Il giudice fa bloccare i conti all'editore Gianni Mazzocchi di Gianni Mazzocchi

Il giudice fa bloccare i conti all'editore Gianni Mazzocchi Chiesto per la figlia un riscatto di 3 miliardi? Il giudice fa bloccare i conti all'editore Gianni Mazzocchi La sorella della rapita stava per prelevare in banca "una grossa somma" gtr MILANO — Il sostituto procuratore della Repubblica dott. Armando Spataro, che si occupa dell'inchiesta sulla scomparsa di Maria Grazia Mazzocchi, 33 anni, figlia di Gianni Mazzocchi, titolare della «Domus» che stampa l'omonima rivista, i mensili Quattroruote e Tuttoturismo, ha fatto bloccare i conti bancari della casa editrice. Il provvedimento conferma l'ipotesi che la donna sia stata rapita e che il magistrato voglia impedire il pagamento di un eventuale riscatto. Ieri mattina, Giovanna Mazzocchi, 30 anni, sorella di Maria Grazia ed amministratore delegato della società «Domi: », si è recata nell'agenzia della Banca Commerciale di via dei Giardini per prelevare una grossa somma, ma con stupore ha appreso che il conto era stato bloccato. Nessuno l'aveva avvertita del provvedimento né al suo domicilio, né alla sede sociale dell'azienda. Giovanna Mazzocchi si è subito recata dal suo avvocato di fiducia, Cesare Rimini, che ha cercato invano di sbloccare la situazione: «Non c'è stato nulla da fare — ha poi dichiarato il legale ai giornalisti — anche se allo stato attuale delle indagini non è ancora possibile affermare con certezza che Maria Grazia Mazzocchi sia rimasta vittima di un rapimento. Per il momento si può parlare solo di scomparsa e su questa considerazione sono d'accordo anche polizia e carabinieri ». «Il provvedimento del dott. Spataro è se non altro intempestivo. Come legale della società — ha aggiunto l'avvocato Rimini — non trovo giusto bloccare tutti i conti della ca- sa editrice, specie in un momento come questo in cui quasi tutte le società editoriali sono in difficoltà. Inoltre la Domus si è trasferita da poco nella nuova sede il cui stabile di recentissima costruzione è gravato da pesanti ipoteche. A questo si unisce, ora, il provvedimento del magistrato che ha creato una situazione insopportabile in tutta la casa editrice dove lavorano 120 persone. Gli amministratori non sanno come andare avanti. Io spero che tutto ciò sarà vagliato dal dott. Spataro al quale è già stato detto che ogni prelievo bancario sarà giustificato». Evidentemente il dott. Spataro (anche se non ha voluto specificare in base a quali prove) è convinto che si tratti di un nuovo sequestro di persona e ha agito in questo senso per bloccare, o almeno rendere difficoltose, le trattative del rilascio. Lunedì scorso i familiari di Maria Grazia Mazzocchi avevano lanciato un appello nel quale chiedevano, a chiunque avesse notizie della congiunta, di farsi vivo nel modo che riteneva più opportuno. Nell'appello si faceva anche presente che le condizioni fisiche dell'ostaggio sono precarie perché la giovane donna soffre di claustrofobia, di sinusite cronica e di blocco dell'articolazione dell'anca sinistra. Maria Grazia Mazzocchi, giornalista nell'azienda paterna, mercoledì della scorsa settimana si era recata a cena dalla sorella Giovanna, in via dell'Annunciata, assieme ai due figli (il marito si trovava nell'America Latina per lavoro). Alle 22 era uscita per recarsi a bordo della sua «Opel Kadett», in via S. Marco 1 in casa di una collega dove si era trattenuta con alcuni amici fin verso mezzanotte. A quell'ora aveva detto che doveva tornare a casa, in via Giotto 3, nella zona della Fiera Campionaria, perché il giorno dopo aveva impegni di lavoro. La stessa affermazione l'aveva fatta con la sorella Giovanna, che aveva pregato di accompagnare l'indomani a scuola i figli in quanto l'autista era a Roma con l'editore. Nell'appartamento di via Giotto, però, Maria Grazia Mazzocchi non è mai arrivata: la sua macchina è stata trovata il giorno dopo, con una portiera aperta e le chiavi nel cruscotto, a un centinaio di metri da casa. L'allarme è stato dato giovedì mattina, 25 maggio, proprio dalla sorella Giovanna che si è presentata in questura per denunciarne la scomparsa: i familiari temevano — e a loro dire temono ancora — che alla congiunta sia accaduta qualche disgrazia. Finora i Mazzocchi hanno decisamente negato di avere già avuto una richiesta di riscatto che, secondo voci, si dovrebbe invece aggirare sui tre miliardi. Intermediario, tra i rapitori e i familiari di Maria Grazia, sarebbe il parroco della chiesa di San Marco, ma anche questa notizia è stata smentita dal sacerdote. Dal giorno della scomparsa polizia e carabinieri hanno interrogato tutte le persone che avevano avuto rapporti con la giornalista fino al 24 maggio scorso: non è stato però possibile sapere che cosa siano riusciti a raccogliere gli inquirenti. E' ormai certo, comunque, che per la magistratura si tratti di rapimento a scopo di estorsione e questo giustificherebbe il provvedimento del dott. Spataro. Gino Mazzoldi Maria Grazia Mazzocchi

Luoghi citati: America Latina, Milano, Rimini, Roma