Il Regio estraneo al caso
Il Regio estraneo al caso Le reazioni a Torino dopo gli arresti Il Regio estraneo al caso TORINO — Il Teatro Regio di Torino non è coinvolto nella burrasca che ha colpito altri enti lirici italiani tra i più importanti. Per ora almeno, nessuno dei suoi dirigenti ed amministratori è stato accusato. Bisogna anche dire che tra tante voci e critiche di diverso tipo che sono circolate e circolano sul Regio, un'accusa del genere non si è mai sentita nemmeno dai rappresentanti politici dell'opposizione. Eppure le indagini non sono mancate: anche a Torino, come in altre città, la Guardia di Finanza ispezionò nel giugno dello scorso anno la corrispondenza d'archivio conservata negli uffici del sovrintendente Giuseppe Erba e del direttore artistico Gianpiero Taverna. Benché coperta dal segreto istruttorio, si seppe che l'operazione aveva avuto esito completamente negativo. Successivamente vi furono altre ispezioni, l'ultima se non erriamo un paio di mesi fa: e sembra non si sia mai trovato nulla di colpevole. Il fatto è un altro: la legge Corona disponeva la chiusura delle famose agenzie di ingaggio e l'istituzione di un centro nazionale, ma tutto è rimasto allo stato di intenzione. Le agenzie ufficialmente non ci sono più, ma esistono i «segretari» e gh «uffici stampa» con i quali gli artisti in giro per il mondo invitano gli enti a trattare: chi può dire se essi non siano agenti A Torino non c'è nemmeno un ufficio collocamento per gli artisti. Bisogna dunque distinguere tra chi tratta con questa gente per necessità e senza dolo, e chi invece paga forti tangenti tangenti con i denari dello Stato. I sindaci sono per legge presidenti degli enti lirici della loro città. Dice il sindaco di Torino, Novelli: «Al di là delle imputazioni, siamo tutti sullo stesso piano e nella peggior condizione ptr poter operare. Sono presidente mio malgrado da circa tre anni di questo ente, e sono circa tre anni che mi sento dire dai vari ministri e sottosegretari che tra pochi mesi avremo la nuova legge. Non è mai arrivata, mi auguro venga almeno per la fine del mio mandato: e che il sindaco non debba più essere presidente di un'azienda di importanza fondamentale per la vita della città e della regione, con 00 dipendenti». Può esserci anche un risvolto politico. Afferma l'assessore alla cultura, Giorgio Balmas, esperto di spettacolo e fondatore dellUnione Musicale: « Indubbiamente, trattandosi di un problema di cui si parla da molti anni, il fatto che si sia giunti al momento drammatico degli arresti (proprio mentre si spera che arrivi la nuova legge sul teatro, e molte gestioni teatrali stanno cambiando in meglio), provoca il sospetto di un minimo di forzatura». Aggiunge: « Però, finché non si sa esattamente quali sono i fatti contestati, uno per uno, è doveroso tacere e aspettare di saperne di pkU. Non possiamo che rallegrarci che il Regio sia fuori da questi brutti incidenti, ma sentiamo una forte solidarietà con tutti gli enti per il discorso di miglioramento e progresso faticosamente in atto, e che non vorremmo fosse interrotto o reso difficile da tali avvenimenti ». Anche il de Guido Pignocchino, rappresentante di minoranza (fu vice-presidente del Regio nella precedente amministrazione) dichiara: « E' necessario venga fatta immediata chiarezza e distinzione tra irregolarità causate da obiettiva carenza legislativa e reati ben altrimenti configurabili, pena il coinvolgimento di tutti gli enti lirici in una condanna generalizzata e profondamente ingi'.sta». b. alt. operativo è un dato assoluto, conosciuto in tutto il mondo musicale. La correttezza del suo agire l'ho constatata direttamente in tanti casi, e in tutto il suo stile. Lo stesso mi è accaduto con Floris Ammarinati, che portò la «Fenice» di Venezia a ben rilevante livello di cultura e di organizzazione. Altrettanta stima esprimo a Sylvano Bussotti e a Gioachino Lanza Tornasi. Possono anche esserci divergenze sulle scelte, sugli orientamenti programmatici. Ma sempre al nostro livello. Non riguardano il sottobosco. Conosciamo le ragioni di chi ha mosso questa vicenda. In arte, nella musica, nel teatro, non esistono protezioni o persecuzioni. Paghiamo di persona ogni volta davanti al pubblico. Non si può barare. Gian Andrea Gavazzani
Persone citate: Floris Ammarinati, Gian Andrea, Gianpiero Taverna, Gioachino Lanza Tornasi, Giorgio Balmas, Giuseppe Erba, Guido Pignocchino, Novelli, Sylvano Bussotti
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