Eurojazz ad Ivrea si replica nel '79

Eurojazz ad Ivrea si replica nel '79 Successo della "3 giorni,, Eurojazz ad Ivrea si replica nel '79 Sei complessi hanno presentato una rassegna dei vari stili - Applausi a Basso IVREA — Il primo Eurojazz Festival svoltosi al «Giacosa» di Ivrea da venerdì a ieri, si è concluso con un bilancio più che lusinghiero. Per 3 giorni, il teatro ha fatto registrare il tutto esaurito sia alla sera durante gli spettacoli sia al pomeriggio nel corso delle prove che hanno richiamato centinaia di giovani accanto ! ai complessi. L'iniziativa, proI mossa dall'Azienda autonoma di Turismo con la collaborazione dell'assessorato regionale al Turismo e del Jazz club di Torino, non poteva dare risultati più positivi. «Tutta la città è stata coinvolta dal festival», ha sottolineato il rag. Stefano Strobbia, presidente dell'azienda i autonoma. Sergio Ramella e Pier Luigi Catalano, responsabili del Jazz club di Torino, hanno ricordato il vantaggio di avere trasferito la manifestazione in provincia. «Intanto abbiamo coinvolto nuove fasce di pubblico, poi ci siamo trovati dinanzi a un entusiasmo genuino. Una ricompensa per tutti quelli dell'organizzazione che hanno lavorato sodo per il successo della manifestazione». Sul piano finanziario, il festival è stato reso possibile dall'intervento degli enti locali. Il costo del biglietto era in¬ fatti assai contenuto (1500 lire per serata, 3500 l'abbonamento per tutte tre le giornate), ma il sacrificio è stato ricompensato dalla partecipazione, tanto è vero che fin d'ora si può parlare di una riconferma del festival per gli anni a venire. Sei i complessi in scena. Gli applausi più calorosi sono i andati a Gianni Basso, che con il suo sax ha sostituito venerdì Barney Wilen, trattenuto negli Stati Uniti da motivi familiari, al quartetto jugoslavo Bosko Petrovic, e al sestetto Piana Valdambrini. Ma tutta la manifestazione si è mantenuta a livelli di eccellenza. Il pubblico ha avuto modo di ascoltare una rassegna dei vari stili del jazz, da quello tradizionale a quello d'avanguardia, presentato dal quartetto tedesco Voices e dal quartetto polacco Zbigniew Namyslowski, che hanno chiuso ieri la rassegna. Nel complesso, la manifestazione è servita a riconoscere l'importanza del ruolo esercitato dai musicisti americani operanti in Europa, la cui costante presenza costi! tuisce per i jazzisti europei I uno stimolante punto di rife| rimento e una fonte di arricI chimento stilistico e cultui rale.

Persone citate: Barney Wilen, Bosko Petrovic, Giacosa, Gianni Basso, Pier Luigi Catalano, Sergio Ramella, Stefano Strobbia, Valdambrini, Zbigniew Namyslowski

Luoghi citati: Europa, Ivrea, Stati Uniti, Torino