I colloqui a Mosca del segretario di Stato

I colloqui a Mosca del segretario di Stato I colloqui a Mosca del segretario di Stato Incontro tra Vance e Breznev sotto il segno dell'ottimismo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — A chiusura dei colloqui con Andrei Gromyko, Cyrus Vance ha incontrato Leonid Breznev. Ieri, il segretario di Stato americano ha lasciato l'ambasciata del suo Paese, dove ha risieduto durante queste sue tre giornate moscovite, a mezzogiorno in punto. Accompagnato dal capo della diplomazia degli Stati Uniti in Urss, l'ambasciatore Malcolm Toon, ha raggiunto un'ultima volta in auto il Cremlino. Gromyko era già ad attenderlo, nel salone delle visite. Con il ministro degli Esteri ha trovato a riceverlo anche il segretario generale del pcus e presidente del Soviet Supremo. Il saluto tra i due è stato lungo e cordiale. Ieri è stata giornata di festa per i sovietici, ricorreva l'anniversario della nascita di Lenin, avvenuta cent'otto anni fa. Breznev lo ha ricordato all'ospite, traendone motivo di buon augurio per la prossima conclusione della trattativa sulla limitazione delle armi strategiche tra le due superpotenze e per l'avvenire della distensione tra Est ed Ovest. Da parte sua, il segretario di Stato ha ripetuto che il mondo intero segue le sorti del negoziato e gli Stati Uniti non lo dimenticano. Sono quindi passati al colloquio riservato, svoltosi per circa mezz'ora. Si sa che hanno parlato non solo dei «Salt», bensì anche delle situazioni africana e del Medio Oriente. Il leader sovietico ha esposto le sue tesi generali su tutte le questioni in discussione con gli Stati Uniti, sostenendo che non ci possono essere alternative ad un'intesa completa. Ha ricordato i pericoli di una nuova corsa al riarmo e insistito quindi perche entrambe le parti non risparmino gli sforzi più energici per giungere a soluzioni reciprocamente accettabili. Ha detto che queste ultime conversazioni sono risultate utili, pur restando problemi da risolvere ed altri da precisare in via definitiva. L'accordo risponde agli interessi degli Stati Uniti, egli ha aggiunto, non meno che a quelli sovietici. Dello scambio di vedute, Vance ha detto di essere soddisfatto. Paul Warnke, responsabile dell'agenzia per la McsgniinDpVriDifesa, ha lasciato intendere I che per quanto concerne i «Salt» Gromyko e lo stesso |generale Ogarkov hanno mostrato spirito realistico e costruttivo, consentendo di compiere sostanziali progressi. Di un accordo concluso o ; in via di essere definito, nes- jsuno ha tuttavia parlato. Così | che l'ottimismo espresso da entrambe le parti sembra giu- stificato soprattutto dalla \ soddisfazione di aver evitato j il rischio di ulteriori incomprensioni, superato il quale sarà possibile procedere più speditamente. Per vederne i risultati concreti sarà però necessàrio attendere ancora. Tra i sovietici, del resto, prima ancora dell'arrivo di Vance era diffusa l'opinione che in ogni caso ben difficilmente il presidente americano avrebbe ottenuto dal Congresso la ratifica dell'accordo eventualmente raggiunto in piena campagna per le prossime elezioni parziali. Lo stesso intervento di Breznev, per la forma e i tempi in cui è avvenuto, suggerisce indicazioni in tal senso. Egli ha infatti atteso la conclusio- : j I j ; ; ! ne dei colloqui per ricevere Vance, in modo da non la-Isciarsi personalmente com- Lvolgere in un eventuale falli- mento Incontrandolo, infine, : ha fatto capire che stima so- stanzialmente Positivi sia la posizione esposta dal segreta-. no di Stato americano, sia \1 esito degli incontri appena ; conclusi. La conversazione j avuta con Vance, nondimeno,1 ha avuto un tono interlocutorio, che non lo impegna, vista I la quantità degli argomenti | affrontati in così breve tem- diiiuitiau li; tuoi uicvc ivm- po. Le grandi decisioni, si di- c* 6 ce, Breznev medita di prenderle a tu per tu con Carter. Al portavoce della Casa, Bianca venuto al seguito di Vance, Hodding Carter, è stato domandato se il segretario I del pcus abbia espresso il de-: sìderio di incontrare il presidente americano. «Non in questa circostanza», ha risposto. Ha poi detto che non ha neppure affidato al segretario di Stato alcun messaggio personale per Carter. Livio Zanottì Mosca. L'incontro di ieri tra il segretario di Stato Vance e il leader sovietico Breznev

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