Italia in campo per vincere ancora

Italia in campo per vincere ancora Mondiali in Argentina, stasera alle 18,45 gli azzurri contro l'Ungheria Italia in campo per vincere ancora dal nostro inviato speciale MAR DEL PLATA — / cai- ciatori azzurri hanno 90 mi- nuti a disposizione per rag- giungere il loro obiettivo nel «Mundial» argentino. Adesso che hanno battuto, e bene, la Francia, che l'Unghetria è di fronte, non sarà di troppo ricordare che sono partiti da Roma seguiti da un coro di fischi, e il passaggio al secondo turno era riconosciuto da tutti come il traguardo massimo cui puntare. E' chiaro che se la squadra confermerà oggi, come speriamo e cretdiamo, di essersi ritrovata in pieno dopo la tanto tormentata vigilia, piena di dubbi sulla condizione psicofisica dei singoli, si potrà guardare con altri occhi al proseguimento del torneo. Ma non è ancora il momento delle illusioni. Questa Ungheria avvelenata, dal match di apertura contro la grintosa Argentina, non sarà certo un avversario arrendevole anche se il suo commissario tecnico Baroti ora fa pronostici cauti. Sarà bene non credergli troppo. La selezione magiara ha delle grosse capacità di gioco, ha perso inopinatamente per squalifica due dei suoi uomini migliori, ma ne recupera per l'occasione al- men0 uno dì eguale peso te- cnico: l'esperto Fazekas, at- taccante. Puniti dalla Fifa, secondo regolamento, Toro- csy e Nyilasi, infortunato Torok, convalescente Varadi, a Baroti sono rimasti soli 16 giocatori dei venti portati da Budapest, rinunciando ai 22 «perché troppi doppioni creano polemiche». Non ha molto da scegliere. Bearzot non si fida, ed ha ragione. Preoccupa però un poco una sua frase, mormorata mentre dal cielo scende uno dei tanti piovaschi della giornata: «Se il terreno è pesante, meglio. Sino loro che dovranno vincere, non ce la faranno neppure ad alzare la palla». Anche noi dobbiamo vincere, però. La gara è importante proprio per questo, perché con altri due punti si avrà la sicurezza di passare il girone, o meglio la quasi sicurezza perché c'è ancora la possibilità (teorica) che la Francia batta l'Argentina (oggi) e Ungheria, e gli avvelenati padroni di casa si rifacciano con noi il 10 giugno, affidando così la classifica del turno alla differenza reti. Ma questi sono calcoli del domani, oggi si deve vincere per poi poter affrontare la Argentina in un match che non presenti altri motivi di battaglia se non la caccia al primo posto del gruppo. Sarà dura, ma gli azzurri hanno dimostrato contro la Francia di avere ritrovato la fiducia in se stessi. Bearzot manda in campo la squadra che ha iniziato il match contro gli uomini di Hidalgo, ci sarà la sola novità di Cuccureddu in panchina — scontata la squalifica — al posto di Maldera. Assieme ad Italia - Ungheria si disputano oggi Argentina-Francia a Buenos Aires, Polonia - Tunisia a Rosario, Germania Ovest - Messico a Cordoba. Comincia il secondo turno delle eliminatorie, mentre si discute attorno al primo caso di doping, vittima o colpevole Willy Johnstone. Sarebbe clamoroso davvero che gli scozztsi si fossero « drogati » per perdere 3 a 1 di fronte al Perù. Argentina Francia si gioca nello stadio del River Piate quasi quattro ore dopo la fine della gara fra azzurri e magiari, le due squadre andranno in campo già conoscendo il risultato dell'altro match del girone. Non è detto che sia un vantaggio. La vigilia azzurra ha visto la squadra concentrata, ma serena. « Un gruppo di giovani per bene, credevamo che i calciatori si dessero tutti delle arie » testimonia Giuseppe Barbero, uno dei molti italiani che hanno dato impulso alla crescita di Mar del Piata, proprietario dell'hotel Guerrero attiguo all'Iruna che ospita la nostra rappresentativa. Solo Bearzot non riesce ] a distendersi, il risultato gli interessa al di là del suo peso sulla clasifica: ha creduto ! in questo gruppo di giocatoj ri, ha anche dovuto fare delle | rinunce che gli sono costate, vorrebbe che la squadra avesse i riconoscimenti che secondo lui merita. Tranquilli, ma cauti. Zoff e colleghi vanno in campo contro lungheria vecchia rivale dì tante sfide ad alto livello. Chi sta fuori morde il freno, guai se non fosse così, ma i ventidue fanno blocco, e Gigi Peronace sorveglia il gruppo con trepida attenzione di un fratello maggiore. Adesso che abbiamo ritrovato la squadra, c'è il timore di riperderla nello spazio di un pomeriggio. La « resurrezione » (nel gioco, prima ancora che per il risultato) è stata tanto improvvisa da non crederci, dopo una stagione che aveva destato grosse preoccupazioni. Che il vento dell'Atlantico continui a soffiare nelle vele azzurre. Bruno Perucca l a cng«