Ha incontrato docenti, economisti, uomini d'affari

Ha incontrato docenti, economisti, uomini d'affari Ha incontrato docenti, economisti, uomini d'affari Napolitano: "Ho discusso negli Usa il significato dell'accordo pci-dc„ ROMA — L'on. Giorgio Napolitano è rientrato ieri a Roma dopo un viaggio di 15 giorni negli Stati Uniti nel corso del quale si è incontrato con economisti di diverse università americane, e con diplomatici, politologi, e uomini d'affari al Council on Foreign relation. Il viaggio di Napolitano in Usa è il primo compiuto da un membro della segreteria del partito comunista. Come ha precisa- j to il dirigente comunista al suo arrivo all'aeroporto di Fiumicino, non ha invece avuto incontri con esponenti politici del Congresso e del governo. Napolitano ha risposto ad alcune domande dei giornalisti in una improvvisata conferenza stampa. — Come si guarda negli Stati Uniti alla situazione italiana e in particolare all'accordo tra le forze politiche che costituiscono la nuova maggioranza? Napolitano: «Si guarda naturalmente con preoccupazione alla situazione attuale del nostro paese e ai drammatici avvenimenti del rapimento e della possibile uccisione dell'on. Moro. Debbo dire che i commenti della grande stampa sono stati ispirati a grande equilibrio e comprensione: ci sono stati articoli improntati ad un atteggiamento molto amichevole. Credo che si comprenda il valore che ha in questa situazione la collaborazione tra tutte le forze democratiche sancita dalla formazione della nuova maggioranza parlamentare». — Quale giudizio si dà della linea politica e ideologica del pei e in particolare dell'eurocomunismo? «C'è una discussione; c'è molto interesse. Si pongono molti problemi. Si sollevano dubbi. Io naturalmente parlo degli ambienti con i quali ho avuto modo di prendere contatto più direttamente: ambienti culturali, giornalistici. Ho trovato anche in alcuni di questi circoli molta apertura. Nel complesso una posizione di attenzione ed anche di rispetto, al di là delle ovvie riserve e delle divergenze. Il dibattito è destinato a continuare». — Lei ha incontrato anche uomini di affari. Avete parlato della politica economica del pei? «Se ne è parlato molto anche con economisti, con stu1 diosi, con esperti e da parte dell'Italia in numerosi seminari con studenti e ricercato-1 ri, ha illustrato le relazioni tra comunisti e socialisti in Europa, ha dato assicurazioni to dare un quadro complessi- vo della nostra politica, e non ì solo della politica del pei, ma. un quadro politico della si- jtuazione del Paese». IQuesto quadro Napolitano |lo ha esposto e discusso con :Hoffmann, Samuelson e Mo- jdigliani ad Harvard e al iMassachusetts institute of |technology, con Tobin e la !Palombara a Yale. Ha parlato |nzia sì è messo l'accento sul-1 l'accordo che anche in mate-] ria di politica economica è stato raggiunto tra i partiti ali fine dì far uscire l'Italia dalla crisi, e in modo particolare di rilanciare gli investimenti e j di accrescere l'occupazione, 1 in primo luogo nel Mezzogior- ! no». Per Napolitano, il suo viaggio americano è stato un viaggio di informazione e di! dibattito: «Nell'arco delle ! conversazioni avute ho potu- ugli impegni internazionali dell'Italia. Napolitano si è incontrato con i gruppi dirigenti dei massimi quotidiani e periodici americani: New York Times, Newsweek e Time. Quando Napolitano è partito dagli Stati Uniti, il New York Times gli ha dedicato un articolo definendolo «un politico riformista e moderato», sintetizzando in queste parole l'immagine del pei che il dirigente di via delle Botteghe Oscure ha portato oltre Oceano. «Lei condivide gli aggettivi e la valutazione?», abbiamo chiesto a Napolitano. «Mi sembra che il giornale abbia parlato di "gradualismo" a proposito delle nostre impostazioni, e non c'é dubbio. Noi da tempo non nascondiamo affatto che le nostre proposte di rinnovamento del Paese sono impostate al gradualismo». a. rap. j