Ufficiali autonomi fermeranno le navi

Ufficiali autonomi fermeranno le navi Deciso il "timone selvaggio,, Ufficiali autonomi fermeranno le navi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — «Abbiamo deciso di fermare le navi dell'armamento privato e lo faremo. Anzi abbiamo già cominciato a farlo bloccandone due: la "Achille Lauro" in un porto olandese e la "Carla Costa" alle Antille». Chi parla è uno dei responsabili del sindacato autonomo dei capitani di mare (Lascamm-lega autonoma sindacale capitani marina mercantile) che raggruppa, secondo quanto egli stesso afferma, il 90 per cento dei comandanti e degli ufficiali delle flotte dell'armamento privato italiano. I capitani di mare diplomati nel nostro Paese attualmente sono 12 mila, di questi 4300 sono imbarcati su navi italiane (1500 su unità della flotta pubblica). Il motivo di questa agitazione, che è già stata definita «timone selvaggio», debbono essere ricercati, afferma sempre il responsabile del «Lascamm», nel fatto che gli armatori non acconsentono ad estendere la corresponsione dei contributi previdenziali anche durante i periodi di riposo successivi agli imbarchi (come già avviene per i colleghi imbarcati sulla flotta pubblica), l'applicazione dello statuto dei lavoratori ed in particolare la regolamentazione dei licenziamenti individuali; e infine, l'istituzione di un «mansionario». «A bordo facciamo di tutto — dicono — ed è giusto che d'ora in avanti si metta ordine in questa situazione». L'iniziativa del «Lascamm» che sostiene di voler bloccare per cinque giorni le navi da carico e per 48 quelle passeggeri, è stata duramente criticata dalla Federazione marinara Cil, Cisl e TJU, che l'ha definita «inopportuna in un momento nel quale il sindacato è impegnato in una durissima lotta per il rinnovo del contratto nazionale» . L'azione degli «autonomi» sembra destinata ad un certo successo visto il blocco di due navi oggi; il fermo preannunciato di altre due domani nonché di altre ancora via via che giungeranno nei porti per fare restare ima nave all'ormeggio è sufficiente che l'ufficiale marconista incroci le braccia; per legge la nave non può salpare se il «ruolino» dell'equipaggio, ed in particolare quello degli ufficiali, non è completo. «Forse riescono a fermare qualche nave — dicono alla Federaziome marinara — ma non riusciamo a vedere uno sbocco polìtico alla loro azione, che potrebbe invece risultare dannosa». Da parte sua il «Lascamm» respinge le accuse di «corporativismo» affermando di battersi per una categoria trascurata e bistrattata sia dagli equipaggi sia dagli armatori proprio per il difficile ruolo che a bordo colloca il comandante come una diretta emanazione del padrone pur essendo nella posizione di lavoratore dipendente, p. 1.

Persone citate: Achille Lauro, Carla Costa

Luoghi citati: Antille, Genova