Primi aborti tra una settimana (se non ci saranno casi urgenti)

Primi aborti tra una settimana (se non ci saranno casi urgenti) Operante la legge sull'interruzione di gravidanza Primi aborti tra una settimana (se non ci saranno casi urgenti) Alla donna sono richiesti «7 giorni di riflessione» - Il prof. Bocci: «Siamo pronti; il 70% dei medici è disponibile» - Mauriziano: tre letti su 60 per questi interventi Martini: 40-50% di obiettori - Maria Vittoria: la questione discussa col quartiere Non ci sarà « onda d'urto » stamane negli ospedali, anche se la legge sull 'aborto entra in vigore e l'Interruzione di gravidanza, un dramma che vede la donna sola di fronte alla sua coscienza, è ormai legalmente consentita. « Noi siamo pronti » dice il prof. Adriano Bocci, direttore della Prima cllnica ostetrica universitaria nel complesso del Sant'Anna. « La nostra situazione è particolarmente favorevole: soltanto il 30 per cento dei medici si è dichiarato obiettore di coscienza; il restante 70 per cento ha affermato la stia disponibilità agli interventi. Ciò ci consente di avere un numero sufficiente di operatori sanitari per far fronte ad eventuali richieste, senza arrivare ad una discriminazione tra medici abortisti e non ». L'esperienza passata consente previsioni abbastanza ottimistiche. Precisa 11 prof. Bocci: « Complessivamente net tre anni '7677-78 abbiamo praticato un centinaio di interventi. Nel '77 su 40 richieste di aborto (una sola è stata rifiutata) 27 interventi erano motivati da cause di ordine nervoso. Lo psichiatra aveva diagnosticato, dopo un colloquio con l'interessata, il pericolo imminente e grave per le sue condizioni psichiche e l'aborto era stato eseguito, in tempi in cui la legge era assai meno permissiva ». Nel primi mesi del '78, fino al 2 giugno, le statistiche della clinica registrano 27 aborto, di cui 23 per « forme nervose, sindromi depressive ». « Prevedevamo un maggior numero di richieste — sostiene il clinico — Disto anefte l'iter della legge e la pubblicità che si faceva all'aborto ». La sua speranza è che, anche adesso, l'afflusso continui ad essere contenuto: « Altrimenti le strutture non saranno sufficienti. oSno indispensabili infatti gli esami di laboratorio prima di decidere l'intervento e ciò comporta un lavoro più intenso per il laboratorio e per i medici. Tuttavia, essendo ti 70 per cento del personale sanitario disponibile, non dovremmo trovarci in difficoltà ». Aggiunge: « Molto dipende dall'educazione della donna: si sa che guanto piti presto decide, tanto più facile è — per noi — intervenire. Una gravidanza di sei-otto setttmane non comporta neppure un ricovero, ma è una pratica da day-hospltal. In caso contrarlo richiede una permanenza in ospedale di due-tre giorni, con aumento dei costi, ma soprattutto insufficienza di letti ». Secondo il prof. Pier Nicola Siliquini, direttore sanitario del Sant'Anna, « oggi è l'inizio della "settimana di riflessione" prevista dalla legge ». Spiega: « La donna è invitata a riflettere per 7 giorni, poi potrà pretendere l'interruzione della gravidanza. Salvo casi urgenti, è difficile che s'incominci già stamattina ad operare ». ualche preoccupazione per il mese di tempo concesso dalla legge a chi si dichiari obiettore di coscienza: « Il termine ultimo è il 5 luglio. Ed è una carenza grave, perché non ci consente fin d'ora una organizzazione. Presumiamo che il 50 per cento del personale medico e paramedico sia obiettore, ma la percentuale potrebbe aumentare ». Occorrerà una mobilitazione di personale? Negli ospedali torinesi arriveranno pazienti rifiutate da medici obiettori negli enti ospedalieri della provincia? Interrogativi, per ora, senza risposta, ma che creano una situazione di disagio. « Non sarà un periodo facile — conclude il prof. Siliquini — tut tavla con la comprensione degli utenti e la buona volontà del medici tutto si potrà risolvere ». Al Mauriziano il direttore sanitario prof. Walter Neri precisa che « su 60 letti di ostetricia e ginecologia, almeno tre sono sta ti riservati per le donne che desiderano abortire ». Gli obiettori tra il personale medico non sono molti: « Questo non dovrebbe creare grandi difficoltà all'applicazione della legge ». Nel frattempo per favorire la donna che deve prendere questa « grave decisione » l'orario di ambulatorio (lunedi, mercoledì e venerdì) stato anticipato di un'ora, dalle 9 alle 10, per dare maggiori pos¬ sibilità a chi si rivolge all'ospedale. « Una seduta settimanale collegiale — afferma 11 prof. Neri — sarà fissata, forse il sabato, per l'opera di persuasione psicologica, prevista dalla legge, net confronti della donna ». Alla « settimana di riflessione » si richiamano tutti i direttori sanitari. Salvo casi urgenti, oggi negli ospedali torinesi non si praticheranno aborti. Osserva il prof. Neri: « D'altra parte anche per l casi urgenti sono indispensabili gli esami preparatori: garanzia per l'intervento e per la salute della donna ». Il prof. Luria direttore sanitario del Nuovo Martini precisa: « Occorre anche programmare la disponibilità di letti. All'assessore regionale alla Sanità dovrem¬ mo chiedere il minimo di attrezzatura per attuare il metodo Karman, il meno traumatizzante, e dovremo istituire un corso di Istruzione per il personale ». Gli obiettori? « Non sono pochi: circa il 40 per cento tra medici ostetrici ed anestesisti, più del 50 per le ostetriche e infermiere. Può anche darsi che le percentuali aumentino. Sono dati indicativi, in attesa dello scadere del mese concesso dalla legge ». Best qualche timore su un afflusso massiccio delle pazienti; resta anche un dubbio: « Perché non ci orientiamo, come altri Paesi hanno fatto, verso l'istituzione di consultori ambulatoriali In grado di praticare aborti ». Al Maria Vittoria la presidenza ha distribuito ieri una comuni¬ cazione in cui invita il personale a dichiararsi o no obiettore. Domani, In un incontro, presenti anche esponenti del comitato di quartiere, la direzione dell'ospedale dovrebbe fare il punto sulla situazione e stabilire le modalità di attuazione della legge. Osserva il prof. Igino Terzi, primario ginecologo: « Gli ostacoli veri però non vengono dagli obiettori, ma dalle carenze croniche delle strutture: nella sala operatoria c'è un solo lettino. Da anni denunciamo queste deficienze. Ora si dovrà provvedere In fretta, sta per la sala accettazione malati, sia per la sala operatoria, a potenziare le strutture e t locali ». Simonetta Conti

Persone citate: Adriano Bocci, Best, Igino Terzi, Luria, Pier Nicola Siliquini, Siliquini, Simonetta Conti, Walter Neri