Le montagne di profilo di Augusto Minucci
Le montagne di profilo NELLE GALLERIE TORINESI Le montagne di profilo Ezio Gribaudo alla "Ricerche" -1 mondi lontani di Catolla Cavalcanti Contrariamente a molti artisti torinesi che amano vivere nella riservatezza della loro città, Ezio Gribaudo ha « esplorato » ogni parte dell'universo. Le sue mostre hanno toccato tutte le città europee e valicato gli oceani. Ha vinto un premio per l'incisione alla IX Quadriennale di Roma, uno per la grafica alla XXIII Biennale di Venezia e un altro alla IX Biennale di S. Paolo del Brasile. « Sue opere, dice il curriculum lungo ormai venticinque anni. si trovano in tutte le parti del mondo ». Un artista estroverso, dinamico, dotato di una grande comunicativa e una straordinaria capacità di intessere relazioni che lo hanno portato (anche perché ha diretto per parecchi anni una collana d'arte dei Fratelli Pozzo) a contatto con i personaggi più importanti del panorama artistico. Colto, curioso, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, verso la metà degli Anni 60 « sposa » l'arte alla tecnica e. sfruttando il negativo dei clichés, che comprime profondamente sul foglio bianco, crea un raffinatissimo mondo fuori da ogni contesto narrativo, ma pieno di tensione. Nascono così i famosi « logogrifi » seguiti, a distanza di qualche anno, dai « metallogrifì ». figli diretti dei primi, ma vitalizzati da fiammeggianti colori. Poi i « logogrifi » diventano gioielli e sculture e. come misteriosi geroglifici « viaggiano » verso l'Egitto e si incidono sulle lisce dorate superfici di piramidi. Ora, come è possibile osservare nella mostra allestita alla galleria « Ricerche » (via Casalis 12), Gribaudo ha compiuto un nuovo viaggio, questa volta sulle affascinanti montagne dell'Atlas, che ha interpretato, non usando « mezzi meccanici », ma tornando ai colori e pennelli. Un Gribaudo tutto nuovo, anche se c'è da dire che questo artista, assetato di sperimentazioni, non ha mai abiurato il « mestiere » (nel segreto del sue studio, anni fa, ebbi modo di vedere un bestiario degno di un artista dell'Ottocento). E l'aristocratica eleganza del suo segno si riscontra anche in questi profili di montagne innevate, sfregiate da graffi nervosi, che si stagliano su cieli accesi di colori. Immagini tra realtà e astrazione che hanno il potere di immergerti in un clima estremamente affascinante e che, a ben guardare, non si discostano poi tanto (proprio per la loro carica « enigmatica »). dai siderali sj. : dei logogrifi, che ritroviai lui arricchiti da tenui strisce limpidissimo colore. Un discorso diverso appare invece nei « Cubi nello spazio » che navigano su sfumate superfici di colore: pianeti impossibili che sembrano accrescere il mistero dell'universo. E qui più che mai. ci sembra appropriato quanto scrisse di lui un critico: « 11 lavoro di Gribaudo è costantemente sostenuto da una sorta di curiosità, continuameli- te alimentato da un'energia che siamo tentati di identificare nel punto interrogativo ». Resta però un fatto chiarissimo e cioè che Gribaudo ad ogni sortita dà prova di possedere una inesauribile fantasia sorretta da un consumato mestiere e da una raffinata sensibilità. ★ * La realtà Gianfranco Catolla Cavalcanti va a scovarla in fondo al mare, nell'impronta di un fossile o, addirittura, nelle pallide luci dell'infinito. Ma è subito chiaro che non è la singolarità dell'immagine che lo seduce, ma l'arcano die è racchiuso in questi mondi lontani che possiamo soltanto « vedere » con gli occhi dello spirito. Giovanni Arpino, che Io presenta in occasione della mostra alla «Cittadella» (via Bertola 5). sottolinea che questo artista è un « esploratore di materiali e di forme. La sua dolente curiosità deriva dalla scienza che si fa strumento per inventare un sentiero pittorico ». Ciò che è certo è che nei limpidi dipinti di questo artista, si avverte non soltanto una sottile sensibilità cromatica ma una capacità di penetrare nel segreto delle cose, di rendere, nel rarefatto silenzio di una galassia, o nella millenaria impronta di un fossile, quell'eri ~>ione intensa che si proij dì fronte al mistero che racchiude ogni scheggia del creato. Augusto Minucci
Persone citate: Atlas, Cavalcanti, Ezio Gribaudo, Gianfranco Catolla Cavalcanti, Giovanni Arpino, Gribaudo
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