Il San Paolo assumerà 325 giovani Situazione drammatica per i tessili

Il San Paolo assumerà 325 giovani Situazione drammatica per i tessili Il San Paolo assumerà 325 giovani Situazione drammatica per i tessili Stesso impegno anche per altri istituti di credito piemontesi - Concluso il dibattito sul settore abbigliamento: presenti politici e sindacalisti, non gli industriali Primo «risultato positivo» nella vertenza tra federazione Cgil, Ci si, Uil ed istituti di credito. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina presso la sede regionale Uil, le organizzazioni sindacali hanno infatti spiegato: «Il San Paolo ha concordato l'assunzione di 325 giovani disoccupati, iscritti nella lista speciale della legge 285, che do vrebbero coprire le esigenze di personale per tutto il Piemonte lino al 30 giugno del '79. Prima che scada tale termine, l'istituto si impegna ad una verifica con il sindacato per definire eventuali nuove esigenze nel secondo semere». «Continueremo i Iconfronto — hanno aggiunto i sindacalisti — perché anche le Casse di Risparmio e la Banca Popolare di Novara, cioè gli istituti con direzione centrale in Piemonte, mostrino una volontà politica concreta di giungere ad altri slmili accordi». La vertenza tuttavia non si esaurisce la creazione di nuovi posti di lavoro. Sono sul tappeto ancora alcuni problemi da affrontare, vale a dire la «pubblicizzazione dei dati sui flussi del credito e l'impegno a finanziarle, in via prioritaria, i piani settoriali ed infrasettoriali», nonché «l'utilizzo sociale della "beneticlenza"». ** Al dibattimento organizzato dalla Provincia sul settore tessile abbigliamento, che si è svolto nei giorni scorsi al salone dell'Iacp, hanno partecipato politici e sindacalisti, ma non gli industriali. «Senza una collaborazione — è stato osservato — aumentano le difficoltà nel trovare uno sbocco alla crisi». Nella relazione introduttiva, l'assessore al lavoro Mercandino, dopo il saluto del presidente Saivetti, ha fornito i dati della Comunità europea: «In seguito all'offensiva dei paesi in via di sviluppo, le importazioni sono aumentate dell'80 per cento tra il '73 e il '76, provocando la chiusura di oltre 3mila stabilimenti con la perdita diìiO mila posti di lavoro». Otre più recenti, riferite al Piemonte, parlano di un intervento della Cassa integrazione che nel '77 è stato di 12,4 milioni di ore. Ancora: 11 ridimensionamento del settore, iniziatosi negli Anni 50, ha dimezzato in un ventennio la manodopera della nostra Provincia. «Continua il massiccio ricorso alla Cassa integrazione, 2500 lavoratori rischiano di perdere il posto». A parte questa situazione, 1 dati forniti dall'Unione Industriale e dal sindacati sul vari punti produttivi sono nettamente discordanti, addirittura opposti. «Ciò significa — ha precisato Mercandino — che non possiamo approntare strumenti per un serio intervento». Esistono leggi, vi è la possibilità di ricorrere a mobilità intersettoriale e a misure di riconversione, ma occorre non pedere altro tempo. Quanto sia drammatica ormai la siatuazione è ancora stato puntualizzato dai numerosi interventi di sindacalisti. Ha concluso l'on. Colajannl, presidente della commissione al bilancio del senato: «E' essenziale che il piano di settore cominci a funzionare. Guai attendere che sia perfetto e che accontenti tutte le parti in causa, bisogna piuttosto approntare strumenti in grado di adeguarlo alle diverse realtà».

Persone citate: Mercandino

Luoghi citati: Novara, Piemonte, San Paolo