La Amati è denunciata (e Nieto è condannato) di Liliana Madeo

La Amati è denunciata (e Nieto è condannato) Roma: per oltraggio ai carabinieri La Amati è denunciata (e Nieto è condannato) Al marsigliese galante sono stati inflitti quattro anni e mezzo ROMA — Sensibile più alle ragioni della giustizia che a quelle del cuore, il mondo continua ad accanirsi contro Giovanna Amati e il suo ex «carceriere» Daniel Nieto fra i quali, durante i lunghi gior-1 ni della prigionia, era sboc- \ ciato l'am°rf- Una valanga di j guai sì abbatte su di loro. Lui e stato condannato a quattro anni e cinque mesi, e a una multa di un milione e duecen- tornila hre, porto, ricettalo-1 ne, detenzione di una pistola, e possesso di documenti falsi.; Contemporaneamente e giun-|to dalla Francia un fono- ' gramma delle autorità giudiziarie: non chiedono l'estradizione, ma fanno presente che deve scontare un anno e mezzo di una vecchia condanna, e un altro anno che gli è stato inflitto per il mancato rientro dopo una licenza. Sul fronte di Giovanna Amati nubi di altro tipo si addensano. Come è noto, il giudice Imposimato ha disposto che uno psichiatra la sottoponga a perizia per accertare se è in possesso di tutte le sue facoltà mentali. I carabinieri l'hanno adesso denunciata per oltraggio. Il fatto a cui si riferiscono è l'episodio dell'arresto di Daniel Nieto a via Veneto. E' vero infatti che la ragazza pressata dalle loro sollecitazioni gli aveva permesso di mettere le mani su Nieto. Ma, evidentemente, le maniere dei carabinieri le devono essere parse poco delicate nei confronti del suo di-j letto. Gli spari e l'emozione' devono averla scombussolata. Pianse, imprecò, si disperò, coprì di contumelie i militi che portavano via Nieto, quelli che tentavano di bloccarla per strada mentre inseguiva il furgone dei carabinieri, quelli che si trovò davanti al nucleo investigativo dove Daniel fu sottoposto al primo interrogatorio. Con loquela colorita, la ragazza dipinse il suo dolore e coinvolse nell'imprecazione familiari e antenati degli agenti, i quali evitarono di intervenire subito rendendosi conto della complessità della situazione. Ora l'hanno de- | I manciata. «Non ne potevamo fare a meno essendosi trattato di scene plateali alle quali hanno assistito decine di persone — dicono i carabinieri Correremmo noi il rischio 1 dì una denuncia per omissio \ ne di atti d'ufficio». j La scena di quel mercoledì omeriio in yia veneto, esattamente una settimana pri è stata ricostruita da vanti alla terza sezi 1 le del triDunale di RPoma. Questa volta „ marsigliese è ; tutt0 m blu%on le |sctte da t ; w h ' senza lacci. Quieto, si è lasciato condurre in aula e fuori aula. Calmo, ha raccontato la «sua» versione dei fatti. Egli, ad esempio, ha completamente eliminato il capitolo del sequestro. Ha affer| mato che vive a Torino, che I era giunto a Roma il giorno precedente e come un semplice turista stava passeggiando per via Veneto. Non ha capito perché due uomini gli sono piombati addosso. Lui è scivolato, perdendo l'equilibrio e si è ritrovato nel furgone dei militi. Nessuna resistenza, nessun tentativo di sparare. Nessuna spiegazione, anche, sa darsi circa i motivi dell'arresto. Per quanto riguarda la pistola che gli è stata trovata, ha detto di averla comprata per 100 mila lire ma di non voler dire da chi. La carta d'identità falsa: l'ha trovata per terra, s'è limitato a sostituire la foto. Sulla resistenza a pubblico ufficiale e le lesioni che gli avrebbe procurato — reati da cui è stato assolto — hanno parlato il capitano Tommaselli e il brigadiere Centurioni, sfumando notevolmente le responsabilità del Nieto. Il sottufficiale raccontava poi: «Scalciava come un matto quando s'è chinato a terra sulle ginocchia. Come poteva farlo? Ma lei non ha idea di come è disposto a tutto un uomo che si sente arrivare sulle spalle 20 anni di galera. Sul furgone ha incominciato a battere la testa contro il pavimento, digrignare i denti, come in preda a una crisi epilettica. L'autolesionismo non lo capisce? Significa ricovero in ospedale, possibilità maggiori di evasioni. E quello R è disposto a tutto. L'ho detto ai mei superiori: sorvegliatelo bene, Nieto in galera non ci resta, prima o poi riesce a scappare. Il pm aveva chiesto sei anni di reclusione. Il difensore, avv. Di Cerbo, aveva sottolineato che «Nieto si è fatto arrestare, non per amore certo, ma per scindere le sue responsabilità da quelle degli altri, forse mentre stava intraprendendo la strada del pentimento?». E' l'annunzio della linea di difesa generale di Nieto? Una voce circola a Palazzo di Giustizia: il marsigliese aveva intenzione di costituirsi, pensava di farlo arrivando davanti al giudice — mano nella mano — al fianco di Giovanna Amati sabato mattina. I carabinieri, intervenuti tre giorni prima, avrebbero guastato la bella scena. Liliana Madeo

Luoghi citati: Francia, Roma, Torino