Quindicenne è mutilato al primo giorno di lavoro

Quindicenne è mutilato al primo giorno di lavoro Un ingranaggio gli ha maciullato il braccio Quindicenne è mutilato al primo giorno di lavoro NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MILANO — Al primo giorno di lavoro, un apprendista di 15 anni, figlio di immigrati, ha avuto un braccio tranciato da una macchina. Sesto di otto figli, si chiama Gabriele Pozzi, abita a Bulciago — a pochi chilometri da Milano — in via Madonnina 13. I genitori sono sono originari della Campania, in famiglia lavorano tutti, salvo i due ultimogeniti, ancora in età della scuola dell'obbligo. La rettimana scorsa, Gabriele Pozzi era felice: aveva trovato un posto anche lui. Quelle poche decine di migliaia di lire, regolari, al mese, significavano, per la famiglia, una persona in meno da mantenere. Lunedi Gabriele si è vestito con la tuta blu, appena acquistata, e si è recato alla fabbrica, poco distante, che produce pezzi di ricambio per macchine. Ha salutato i colleghi e il caporeparto; allegro, curioso, con una gran voglia di imparare e di vedere «coTne si faceva a lavorare ». Il ragazzo si è accostato a un ingranaggio, ha chiesto spiegazione sul funzionamento, ha osservato, si è sporto: troppo vicino. Girando, la macchina gli ha lambito una manica, ha afferrato un lembo della stoffa e ha trascinato giù il ragazzo. Gabriele ha urlato mentre i suoi compagni già accorrevano e avevano fermato l'ingranaggio. Era tardi: il braccio destro appariva maciullato, tranciato sopra al gomito. Il giovane ne avrà per sessanta giorni. Poi guarirà; cioè la ferita sarà suturata completamente e per il resto della vita Gabriele rimarrà con un braccio solo. Quando uscirà dall'ospedale, tra un paio di settimane, dovrà ricominciare la ricerca di un posto. Un altro incidente sul lavoro, ma mortale, è avvenuto a Cernusco sul Naviglio, grosso centro della fascia intorno a Milano. L'operaio Girolamo Lain, cinquantottenne, residente in via Manzoni 6, da anni prestava servizio in un'azienda che produce aerosol e che ha lo stabilimento in via Buonarroti 60. L'operaio era addetto alla pulizia dei serbatoi. Lunedi, come di consueto, si è calato in uno di essi per provvedere al suo lavoro. Da sempre, il Lain ripuliva le pareti delle cisterne usando il cloruro di metilene; per proteggersi dalle velenose esalazioni indossava un'apposita maschera protettiva. Quando i suoi colleghi lo hanno rinvenuto cadavere, dentro il serbatoio, sul volto non aveva nulla. o. r.

Persone citate: Gabriele Pozzi, Girando, Girolamo Lain, Lain

Luoghi citati: Bulciago, Campania, Cernusco Sul Naviglio, Milano