Una sentenza stabilisce che i benzinai devono essere considerati dipendenti

Una sentenza stabilisce che i benzinai devono essere considerati dipendenti Una sentenza stabilisce che i benzinai devono essere considerati dipendenti Il Tribunale di Torino ha riconosciuto per i gestori il diritto ad essere assunti dalle compagnie petrolifere - La decisione interessa 50 mila addetti in Italia La lunga battaglia del benzinai perché fosse loro riconosciuto il diritto di essere assunti dalle compagnie petrolifere come lavoratori dipendenti dell'Industria (e come tali usufruire del trattamento mutualistico e pensionistico) è definitivamente vinta. Lo conferma una sentenza del tribunale di Torino relatore Dapelo) che modifica le decisioni di due pretori nelle cause promosse dal benzinai Luigi Manfrln e Domenico Martucci contro la MoblIoli e la Mach. SI dellnea cosi una nuova giurisprudenza destinata a modificare la prassi in vigore da anni che configurava l'addetto alla distribuzione di carburante come « imprenditore commerciale autonomo », un'etichetta di comodo che sgravava le compagnie da ogni responsabilità e lasciava il benzinaio privo di mutua e di altre coperture previdenziali. Ad aprire la strada a questo nuovo indirizzo era stata una sentenza del pretore Converso, confermata in appello, nella causa intentata da Realdo Emanuel contro la Chevron. In passato infatti 11 gestore era nella maggioranza del casi sotto posto dalla compagnia a vincoli rigidi in relazione alla tenuta del chiosco, alle condizioni di vendita e dt pagamento dei prodotti, ai quantitativi, ai pesanti orari di lavoro, alla tenuta dei libri fiscali. Cosi, per far fronte alle necessità economiche della « ge stione » doveva ricorrere ai fidi bancari 1 cui tassi finivano per rosicchiare gli utili. Dopo la prima sentenza, rivoluzionaria, altre due di diverso orientamento avevano rimesso in discussione il problema, ora risolto dal tribunale in senso favorevole alle richieste dei benzinai, assistiti dagli avvocati della Ci si. La decisione avrà riflessi in tutta Italia dove operano circa 50 mila addetti ai distributori i quali, secondo quanto hanno stabilito 1 giudici torinesi, potranno chiedere non solo l'assunzione come « lavoratori subordinati » ma anche 11 pagamento degli arretrati e la regolarizzazione contributiva ai fini mutualistici: due « voci » che hanno retroattività decennale. Le compagnie, dal canto loro, potranno essere chiamate a versare somme Ingenti, in contributi e liquidazioni, per decine di miliardi. « Questa sentenza — ha detto il segretario della Clsl torinese Delplano — conferma la validità della linea scelta dal sindacato benzinai confluito nella Citi. Con loro, a livello nazionale, abbiamo già preparato la piattaforma rivendicativa per la revisione del rapporto di lavoro ». 51 tratta di una formidabile arma di cui potranno disporre i sindacati di categoria per tutelare le richieste di migliaia di lavoratori prima in balia del pochi « potenti » che subappaltavano 1 chioschi con contratti capestro. Inoltre sarà possibile ottenere una tutela previdenziale e antinfortunistica finora negata, pur svolgendo 1 benzinai un'attività che li espoe a notevoli rischi di Intossicazione da piombo tetraetile e di infortuni provocati da esalazioni venefiche o da esplosioni. fr. bu.

Persone citate: Dapelo, Delplano, Domenico Martucci, Realdo Emanuel

Luoghi citati: Italia, Torino