielo — ad un'altezza di 40.000 chilometri. Il suo costo ammonterà ad alcune decine di miliardi di lire. «L'utilità di osservare gli astri da un satellite — ha rilevato il prof. Scandone — 7 dovuta soprattutto al fatto che, prima di giungere sulla Terra, la luce delle stelle deve attraversare l'atmosfera, rimandandone offuscata; inoltre i movimenti del nostro pianeta sono conosciuti solo fino a un certo punto e questo può compromettere una corretta valutazione degli spostamenti dei corpi cekesti».

Persone citate: Barbieri, Cesare Barbieri, Francesco Scandone, Scandone

Luoghi citati: Asiago, Padova, Torino