Di Cristina il «boss di Riesi», aveva in tasca il tesoro di un contrabbandiere napoletano

Di Cristina il «boss di Riesi», aveva in tasca il tesoro di un contrabbandiere napoletano Di Cristina il «boss di Riesi», aveva in tasca il tesoro di un contrabbandiere napoletano dal nostro corrispondente PALERMO — Solo sospetti e qualche fermo a Palermo per l'omicidio del capomafia di Riesi Giuseppe Di Cristina, 45 anni, ucciso lunedì mattina alle 8 in una via della città nuova dov'era andato ad un misterioso appuntamento. Un'unica cosa sembra certa: il idller che ha affrontato e ucciso il boss, dovrebbe essere stato a sua volta ferito. Di Cristina, resosi conto di essere caduto in un agguato, ha estratto la rivoltella ed ha esploso due colpi; poi l'arma si è inceppata ed è stata la sua fine. Tracce di sangue sono state rilevate per un centinaio di metri: dal luogo dello scontro sino al punto in cui l'assassino, si presume, sia salito sull'auto di un complice per lasciare definitivamente via Leonardo da Vinci. In tasca di Di Cristina gli investigatori hanno trovato due assegni (venti milioni) intestati al contrabbandiere di sigarette napoletano Ciro Esposito. Il boss, giunto da Riesi lunedì stesso avrebbe dovuto trattare l'acquisto di due giocatori per la squadra di calcio di Caltanissetta che milita tra i dilettanti della prima divisione. Non si è però escluso che avesse anche intenzione d'incontrare altri misteriosi personaggi e che qualcuno, venuto a conoscenza del fatto, gli' abbia teso il mortale agguato.

Persone citate: Ciro Esposito, Giuseppe Di Cristina

Luoghi citati: Caltanissetta, Palermo, Riesi