La linea Barre divide i sindacati di Paolo Patruno

La linea Barre divide i sindacati Fiducia del Parlamento al nuovo governo francese La linea Barre divide i sindacati dal nostro corrispondente PARIGI — Il terzo governo Barre ha ottenuto ieri sera, come previsto, il voto di fidu- eia all'Assemblea Nazionale. I «presidenzialisti» dellTJdf e i neo-gollisti del Rpr non han-no fatto mancare il loro ap-poggio al primo ministro, anche se il bollettino giornaliero del Rpr, La Lettre de la Nation. ha specificato che se nella dichiarazione di politica generale di Barre «non ci sono motivi per rifiutare la fiducia, certamente vi sono del le ragioni per metterlo inguardia per l'avvenire», come hanno fatto nei loro interven ti gli oratori del partito, Debré e Guéna. Le «riserve» dei gollisti si sono incentrate in questo accademico dibattito parlamentare, su alcuni de-terminati «capitoli» che Bar- re aveva ritenuto opportuno non tirare in ballo nel suo discorso e che costituiscono le radici della diffidenza gollista: l'eventualità di «un mutamento della legge elettorale», l'introduzione d'un «regime presidenziale» . Ma a queste «riserve». Barre aveva contrapposto temi capaci di blandire la sensibilità gollista, come l'attacamen- i to all'indipendenza nazionale, al «ruolo e al rango della I Francia», il riferimento alla i «credibilità dell'armamento j nucleare», la decisione del ri | stabilimento «graduale ma ir1 reversibile» della libertà dei i prezzi industriali, l'aiuto alle famiglie, la sicurezza dei cit tadini, l'azione in favore dell'occupazione (che il Rpr vorrebbe però più incisiva), il rilancio della «partecipazione». Tutte «corde» alle quali i gollisti sono sensibili, e il voto ha rappresentato l'occasione , per suggellare l'armistizio fra le due «correnti» della coali- zione governativa. Rassicurata la propria maggioranza, Barre si è trovato di fronte alla scontata oppo- sizione della sinistra. Per i soj cialisti, Mitterrand ha soste i nuto che nella dichiarazione di Barre non vi è alcun segno di rilancio economico, di apertura sociale, o politica. Per i comunisti gli ha fatto eco il capo gruppo dei deputati Ballanger, secondo il quale il governo Barre rispecchia «la continuità nell'austerità», ma più importanti delle reazioni parlamentari dell'opposizione, per il terzo ministero Barre sono state le prese di posizione dei sindacati. La diagnosi della Cgt (a maggioranza comunista) rispecchia l'analisi del pel: «L'apertura sociale del primo ministro si traduce nella conferma della politica di austerità e di sacrifici per i lavoratori». Piuttosto negativa è stata anche la prima reazione della Cfdt (la centrale sindacale prossima ai socialisti) sulla cui «ragionevolezza» Barre fa invece molto affidamento per portare avanti la sua politica di cauta apertura sociale; dal discorso del premier, la Cfdt trae la convinzione che sii governo intende proseguire la politica economica rivelatasi finora incapace di risolvere i gravi problemi posti dalla crisi. Specialmente la disoccupazione e l'inflazione». Il sindacato di Edmond Maire sfuma però il suo giudizio negativo assumendo un tono «attendista» quando ammette che Barre, «ha confermato il suo accordo per proseguire i negoziati con i sindacati» e lo stesso fattore è messo in evidenza dalla centrale «moderata» Force Ouvrière, che loda «la volontà di concertazione» del governo. In altre parole, il «fronte sindacale», dopo la sconfitta elettorale della sinistra, appare diviso fra la intransigenza della Cgt, l'attendismo della Cfdt e la disponibilità di P. O. Solo sfruttando questi parziali segni di «apertura», il governo Barre può cercare di migliorare il clima sociale. In questa prospettiva, un primo risultato tangibile del programma del nuovo gabinetto è la dichiarata disponibilità dell'associazione degli industriali (la Cnpf) ad aprire le trattative con tutti i sindacati il prossimo maggio per negoziare i tre punti principali di rivendicazioni: l'occupazione, le indennità di disoccupazione, le condizioni di lavoro. Una seconda conseguenza del discorso programmatico di Barre è il rialzo della quotazione del franco e dei valori alla borsa di Parigi (che ieri hanno migliorato del 4 per cento). L'abbandono, dopo trent'anni, d'un pesante dirigismo in materia di prezzi industriali, le misure a favore del risparmio stornato per nuovi investimenti, la preannunciata modernizzazione del sistema produttivo hanno ridato fiducia agli operatori. Paolo Patruno

Persone citate: Ballanger, Barre, Edmond Maire, Mitterrand

Luoghi citati: Francia, Parigi