Il monaco che difese Pasternak di Lia Wainstein

Il monaco che difese Pasternak Il monaco che difese Pasternak Vent'anni fa Boris Paster- nak, la cui opera più celebre, il romanzo II dottor Zivago, era uscita nel 1957 in italiano presso l'editore Feltrinelli, fu il primo scrittore sovietico a essere insignito del premio Nobel per la letteratura. Ma già sei giorni dopo in un telegramma all'Accademia svedese, scriveva: «In vista dell'interpretazione subita da tale distinzione nella società in cui vivo debbo rinunciare al premio immeritato attribuitomi. Non considerate un'offesa il mio rifiuto volontario». Nell'Unione Sovietica infatti si era subito iniziata una violenta campagna scandalistica e diffamatoria. In Occidente, tra le molte voci favorevoli al perseguitato, si alzò quella di Thomas Merton, un americano nato in Francia nel 1915. A ventitré anni questo spirito bizzarro — quando studiava lingue, geologia, diritto costituzionale e letteratura francese all'Università di Columbia fu per un breve periodo comunista — si convertì al cattolicesimo. Diventò poi monaco in un convento trappista del Kentucky e vi rimase fino al 1968. Recatosi allora a una conferenza a Bangkok, perì fulminato da un ventilatore difettoso. j Autore di una trentina d'o- pere tradotte in venti lingue e recensore presso il New York Times e il New York Herald Tribune. Merton mandò tre lettere a Pasternak e ne rice- vette altrettante risposte. La corrispondenza, di cui finora esisteva solo un'edizione in- glese uscita all'Università del Kentucky e limitata a duecen- to copie, in questi giorni è stata pubblicata dalla rivistaKontinent (nella traduzione e con l'introduzione dello scrit- tore russo Valentin Prussakov) per ricordare sia la ventesima ricorrenza del mancato premio Nobel sia il decimo anniversario della morte di Merton (Prepiska Borisa Pa sternaka s Tomasom Merio-nom, Kontinent n. 15, pag. 323-341). Prima causa della corrispondenza fu la straordinaria affinità spirituale esistente, secondo il padre trappista, tra lui e Pasternak: «Lei mi è più vicino di qualunque grande scrittore occidentale» scriveva il 22 agosto 1958. II Dottor Zivago, scrive il 23 ottobre, è un romanzo percor so da immense ondate di bei lezza, che inghiottono il letto re come un mare appena sco- perto. Profondamente coiti mosso dalle componenti mi stiche del libro, Merton rivela 1 di avere anche lui incontrato ! una Lara. Si tratta di Pro 1 verb. una fanciulla ebrea, vi 1 sta in sogno, che s'innamora : di lui e gli appare in seguito quale incarnazione dell'inno cenza sui visi delle persone | per le strade, ! Troviamo meno lirismo e misticismo nella terza lettera, j quella del 15 dicembre. Lo scandalo Nobel è scoppiato da un pezzo e l'energico Merton ha già scritto ad Alecksej Surkov, presidente dell'Umone degli scrittori sovietici, prendendo le difese di j Paster'nak e del Dottor ziva go. Ora, mescolando argomenti sacri e profani, Merton promette a Pasternak messe e preghiere e insieme lo ammonisce a non consentire a una eventuale riduzione cinematografica del Dottor Zivago dato il basso livello della produ¬ zione hollywoodiana. Le risposte di Pasternak, concise e come impacciate, palesano uno stato d'animo assai diverso. Il testo più importante è probabilmente quello scritto il 7 febbraio 19r0. pochi mesi prima della morte. Pasternak , vi accenna forse alla sua ulti. ma opera, il dramma storico ! incompiuto La bella ragazza ! cieca, pubblicato in Italia nel j 1969, quando parla dei rimI proveri che rivolge a se stesso «per l'impossibilità di pro■ cedere con il nuovo mano! scritto, già a metà iniziato. j tante volte interrotto, quasi ; inaccessibile». E continua: ! «Vi ringrazio ancora di aver ! perdonato il mio lungo silen| zio: la debolezza cardiaca e la fiacchezza sono alla base della mia triste condizione, permanendo nella quale, essendo mortalmente sovraccarico e soffrendo continuamente per la mancanza di riposo e di tempo per me stesso, perisco di questa improduttività forzata, peggiore di un ozio completo». Lia Wainstein

Luoghi citati: Alecksej Surkov, Bangkok, Francia, Italia, Kentucky, Unione Sovietica