Studiosi esaminano l' «Ultima cena» insidiata da voraci microrganismi

Studiosi esaminano l' «Ultima cena» insidiata da voraci microrganismi Se ne parla da due anni ma per ora non si è fatto nulla Studiosi esaminano l' «Ultima cena» insidiata da voraci microrganismi Si nutrono dei pigmenti e dei colori - La malattia del capolavoro vata dall'assenza dell'impianto di climatizzazione - Le indagini ranno sino all'autunno - Secondo il sovrintendente Bertelli, la di Leonardo aggradegli esperti duresituazione è grave MILANO — Durerà fino all'autunno il consulto fra le équipes di esperti e studiosi incaricati di trovare i rimedi al «male misterioso dell'«Ultima cena» di Leonardo, nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. L'opera è minacciata da microrganismi che si nutrono dei pigmenti e dei colori. Di questo tipo particolare di «muffa», è responsabile, in gran parte, lo smog milanese. La malattia del dipinto — che è una delle mete classiche dei turisti — è aggravata dall'assenza di impianto per la climatizzazione e il filtraggio dell'aria, dalle alterazioni provocate nell'atmosfera dal quotidiano, massiccio, afflusso di visitatori e dalle vibrazioni provocate dal traffico che nella zona è molto intenso. Lo stesso problema, per anni, afflisse le strutture del Duomo e le decorazioni sulla facciata e le fiancate. Per quanto riguarda il «Cenacolo», si vede una crepa tra la parete che lo ospita e quella d'angolo, nonché un'ingobbatura al centro dell'affresco. A completare esami e suggerire rimedi, lavorano il professor Carlo Bertelli, sovrintendente alle Belle Arti per la Lombardia, alcuni studiosi appartenenti ad enti lombardi, l'Istituto centrale del restauro e il Consiglio nazionale delle ricerche. I risultati saranno resi noti soltanto nell'autunno prossimo, probabilmente attraverso una conferenza stampa. Dopo, cominceranno i lavori, per i quali occorreranno alcune decine di milioni. Il prof. Bertelli pensa di interessare all'intervento alcune banche milanesi. Prima di conoscere le conclusioni degl iesperti, qualsiasi anticipazione o tentativo di rimedio provocherebbe, in pratica — secondo Bertelli — solo danni. «Stiamo conducendo — ha spiegato il sovrintendente — una ricerca per poter impostare un corretto programma. Si devono stabilire le condizioni dell'affresco relativamente alla sala che lo ospita e a Ila parete che ne è di supporto, tenendo inoltre presente che altri dipinti, pure antichi, in quella medesima area affiorano, coprono e confondono l'originale di Leonardo. Una decisione affrettata nn farebbe che peggiorare un equnilibrio già molto precario. Intendo dire che qualsiasi soluzione scientifica non può essere precipitosa. La situazione è grave, ma non catastrofica. Di tale rischio, in ogni caso, si parla almeno da una decina d'anni, e le autorità preposte alla conservazione e tutela del nostro patrimo nio artistico, non possono non esserne al corrente. E dal 1969, per esempio, un carteggio tra Roma e Milano per sollecitare, da parte degli organi competenti lombardi, l'installazione di un impianto di c limatizzazione per il «Cenacolo», cosi come, allora, auspicava il prof. Parolini, del Consiglio nazionale delle ricerche. Fu bandito un concorso per provvedere all'installazione dell'apparec chiatura, fu proclamato un vincitore, ma non furono iniziati i lavori. «Per quanto ri guarda tale attrezzatura, dice ora il prof. Bertelli, ciò dipenderà da studi da condurre insieme alla Sovrintendenza ai beni architettonici o. r, Il Redentore, particolare dell'Ultima Cena: Gesù sta per indicare il traditore

Persone citate: Bertelli, Carlo Bertelli, Gesù, Parolini

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Roma