A Genova un giovane evaso confessa "Ho ucciso il mio complice di un furto"
A Genova un giovane evaso confessa "Ho ucciso il mio complice di un furto" L'omicidio a Bolzano, per la divisione del bottino A Genova un giovane evaso confessa "Ho ucciso il mio complice di un furto" La vittima è Bruno Ajello, un pregiudicato napoletano di 27 anni - Fermato dalla polizia un amico dell'assassino che avrebbe assistito al delitto e recuperate molte armi rubate GENOVA — Pasquale Viele, 26 anni, originario di Bari, arrestato a Genova dopo un'evasione dalle carceri di Bolzano avvenuta il 29 maggio scorso, ha confessato ai carabinieri del nucleo investigativo, di avere ucciso il giorno stesso della sua evasione un pregiudicato di 27 anni, Bruno Aiello, da Napoli. L'omicidio — secondo quanto ha detto l'arrestato — sarebbe avvenuto dopo una colluttazione per un regolamento di conti a causa della divisione del bottino fatto durante un furto di armi. Nel marzo scorso, infatti, i due rubarono da un autotreno, sull'autostrada del Brennero, 34 revolver, 5 pistole e 13 carabine. Gran parte della refurtiva è stata ritrovata sabato scorso nell'abitazione di un pregiudicato genovese, vicino a quella | dove aveva preso alloggio Pasquale Viele, la cui presenza a Genova era stata segnalata dai carabinieri di Bolzano. Per la confessione del delitto, il giovane è stato denunciato in stato di fermo, mentre per la detenzione di armi e per i documenti falsificati che aveva con sé è stato confermato l'arresto. Indagini più specifiche sono condotte dai carabinieri non solo sull'« arsenale » di armi ritrovate in una valigia (sicuramente provenienti dal furto del Brennero), ma soprattutto sul materiale rinvenuto in un'altra valigia: un paio di manette, parrucche e baffi finti, tamponi per le orecchie, cerotti e siringhe; materiale usato nei sequestri di persona. Contemporaneamente all'arresto effettuato a Genova, agenti della questura di Bolzano hanno fermato un secondo giovane, Alessio Zannellato, 26 anni, residente nel capoluogo altoatesino il quale sottoposto ad interrogatorio, avrebbe affermato di essere stato solamente un testimone involontario della esecuzione di Aiello. Viele e Zannellato erano stati notati da diversi testimoni il pomeriggio di lunedì 29 maggio, assieme all'Aiello. Pasquale Viele, che era detenuto nelle carcedi ri Bolzano dove però godeva del regime di semilibertà (poteva uscire di giorno e doveva ripresentarsi la sera) dopo il delitto era scomparso dalla circolazione attirando su di sé i sospetti degli inquirenti. Le indagini proseguono soprattutto per far piena luce sul movente dell'assassinio: oltre all'affare delle armi spedite dalla ditta Bignani di Bolzano a Milano e scomparse durante il viaggio, diversi elementi farebbero ritenere fondata l'ipotesi che si stesse preparando un sequestro di persona. Bruno Aiello, che aveva fatto ritorno a Bolzano alcune settimane fa dopo aver scontato una pena detentiva in un carcere pugliese, era noto alla questura per una serie di reati contro il patri- monio e per i suoi legami con il mondo della prostitu zione. Il suo cadavere era stato scoperto casualmente. circa dodici ore dopo il delitto, da un gruppo di turisti su una piazzuola della strada del Renon.
Persone citate: Aiello, Alessio Zannellato, Bruno Aiello, Bruno Ajello, Viele
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